San Giovanni de Matha

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San Giovanni de Matha, O.SS.T.
Presbitero
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Santo
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San Giovanni de Matha
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 59 anni
Nascita Faucon-de-Barcelonnette
23 giugno 1154
Morte Roma
17 dicembre 1213
Sepoltura Salamanca, Collegio dell'Ordine della Santissima Trinità
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1193
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione 21 ottobre 1666, da Alessandro VII
Ricorrenza 17 dicembre
Altre ricorrenze
Santuario principale Chiesa di San Tommaso in Formis
Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 17 dicembre, n. 8:
« A Roma sul monte Celio, san Giovanni de Matha, sacerdote, che, francese di origine, istituì l'Ordine della Santissima Trinità per la liberazione degli schiavi. »

San Giovanni de Matha (Faucon-de-Barcelonnette, 23 giugno 1154; † Roma, 17 dicembre 1213) è stato un presbitero e fondatore francese dell'Ordine della Santissima Trinità.

Biografia

Di nobile nascita, studiò teologia a Parigi e nel 1192 venne ordinato sacerdote.

Durante la sua prima Messa, al momento della consacrazione, ebbe in visione il Cristo Redentore che teneva tra le sue mani due schiavi - l'uno bianco, l'altro di colore - ai quali offriva la libertà redentrice. Ciò accadeva nell'anno 1193. L'evento è stato fissato in un artistico mosaico intorno all'anno 1210, tutt'ora visibile sul portale della casa di san Tommaso in Formis, donata da papa Innocenzo III allo stesso Fondatore.

Da questa divina ispirazione scaturì in lui il desiderio di occuparsi degli schiavi. Per riflettere sulla rivelazione e maturare il suo progetto, Giovanni si ritirò nella solitudine di Cerfroid, dove incontrò Felice de Valois e altri eremiti. Con il loro aiuto e quello dei Vescovi di Meaux e di Parigi e dell'Abate di san Vittore, elaborò e sperimentò la Regola Trinitaria, che nel 1198 sottomise all'approvazione del papa.

L'attività dell'Ordine

L'Ordine della Santissima Trinità (abito bianco con croce rossa e azzurra sul petto, cappa e cappuccio neri), fu ideato su comunità piccole e agili, con regola austera e niente ambizioni estetiche per le chiese e i riti. La prima attività della comunità è la raccolta di elemosina, fatta da appositi collettori, che per un terzo va al mantenimento dei monaci, per un terzo all'assistenza di malati e pellegrini e per un terzo al riscatto degli schiavi.

Nel 1199 si ebbe la prima spedizione in Marocco, nella quale i Trinitari visitano mercati, prigioni, luoghi di lavoro, trattarono con autorità e padroni e liberarono con regolare scrittura di riscatto i primi duecento schiavi; un notaio registrò tutto; questo sarebbe rimasto il modus operandi dell'ordine.

I marsigliesi si commossero vedendo sbarcare quei duecento, con Giovanni che li accompagnò alla cattedrale cantando il salmo In exitu Israel de Aegypto.

Un altro grande santo, san Pietro Nolasco, pochi anni dopo, nel 1218, avrebbe fondato a Barcellona i Mercedari con lo stesso intento, la qual cosa dimostra quanto la problematica della schiavitù fosse sentita in quel periodo.

Tra il 1199 e il 1207 il fondatore si lanciò in un attivismo frenetico, per aumentare i centri di accoglienza, trovare denaro da ricchi e da poveri, moltiplicare le spedizioni di riscatto.

Nel 1207 papa Innocenzo III (1198-1216) gli donò a Roma il complesso di San Tommaso in Formis sul Celio, dove nel 1209 Giovanni creò un ospizio. Secondo le Fonti francescane, in quello stesso anno, san Francesco d'Assisi, giunto a Roma per ottenere l'autorizzazione pontificia della Regola di vita, per sé e per i suoi frati, fu accolto nel monastero da san Giovanni de Matha, che lo aveva visto mendicare fuori del Laterano in attesa che il Papa lo ricevesse; i due Santi divennero così amici, e lo ospitò più volte quando questi si recava nell'Urbe.

Nel 1209 l'Ordine aveva trenta case che salirono a seicento verso il 1250, soprattutto in Francia e in Spagna. Agli ex schiavi malati o senza famiglia dava accoglienza nei suoi ospizi.

San Giovanni de Matha morì il 17 dicembre 1213 nel monastero di San Tommaso in Formis e il suo corpo venne tumulato nella chiesa adiacente.

Culto

Il 18 marzo 1655, Gonzalo de Medina e José Vidal, monaci trinitari, trafugarono le spoglie di san Giovanni de Matha dalla Chiesa di San Tommaso in Formis, per sottrarlo all'incuria in cui era tenuto, e lo trasferirono a Madrid, in Spagna.

Successivamente, le spoglie del Santo furono assegnate ai Trinitari scalzidi Medinaceli fino al tempo dell'Ammortizzazione (1835). Quindi, da questa comunità, passarono alle Contemplative Trinitarie di Via Lopez de Vega (Madrid). Successivamete, le venerabili reliquie approdarono nuovamente al monastero delle Suore Contemplative Trinitarie di Madrid, fino al 1966, anno in cui le spoglie del Fondatore dei Trinitari furono traslate a Salamanca, nel Collegio dell'Ordine della Santissima Trinità, dove attualmente si trovano e riposano.

La sua memoria liturgica è il 17 dicembre.

Bibliografia
  • Giovanni Martire Savina (a cura di), Spigolature storiche sulla Chiesa di San Tommaso in Formis in Roma dell'Ordine della Santissima Trinità, Ordine della Santissima Trinità, Roma, 2012
Voci correlate
Collegamenti esterni