Battesimo di Gesù Cristo (Perugino)
Pietro Perugino, Battesimo di Gesù Cristo (1481 - 1482), affresco | |
Battesimo di Gesù Cristo | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Comune | |
Diocesi | Roma Vicariato Generale dello Stato della Città del Vaticano |
Parrocchia o Ente ecclesiastico | Santa Sede |
Ubicazione specifica | Musei Vaticani, Cappella Sistina, parete settentrionale |
Uso liturgico | sporadico |
Comune di provenienza | Città del Vaticano |
Luogo di provenienza | ubicazione originaria |
Oggetto | dipinto murale |
Soggetto | Gesù Cristo viene battezzato da san Giovanni Battista nel fiume Giordano; San Giovanni Battista predica alle folle; Gesù Cristo predica alle folle |
Datazione | 1481 - 1482 |
Ambito culturale | scuola umbra |
Autori |
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Materia e tecnica | affresco |
Misure | h. 335 cm; l. 540 cm |
Iscrizioni | OPVS PETRI PERVSINI CASTRO PLEBIS |
Note opera firmata | |
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Il Battesimo di Gesù Cristo è un dipinto murale, eseguito tra il 1481 ed il 1482, ad affresco da Pietro Vannucci detto Pietro Perugino (1448 ca. - 1523), in collaborazione con l'allievo Andrea d'Assisi detto l'Ingegno (1480 – 1521), facente parte di un ciclo che raffigura le Storie di Gesù Cristo, ubicato sulla parete settentrionale della Cappella Sistina nella Città del Vaticano.
Descrizione
Ambientazione
La scena è ambientata in uno splendido paesaggio naturale, dove al centro il fiume Giordano scorre dritto verso lo spettatore, fino ai piedi di Gesù e di san Giovanni Battista.
Sullo sfondo, si osserva:
- visione simbolica della città di Roma, dove si riconoscono tra le mura l'Arco di Settimio Severo, il Colosseo e il Pantheon verso la quale tendono le linee di forza delle due quinte rocciose digradanti ai lati;
- paesaggio che sfuma dolcemente in lontananza, punteggiato da esili alberelli, che divenne uno degli elementi più riconoscibili della scuola umbra del XV secolo.
Soggetto
Nella scena del dipinto compaiono:
- San Giovanni Battista tiene in mano una croce lignea, mentre sta battezzando Gesù Cristo.
- Gesù Cristo, seminudo, a mani giunte, sta ricevendo il battesimo di Giovanni, prima di iniziare la vita di predicazione.
- Dio Padre appare, in alto, entro un nimbo di luce fra angeli, mentre invia lo Spirito Santo; qui è visibile nell'iconografia tradizionale di un vecchio dalla lunga barba bianca. La perfetta verticalità, lungo la linea centrale del dipinto, allude all'unità fra le tre persone della Trinità.
- Spirito Santo, sotto forma di colomba, discende dal cielo su Gesù al momento del battesimo; sottili raggi d'oro rappresentano la luce divina che discende dalla stessa.
Alla scena in primo piano partecipano anche:
- Due angeli inginocchiati che tengono un asciugamano, evidente citazione nordica, che ricorda Trittico Portinari (1477 - 1478), opera di Hugo van der Goes.
- Catecumeno che si sta spogliando per essere battezzato, secondo una tradizione iconografica consolidata.
- ai lati, Due gruppi di personaggi contemporanei, che assistono al battesimo di Gesù (tra cui, significativamente, alcuni genitori con i propri figli), molto rari nelle scene sacre di Pietro Perugino, che vennero ispirati dalle analoghe composizioni di Domenico Ghirlandaio, pure al lavoro nella Cappella Sistina.
Inoltre, alle estremità si svolgono due episodi secondari, pure improntati ad una simmetria che ne sottolinea le analogie dottrinali:
- a sinistra: San Giovanni Battista predica alle folle;
- a destra: Gesù Cristo predica alle folle.
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- La scena del Battesimo di Gesù Cristo è la prima della parete settentrionale nella Cappella Sistina, ed è posta in parallelo con la Partenza di Mosè per l'Egitto e circoncisione di suo figlio Eliezer sul lato meridionale, C'era, infatti, un preciso parallelismo tra il rito della circoncisione e del battesimo rispettivamente nel mondo ebraico e cristiano, sottintendendo anche la dimensione più profonda e spirituale del secondo. In tale senso il battesimo, come scritto anche da sant'Agostino e da altri Padri della Chiesa, era una sorta di "circoncisione spirituale" per i bambini.
- L'opera va letta da sinistra a destra, come una narrazione che vede san Giovanni Battista prima nell'atto di predicare e poi di scendere verso il fiume Giordano, dove incontrerà Gesù, il quale a sua volta, dopo il rito battesimale, inizierà a predicare la Buona Novella.
Iscrizione
Nel dipinto si trova un'iscrizione collocata su fregio superiore, dove si legge la firma dell'opera:
« | OPVS PETRI PERVSINI CASTRO PLEBIS » |
Notizie storico-critiche
Nel 1480, Pietro Perugino si trovava nell'Antica Basilica di San Pietro in Vaticano ad affrescare una cappella per conto del papa Sisto IV, ottenendo un tale consenso da ricevere, subito dopo, la nuova commissione per la decorazione della cappella papale, detta poi Sistina in onore del pontefice. In quest'impresa fu presto affiancato da molti suoi allievi, fra cui Pinturicchio ed Andrea d'Assisi, e da alcuni pittori fiorentini, inviati appositamente da Lorenzo de' Medici.
Il tema della decorazione era il parallelismo tra le Storie di Mosè e quelle di Cristo, che evidenziasse la continuità tra Antico e Nuovo Testamento e la trasmissione della legge divina dalle tavole della Legge al messaggio evangelico di Gesù, il quale poi indicò san Pietro come suo successore, legittimando il potere, la supremazia e l'infallibilità dei suoi successori, cioè i pontefici stessi. I pittori della Cappella Sistina si attennero a comuni convenzioni rappresentative in modo da far risultare il lavoro omogeneo, come l'uso di una stessa scala dimensionale, struttura ritmica e rappresentazione paesaggistica; inoltre utilizzarono accanto ad un'unica gamma cromatica le rifiniture in oro in modo da far risplendere le pitture con i bagliori delle torce e delle candele.
Bibliografia | |
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