Abbazia Maris Stella di Wettingen

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Abbazia Maris Stella di Wettingen
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Maris Stella Wettingensis 2015-11-21.jpg
Wettingen, Abbazia Maris Stella (complesso monastico)
Altre denominazioni
Stato bandiera Svizzera
Cantone Cantone Argovia
Provincia
Comune Wettingen
Località
Diocesi Basilea
Religione Cattolica
Indirizzo
Telefono
Fax
Posta elettronica [mailto: ]
Sito web

[http:// Sito ufficiale]

Sito web 2
Proprietà
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione cistercense
Dedicazione Maria Vergine
Vescovo
Sigla Ordine qualificante O.Cist.
Sigla Ordine reggente O.Cist.
Fondatore Heinrich II von Rapperswil
Data fondazione 1220
Architetto


Stile architettonico Gotico, barocco e rococò
Inizio della costruzione 1220
Completamento XVIII secolo
Distruzione
Soppressione 1841
Ripristino
Scomparsa {{{Scomparsa}}}
Data di inaugurazione
Inaugurato da
Data di consacrazione 1256
Consacrato da
Data di sconsacrazione {{{Sconsacrazione}}}
Sconsacrato da {{{SconsacratoDa}}}
Titolo
Strutture preesistenti
Pianta
Tecnica costruttiva
Materiali laterizio, pietra
Data della scoperta {{{Data scoperta}}}
Nome scopritore
Datazione scavi
Scavi condotti da
Altezza Massima
Larghezza Massima
Lunghezza Massima
Profondità Massima
Diametro Massimo {{{DiametroMassimo}}}
Altezza Navata
Larghezza Navata
Superficie massima {{{Superficie}}}
Altitudine {{{Altitudine}}}
Iscrizioni
Marcatura
Utilizzazione
Note
Coordinate geografiche
47°27′22″N 8°18′56″E / 47.4562, 8.3156 bandiera Svizzera
Mappa di localizzazione New: Svizzera
Wettingen
Wettingen
Costanza
Costanza
Mehrerau
Mehrerau
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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L'Abbazia Maris Stella è un complesso monumentale che ospitò un monastero cistercense, situato lungo il corso del fiume Limmat, nella città di Wettingen, canton Argovia (Svizzera).

Storia

Dalle origini al Trecento

Stemma dell'abbazia

Dopo il 1220 Heinrich II von Rapperswil acquistò da Hartmann II von Dillingen dei beni e i diritti di patronato sulla chiesa a Wettingen, donandoli all'Abbazia di Salem per istituire una filiale dell'Ordine cistercense.[1]

Nel 1227, con il permesso del capitolo di Salem, venne inviato a Wettingen un priore e dodici monaci che avviarono la costruzione del cenobio e della chiesa che venne consacrata nel 1256 dal vescovo di Costanza, Eberhard. Numerose donazioni dei nobili locali costituirono, fin dall'inizio, un solido patrimonio economico.

Nel 1231 papa Innocenzo IV accordò loro il privilegio solenne che confermava l'immunità, la libertà ecclesiastica e l'esenzione; nel 1352 papa Clemente VI elevò l'abbazia di Wettingen ad abbazia territoriale abbatia nullius, direttamente sottoposta alla Santa Sede.

Wettingen, Abbazia Maris Stella (complesso monastico)

Il periodo più prospero per l'abbazia furono i secoli XIII e XIV, quando si contavano abitualmente dai trenta ai quaranta monaci, ai quali si deve aggiungere anche un certo numero di conversi. Inoltre, a causa dell'esteso patrimonio immobiliare la comunità dovette far ricorso anche ad una grande quantità di operai, occupati nelle officine e laboratori esistenti nelle vicinanze del monastero, mentre per i terreni lontani dal cenobio, oltre che all'attività dei conversi, fu necessario impiegare anche a servi e fittavoli.

Fin dalla sua costituzione il monastero ampliò le sue proprietà, per esempio a Uri (fino al 1359), a Zurigo, dove l'abate ottenne la cittadinanza, a Riehen presso Basilea (fino al 1548) e in particolare nei dintorni di Wettingen e nella valle della Limmat; si trattava perlopiù di possedimenti sparsi. Gli abati detenevano, inoltre, i diritti di banno, di caccia e pesca, le decime e, fino al 1798, la giurisdizione nella valle della Limmat.

Nelle lotte intestine al papato e alla nobiltà, gli abati riuscirono abilmente a ottenere privilegi e garanzie da tutte le fazioni in conflitto.

L'amministrazione di tutti i beni, l'assistenza spirituale a diverse comunità femminili e, successivamente, la cura delle parrocchie contribuirono alla diminuzione dei membri residenti abitualmente nell'abbazia.

Dalla decadenza alla soppressione

Difficoltà interne e rovesci di fortuna si susseguirono già dalla fine del XIV e l'inizio del XV secolo, per cui l’abbazia fu coinvolta nella generale crisi ecclesiastica di questi secoli. Infine, le guerre tra la Germania e la federazione elvetica contribuirono ad aggravare la situazione sia economica che spirituale.

Gli avogadri ecclesiastici,[2] che furono gli Asburgo fino al 1415, poi i cantoni confederati, dovettero intervenire più volte per risolvere i problemi finanziari e disciplinari del cenobio, tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, sollecitando l'intervento dell'abate di Salem. La debolezza degli abati favorì, inoltre, nel 1529 il passaggio alla Riforma protestante della maggior parte dei monaci di Wettingen.

Nel 1507 il monastero fu colpito da un grave incendio.

Successivamente alla seconda guerra di Kappel (1531) i cantoni cattolici imposero il ritorno di Wettingen al cattolicesimo e nominarono essi stessi gli abati fino al 1564. Il XVII secolo vide un rinnovato zelo sull'onda della Controriforma. L'abate Peter Schmid (1594 - 1633), ritenuto il rifondatore del monastero, fece restaurare e ampliare gli edifici abbaziali, la chiesa e il chiostro e realizzare nuovi stalli del coro, aprì nel 1604 una scuola di filosofia e teologia. L'abate entrò spesso in scontro con i cantoni protettori per i diritti di patronato e di collazione. Al posto della congregazione cistercense della Germania meridionale, istituita nel 1618, egli ne avrebbe preferita una svizzera, come poi sorse nel 1806 dopo la soppressione di Salem.

Nel 1671, l'abbazia si dotò di un’importante stamperia, dove Joseph Meglinger pubblicò tra l'altro l’Archiv des hochlöblichen Gottshauses Wettingen (1694, ristampato nel 1992).

Nel XVII e XVIII secolo, in occasione delle nomine degli abati, il monastero dovette continuamente lottare contro le ingerenze del nunzio apostolico per difendere i propri diritti concistoriali e di esenzione. Inoltre, in questo periodo, durante le dispute interne all'Ordine, il cenobio rimase fedele, con Salem, all'abate generale eletto legittimamente e all'osservanza originaria (observantia communis).

Il monastero, risparmiato dalla guerra dei contadini (1653), non fu coinvolto nella prima guerra di Villmergen (1656), mentre nel corso della seconda (1712) i monaci dovettero rifugiarsi per un certo periodo nella Svizzera centrale.

Durante la Rivoluzione francese, l'abbazia fu luogo di passaggio per migliaia di ecclesiastici e nobili in fuga. Inoltre, dal 1798 iniziarono le secolarizzazioni prima con la proibizione di ricevere novizi e la stessa abbazia fu sede delle truppe francesi e l'anno successivo, per alcuni mesi, divenne presidio delle truppe austriache e russe.

Nel 1803 il monastero passò come tutta la contea di Baden al neocostituito canton Argovia, il cui governo ne assicurò la sopravvivenza. Nel 1805 fu riaperto il noviziato, ma nel 1833 fu definitivamente chiuso e due anni dopo fu soppressa la scuola filosofica e teologia ed il complesso divenne proprietà del cantone di Argovia. Nel 1841, il Gran Consiglio argoviese decretò la soppressione definitiva della comunità monastica.

Trasferimento in Austria

Grazie alla tenacia dell'ultimo abate Leopold Höchle (1840 - 1864) i monaci rimasero per alcuni anni nel monastero fino al 18 agosto 1854, quando con un decreto di Pio IX l'abbazia austriaca di Mehrerau divenne priorato della congregazione cistercense svizzera e tutti i privilegi e i diritti furono trasferiti a Mehrerau, presso Bregenz. Da allora il convento venne denominato W.-Mehrerau, in questo modo la congregazione cistercense svizzera continua la sua esistenza in Austria divenendo Abbazia territoriale di Wettingen-Mehrerau.

Wettingen, Abbazia Maris Stella (pianta). Legenda: 1 - Presbiterio; 2 - Coro dei monaci; 3 - Retro del coro; 4 - Navata centrale; 5 - Portico; 6 - Cappella della Trinità; 7 - Sacrestia; 8 - Sala capitolare; 9 - Chiostro; 10 - Parlatorio; 11 - Marienkapelle; 12 - Refettorio invernale; 13 - Refettorio estivo

Dopo i lunghi lavori di restauro, iniziati subito dopo l'ultima guerra mondiale, la chiesa attualmente è aperta al culto ed il monastero dal 1976 è sede scolastica.

Descrizione

Il complesso monastico è costituito da vari edifici stretti, che si articolano attorno ad un chiostro ed un cortile, tra i quali si evidenziano:

Galleria fotografica

Note
  1. Il nome, lo stemma e il motto Non mergor (in italiano, "Non affonderò") fanno rifermento al miracoloso salvataggio di Heinrich II al naufragio avvenuto durante il suo viaggio di ritorno dalle crociate in Terrasanta.
  2. Gli avogadri ecclesiastici erano laici a quali spettava il compito di difendere gli interessi temporali di un'abbazia.
Bibliografia
  • Bernhard Anderes, Peter Hoegger, Die Glasgemälde im Kloster Wettingen, Baden-Verlag, 1988 ISBN 9783855450315
  • A. Kottmann, M. Hämmerle, Die Zisterzienserabtei Wettingen, 1996
  • Touring Club Italiano (a cura di), Germania, Svizzera, col. "Guide Blu", Editore Touring, Milano 2006, p. 827 ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni