Zbigniew z Oleśnicy

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Zbigniew z Oleśnicy
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 65 anni
Nascita Sandomierz
5 dicembre 1389
Morte Sandomierz
1º aprile 1455
Sepoltura cattedrale di Cracovia
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 18 dicembre 1423
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Nominato vescovo 1º luglio 1423 da papa Martino V
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Consacrazione vescovile 19 dicembre 1423 dall'arc. Jan Rzeszowski
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Cardinale 		18 dicembre 1439 da Eugenio IV (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Cardinale per 15 anni, 3 mesi e 14 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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pontificato		 {{{fine}}}
(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Onorificenze
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Consorte

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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Zbigniew z Oleśnicy, o Oleśnicki (Sandomierz, 5 dicembre 1389; † Sandomierz, 1º aprile 1455), è stato un vescovo e cardinale polacco.

Cenni biografici

Nacque 5 dicembre 1389, Sienno, Sandomierz, Polonia, membro di una nobile casata polacca, era figlio di Jan Oleśnicki, giudice a Cracovia e castellanus di Vilnius, e Dobrochna Rożnowa dei conti di Gryf.

Frequentò gli studi iniziali presso la chiesa collegiata di Sandomierz e, a partire dal 1406, presso l'accademia di Cracovia.

Episcopato

Il 9 luglio 1423 fu nominato vescovo di Cracovia. Essendo solamente suddiacono, dovette ricevere i successivi ordini sacri nel giro di pochi giorni: il 18 dicembre 1423 ricevette il sacerdozio ed il giorno dopo fu consacrato vescovo nella cattedrale di Cracovia da Johann Rzeszowski[1], arcivescovo di Leopoli.

Giocò un ruolo politico di primaria importanza nella storia della Polonia e alla corte reale e la sua influenza negli affari della Polonia era seconda solo a quella del re. Fu de facto reggente della Polonia dopo la morte di Ladislao III (dal 1444 al 1447). Nel 1434 si recò al consiglio di Basilea come ambasciatore del re polacco. Al concilio assunse posizioni neutrali nelle dispute tra conciliaristi e sostenitori del primato petrino.

Cardinalato

Fu creato cardinale presbitero da papa Eugenio IV nel concistoro del 18 dicembre 1439 e ricevette il titolo cardinalizio di Santa Prisca l'8 gennaio 1440 mantenendo la sede di Cracovia fino alla morte.

L'antipapa Felice V, di cui il presule polacco fu sostenitore, lo creò pure pseudocardinale nel concistoro del 12 aprile 1440; Oleśnicki in una cortese lettera datata 4 ottobre 1441, ringraziò l'antipapa Felice V per la nomina, ma rifiutò indicando che era già stato promosso al cardinalato da papa Eugenio IV.

Non partecipò al conclave del 1447, che elesse papa Niccolò V. Questi gli inviò il galero il 29 luglio 1449; che ricevette il 1° ottobre successivo. Per contrastare la diffusione degli Hussiti in Polonia, invitò Giovanni da Capestrano, O.F.M., futuro santo, e i francescani a recarsi a Cracovia. Per aumentare le rendite diocesane acquistò il principato di Siewierz dai principi di Cieszyn.

Morte

Morì nella sua città natale il 1º aprile 1455 ed è stato sepolto nella cattedrale di Cracovia.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Cracovia Successore: BishopCoA PioM.svg
Wojciech Jastrzębiec[3] 1º luglio 1423 - 1º aprile 1455 Tomasz Strzępiński[4] I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Wojciech Jastrzębiec[3] {{{data}}} Tomasz Strzępiński[4]
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore: CardinalCoA PioM.svg
Agapito Colonna 8 gennaio 1440 - 1º aprile 1455 Juan de Mella I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Agapito Colonna {{{data}}} Juan de Mella
Note
  1. ↑ Archbishop Johann Rzeszowski † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 01-07-2023
  2. ↑ Archbishop Johann Rzeszowski † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 01-07-2023
  3. ↑ Wojciech Jastrzębiec su it.wikipedia.org. URL consultato il 01-07-2023
  4. ↑ Bishop Tomasz Strzępiński † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 01-07-2023
Bibliografia
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