Abate

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Abate è il superiore di un monastero. Quando l'abate assume una potestà episcopale al di fuori del monastero, assume il nome di abate-vescovo.

La parola deriva dal latino ecclesiastico abbas, a sua volta derivante dall'aramaico abba (padre).

Il monastero retto da un abate (o da una badessa), e autonomo (sui juris), è perciò detto abbazia (o badia).

Storia

In origine l'abate era il maestro o il padre spirituale, venerando per età e santità, alla cui direzione si affidava chi intendeva dedicarsi a vita ascetica.

Col formarsi di comunità, l'abate fu il capo di queste, con vera e propria autorità di preposito. Secondo la regola benedettina, l'abate è il padre spirituale: egli regola e dirige tutta la vita, materiale e spirituale, del monastero, autonomo e autosufficiente.

In origine, l'abate poteva non essere presbitero; dal V secolo in Oriente, dal VII secolo in Occidente, fu però quasi sempre sacerdote. Abuso frequente fu la nomina degli abati da parte di sovrani e signori; la riforma dell'XI secolo restituì ai monaci la libera elezione dell'abate. Nei secoli XIV e XV, diminuito il numero dei monaci in molte abbazie, queste vennero spesso conferite come beneficio, cioè affidate in "commenda" ad abati commendatari, cardinali, vescovi, capitoli e anche semplici sacerdoti, specie in Francia, dove, con il Concordato tra Leone X e Francesco I di Francia (1516), quasi tutte le abbazie vennero conferite al re: onde si ebbero abati secolari, e abbé viene chiamato ogni sacerdote.

Diritto canonico

Il diritto canonico vigente distingue:

  • abate primate
  • abate generale
  • abate ordinario

Questi sono superiori maggiori, con qualche limitazione per i primi due, la cui posizione è regolata, quanto a nomina, potestà e giurisdizione, dalle costituzioni dell'ordine e dalle norme della Santa Sede; hanno diritto d'intervenire nel Concilio ecumenico, con voto deliberativo. La giurisdizione dell'abate ha sempre carattere eccezionale, di esenzione dall'autorità episcopale; può essere esercitata anche su un territorio proprio, staccato da qualsiasi diocesi, detto perciò nullius dioeceseos. L'abate nullius è nominato di regola (o almeno confermato) dal Papa; deve avere le qualità (come ha i poteri e gli obblighi) e le insegne del vescovo.

Voci correlate