Museo Diocesano di Lanciano

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Museo Diocesano di Lanciano
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Nicola da Guardiagrele, Croce processionale (XV secolo), argento sbalzato, inciso e cesellato, con smalti e oro
Altre denominazioni
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise
Regione Stemma Abruzzo
Provincia Chieti
Comune Lanciano
Località o frazione {{{Località}}}
Diocesi Arcidiocesi di Lanciano-Ortona
Indirizzo Via G. Finamore, 32
66034 Lanciano (CH)
Telefono +39 0872 712648 (curia)
Fax +39 0872 715903
Posta elettronica beniculturali@diocesilanciano.it
dioclaor@webzone.it
Sito web [1]
Facebook
Proprietà Diocesi
Tipologia arte sacra
Contenuti arredi sacri, dipinti, gioielli, incunaboli, metalli, paramenti sacri, manoscritti, sculture, suppellettile liturgica, tessuti
Servizi accoglienza al pubblico, audioguide, biglietteria, didattica, visite guidate
Sistema museale di appartenenza
Sede Museo Palazzo Arcivescovile, secondo piano
Datazione sede XVII secolo
Sede Museo 2°
Datazione sede 2°
Fondatori mons. Enzio D'Antonio, mons. Carlo Ghidelli
Data di fondazione 2002
Note
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Coordinate geografiche
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Il Museo Diocesano di Lanciano (Chieti), allestito al secondo piano del Palazzo Arcivescovile, edificato nel XVI secolo, venne istituito ed aperto al pubblico nel 2002, per volere dell'arcivescovo Enzio D'Antonio (1986 - 2000) e del suo successore Carlo Ghidelli (2000 - 2010), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale della Madonna del Ponte e dal territorio diocesano.

Il Museo ha una sede distaccata presso il Museo Diocesano di Ortona.

Percorso espositivo ed opere

L'itinerario museale si sviluppa in nove sale espositive, completate da una galleria, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XX secolo ed ordinate per tradizioni religiose locali, nell'intento di ricostruire e, per quanto possibile, mostrare l'ambito culturale che le ha prodotte.

Sala I - Corridoio d'ingresso

Le opere esposte all'ingresso palesano un elemento fondante dell'istituzione museale: non privare nessun luogo di culto delle sue opere e non sottrarne nessuna dal sito per il quale erano state concepite, utilizzando per la realizzazione del percorso soltanto quelle che nel corso degli anni erano state collocate in deposito o particolarmente pregevoli e delicate da poterne continuare l'uso oppure perché diventate obsolete, dopo la riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II. Di rilievo:

Sala II - Madonna del Ponte

Giacinto Diana, Incoronazione di Maria Vergine (1788), olio su tela

Nella sala sono conservate le opere ed oggetti legati al culto della Madonna del Ponte, patrona della città e della Diocesi. Di particolare interesse storico-artistico:

Inoltre, la sala accoglie il prezioso Tesoro della Madonna del Ponte, costituito da splendidi oggetti di oreficeria, databili dal XVII secolo, tra i quali si possono ammirare:

  • Pendente (1601) in argento dorato, cristallo di rocca e rubini.
  • Tre pendenti da corsetto (XVIII secolo): questi sono costituiti da un fiocco o una farfalla, che sostiene un pendente a goccia, al quale è sospeso un terzo elemento cruciforme.

Sale III - IV, Madonna e Santi

Bottega sulmonese, Baculo pastorale dell'arcivescovo Angelo Maccafani (1515 - 1529), argento sbalzato e cesellato

Le due sale sono dedicate al tema della venerazione per Maria Vergine e i Santi. Di particolare interesse:

Sala V - Gesù Cristo

Ambito giorgionesco, Gesù Cristo portacroce (15001510), olio su tavola

La sala è dedicata alla figura di Gesù Cristo ed in particolare al significato della Redenzione, attraverso il suo sacrificio sulla croce. Tra le opere e gli oggetti liturgici esposti si segnalano:

Sala VI - Santi

La sala, dedicata alla venerazione per i Santi, conserva numerose opere provenienti dalle parrocchie di Lanciano vecchio, soppresse nell'Ottocento e successivamente demolite. Di rilievo:

  • Croce processionale (fine XIII – inizio XIV secolo), in ottone in lamina sbalzato, inciso e dorato, di bottega meridionale, proveniente dalla Chiesa di Sant'Agostino.
Polidoro da Lanciano, San Nicola di Bari (part.), secondo quarto del XVI secolo, olio su tela

Sala VII - Conocchie

Nella sala sono presenti numerose e diverse statue "vestite", popolarmente dette "conocchie", di cui soltanto la testa e le mani venivano realizzate, generalmente in legno. Assai diffuse nei secoli passati sono cadute in disuso dopo il Concilio Vaticano II, ma erano legate a particolari espressioni della fede, soprattutto in ambito popolare e privato. Tra i vari esemplari esposti spiccano:

Ambito meridionale, Madonna addolorata (XIX secolo), legno scolpito e dipinto, argento sbalzato e cesellato, tessuti
  • Immacolata Concezione (XVIII secolo), in legno scolpito e dipinto, tessuti, di ambito meridionale, proveniente da collezione privata.
  • Madonna addolorata (XIX secolo), in legno scolpito e dipinto, argento sbalzato e cesellato, tessuti, di ambito meridionale, proveniente da collezione privata.
  • Santa Chiara d'Assisi (metà XIX secolo), in legno scolpito e dipinto, tessuti, di ambito abruzzese, proveniente dalla Chiesa di Santa Chiara.

Sala VIII - Reliquie

La sala, dedicata al tema delle reliquie, presenta:

  • Mobile da sacrestia (XVII secolo), in legno intagliato, carta intagliata (decoupage) e vetro, di bottega abruzzese, proveniente dalla chiesa di Sant'Agostino.
  • Crocifisso del Volto Santo (XVII secolo), in legno scolpito e dipinto, di ambito abruzzese.
  • Fonte battesimale (XVII secolo), in legno intagliato, inciso, dipinto e dorato, di bottega meridionale, proveniente dalla chiesa di Sant'Agostino.
  • Reliquiario di Celestino V (XVIII secolo), in legno scolpito e dorato, di ambito abruzzese.
  • Gruppo di reliquiari ad ostensorio (XVIII – XIX secolo), in lamina d'argento ed ottone, sbalzata ed incisa, legno intagliato e dipinto, di varie botteghe napoletane.
  • Legatura del Messale di Dresda (1868), in pelle, ottone e carta cromolitografica, di ambito tedesco, proveniente dalla Cattedrale.

Inoltre, nella sala sono conservati pregevoli incunaboli e manoscritti, tra i quali si notano:

  • Rogationum Offitium Terrae Lanzani (XIV secolo), manoscritto su pergamena, proveniente dalla chiesa di Santa Maria Maggiore.
  • Opera Omnia di Pico della Mirandola (1498), incunabolo stampato a Venezia, proveniente dalla Biblioteca del Capitolo della Cattedrale.
  • Libro di memorie della Città e Diocesi di Lanciano (XVIII secolo), manoscritto originale, di Antonio Ludovico Antinori, proveniente dalla Biblioteca del Capitolo della Cattedrale.

Sala IX - Paramenti sacri

Nella sala trovano posto alcuni dei numerosi paramenti sacri ed oggetti liturgici, appartenuti agli arcivescovi lancianesi, tra cui spiccano:

Manifattura romana, Palla di papa Pio XI (secondo quarto del XX secolo), seta e oro ricamato ad ago

Galleria

Lungo la galleria che conduce all'uscita è esposto:

  • Parato con divinità romane: Cerere, Giunione, Diana e Anfitrite (prima metà del XVIII secolo), in lino ricamato in seta e dipinto a tempera, di manifattura napoletana: questo prezioso tessuto, che si sviluppa per una superficie di oltre cinquanta metri quadrati, venne donato dall'arcivescovo Francesco Maria De Luca (1818 - 1839) alla Cattedrale.
Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Editore Touring, Milano 2005, pp. 19 - 20 ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni