Vicario
È detto vicario l'organo incaricato in via preventiva e generale di esercitare, quale supplente, le competenze spettanti ad un altro, a seguito dell'impossibilità di quest'ultimo di funzionare, per assenza o impedimento del suo titolare. Di solito, oltre ad esercitare le competenze di un altro organo in qualità di supplente, il vicario ha anche competenze proprie; spesso è subordinato all'organo che sostituisce o lo coadiuva nell'esercizio delle sue funzioni.
L'organo vicario è frequentemente designato anteponendo il prefisso vice alla denominazione di quello che sostituisce (ad esempio: viceparroco). A volte, tuttavia, il prefisso ha un significato diverso (o ulteriore), equivalente a quello del prefisso sotto, designando il funzionario o il grado che nella gerarchia è immediatamente inferiore a quello alla cui denominazione è anteposto.
In passato il termine vicario aveva un significato più ampio, designando anche il funzionario che rappresentava il sovrano o, in generale, un'autorità superiore, specialmente in una parte del territorio; ad esempio, nell'Impero romano, dopo la riforma di Diocleziano, il vicarius era l'alto funzionario al quale era affidata l'amministrazione civile di una diocesi dell'impero. A partire dal Medioevo, il titolo di vicario venne attribuito a vari funzionari, come avviene tuttora nell'ordinamento canonico.
Nella vita della Chiesa cattolica il termine "vicario" si riferisce a diverse realtà:
- Vicario di Cristo: è un'espressione che la tradizione cattolica attribuisce ai Vescovi e, riferita al Papa, si accompagna all'altra espressione "Vicario di Pietro"[1]. Nella tradizione patristica l'espressione si riferisce anche ai "poveri"[2].
- Vicario di Pietro: è una delle espressioni per definire il Papa.
- Vicario Generale di Sua Santità per la Città di Roma e Distretto: è il cardinale a cui il papa delega la cura pastorale della Diocesi di Roma;
- Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano: è il cardinale a cui il papa delega la cura pastorale della Città del Vaticano; prima della lettera apostolica Pontificalis domus di Paolo VI del 1968, si chiamava Sacrista di Sua Santità.
- Vicario apostolico: è il responsabile, in nome del pontefice, ordinario universale, di un vicariato apostolico, ossia una particolare circoscrizione territoriale che viene istituita in un luogo di missione. Il vicario apostolico ha potestà vicaria ed è equiparato a un vescovo residenziale;
- Vicario capitolare: è il sacerdote che in caso di sede vacante o impedita esercita la potestà vicaria episcopale. Non può compiere atti che eccedano la sua potestà d'ordine (per esempio impartire, di regola, i sacramenti della cresima o dell'Ordine Sacro) o che gli siano vietati dalla legge (provvista di benefici vacanti, alienazioni di beni, soppressione o modificazione di uffici, atti che pregiudichino i diritti della diocesi e del vescovo).
- Vicario generale: è il sacerdote (o, raramente, un Vescovo ausiliare), che con la potestà ordinaria di cui è munito a norma del Codice di diritto canonico, presta il suo aiuto al Vescovo diocesano nel governo di tutta la diocesi.
- Vicario episcopale: è il sacerdote avente la stessa potestà ordinaria che, per diritto universale, a norma dei canoni del Codice di diritto canonico, spetta al Vicario generale con la differenza che questà potestà ordinaria riguarda una parte determinata della diocesi, o un genere determinato di affari, oppure è in rapporto ai fedeli di un determinato rito o di un ceto determinato di persone.
- Vicario foraneo: è il sacerdote messo a capo dal vescovo di una vicaria foranea, cioè di una delle zone di suddivisione territoriale della diocesi.
- Vicario giudiziale: è il sacerdote che coadiuva il vescovo, giudice originario del tribunale diocesano, per tutte le cause "non escluse espressamente dal diritto".
- Vicario parrocchiale: è il sacerdote che coadiuva o supplisce il parroco. È di nomina vescovile.
- Vicario economo: è il sacerdote nominato dal vescovo per amministrare una parrocchia con sede vacante.
Note | |
| |
Voci correlate | |