Sant'Abo di Tiflis

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Sant'Abo di Tiflis
Laico · Martire
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battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Bagdad
Morte Tiflis
6 gennaio 786
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 6 gennaio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
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Consorte

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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Sant'Abo di Tiflis (Bagdad; † Tiflis, 6 gennaio 786) è stato un martire iracheno. Nacque da padre arabo e fu educato nella religione musulmana, ma si convertì al cattolicesimo e martirizzato per questo. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia

Nel 776 lasciò Bagdad per la Georgia, dove intraprese lo studio della Bibbia e dei primi rudimenti della religione cristiana. Aderì molto presto alla fede cattolica e, a seguito di persecuzioni, iniziò una lunga serie di peregrinazioni nella terra dei Cazari.

Decise poi di rientrare in patria nonostante fosse considerato dagli arabi un infedele. Si stabilì a Tiflis, dove rimase tre anni, vivendo della carità e acquistandosi fama di perfetto cristiano.

Il rifiuto di abiurare la sua fede procurò la sua condanna a morte e lo strazio della salma, che fu in parte arsa e in parte dispersa nelle acque del fiume Mtkvari.

Secondo la tradizione, una colonna di fuoco indicò ai cristiani il luogo in cui si trovavano, casualmente raccolti nella melma, i resti del santo. Sul luogo del martirio fu eretta una cappella.

La passio

Brosset trovò un documento su pergamena in Tiflis nel 1847, con il racconto della passio, che, pubblicato in numerose opere, non fu, però, oggetto di uno studio critico prima del 1934. Lo studio, condotto da P. Peeters, chiarì fino a qual punto il documento era attendibile. La passio, redatta nell'VIII secolo, localizza gli avvenimenti nel tempo e nello spazio in modo piuttosto vago, per la mancanza di un sistema cronologico e le numerose reticenze ispirate da trasparenti motivi politici; però la sequenza dei fatti è oltremodo chiara e permette di determinare precisamente il nome e il ruolo delle popolazioni e delle persone che vi sono citate. La passio fu dunque una prudente relazione, redatta in epoca molto vicina agli avvenimenti, nei primi anni del califfato di Harun ar-Rasid (786-809).

Collegamenti esterni