Sant'Emerico d'Ungheria

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Sant'Emerico d'Ungheria
Laico
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battezzato
Santo
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Sant'Emerico d'Ungheria
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 31 anni
Nascita Székesfehérvár
1000
Morte Hegyközszentimre
2 settembre 1031
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione 5 novembre 1083, da Gregorio VII
Ricorrenza 4 novembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 4 novembre, n. 8:
« Ad Székesfehérvár in Pannonia, nell'odierna Ungheria, sant'Emerico o Enrico, figlio di santo Stefano re d'Ungheria, colto da morte prematura. »

Sant'Emerico d'Ungheria, o Enrico, in ungherese Imre (Székesfehérvár, 1000; † Hegyközszentimre, 2 settembre 1031), è stato un principe ungherese.

Biografia

Miniatura con Morte di Sant'Emerico d'Ungheria, tratta dal Chronicon Pictum

Emerico nacque tra il 1000, o secondo altre fonti[1] e il 1007, come secondogenito di Stefano I d'Ungheria e Gisella di Baviera. Fu l'unico dei tre figli della coppia a raggiungere l'età adulta. L'identità della moglie non è certa:[2] la tradizione più diffusa vuole che sia Irene Monomachina, alcuni storici ipotizzano Patricissa di Croazia o Rixa di Polonia.

La sua educazione fu affidata, tra i 15 e i 23 anni, al vescovo di Csanád, San Gerardo Sagredo, che ne forgiò un carattere molto ascetico e spirituale. Destinato alla successione al trono del padre, che progettava una possibilità di coreggenza, non salì mai al potere per la prematura morte avvenuta durante una battuta di caccia. Venne sepolto nella chiesa oggi cistercense[3] di Székesfehérvár.

Ladislao I d'Ungheria ne ordinò l'esumazione il 5 novembre 1083 per la canonizzazione che avvenne congiuntamente a quella del padre e del suo educatore ad opera di Papa Gregorio VII. A favore della canonizzazione contarono sia la sua vita pia quanto le guarigioni miracolose e le conversioni che la tradizione vuole essere accadute sulla sua tomba.

Note
  1. (DE) Sauser E, Biographisch-bibliograophisches Kirchenlexikon (trad. lett. "Enciclopedia biografica-bibliografica della chiesa cattolica romana") Vol XXI, pub. Bautz, 2003, ISBN 3-883-09038-7 Versione on-line
  2. W. Swoboda, Emeryk, Słownik Starożytności Słowiańskich, t. 8, cz. 1, 1998, s. 112
  3. Al tempo della sepoltura la chiesa non apparteneva all'ordine cistercense, fondato sul finire del secolo XI
Voci correlate
Collegamenti esterni