Beata Maria Anna Sala

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Beata Maria Anna Sala, I.M.
Religiosa
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al secolo
battezzata
Beata
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 62 anni
Nascita Brivio
21 aprile 1829
Morte Milano
24 novembre 1891
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione Vimercate, 1849
Professione religiosa Vimercate, 13 settembre 1952
Ordinato diacono
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Creazione
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Riammesso da
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il 12 aprile 1849, da Pio XII
Beatificazione 26 ottobre 1980, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 24 novembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Motto reale {{{motto reale}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 24 novembre, n. 12:
« A Milano, beata Maria Anna Sala, vergine della Congregazione delle Suore di Santa Marcellina, che, maestra di una scienza fondata sulla fede e sulla pietà, si dedicò con tutte le sue forze all'istruzione della gioventù femminile. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beata Maria Anna Sala (Brivio, 21 aprile 1829; † Milano, 24 novembre 1891) è stata una religiosa italiana.

Biografia

Nacque a Brivio (Lecco), il 21 aprile 1829, quinta di otto figli di Johann Maria Sala e Giovannina Comi, profondamente cristiani e di agiate condizioni economiche, il padre era commerciante di legname. Al battesimo, che le fu amministrato il giorno stesso della nascita, le furono imposti i nomi di Maria Anna Elisabetta.

Dopo varie difficoltà anche economiche che in quel periodo la sua famiglia attraversava, il 13 febbraio 1848 entrò come postulante nel collegio delle Marcelline a Vimercate, accolta dal fondatore beato Luigi Biraghi e dalla sua collaboratrice madre Marina Videmari (1812-1891). La sua indole equilibrata ben si adattava alla "vita mista" voluta dalla regola dell'Istituto: intensa vita interiore e fervida azione apostolica tra le alunne.

Il 12 aprile 1849 vi fu la vestizione religiosa e fu accolta nome novizia, ma l'attesa della Professione fu lunga a motivo dei rivolgimenti politici e delle remore del governo austriaco a dare il consenso all'erezione dell'Istituto. Solo dopo circa tre anni, il 13 settembre 1852, Maria Anna Sala, insieme alle prime ventitré Marcelline, emise i voti perpetui nella professione pubblica in occasione dell'erezione canonica della Congregazione. Da quel momento visse, in perfetta conformità alla regola dell'istituto, la vita di consacrazione al Signore.

In seguito fu mandata nel collegio di Cernusco sul Naviglio dove, come sovrintendente alle educande e maestra nelle scuole elementari, insegnò anche la musica e la lingua francese. Nel 1858 fu chiamata dalla fondatrice nella Casa Generalizia di Miano, ove si occupò dell'educazione e istruzione delle alunne. Nel 1859, durante la seconda guerra d'indipendenza, fu scelta per l'assistenza ai feriti nell'ospedale militare di San Luca. Nonostante i molti impegni quotidiani, si obbligò a conseguire, secondo la disposizione del nuovo governo, il diploma di maestra di grado superiore che consegui il 25 settembre 1865.

Dopo nove anni d'insegnamento a Genova fu di nuovo trasferita a Milano come insegnante dei corsi superiori e assistente della Madre Videmari. Bisogna considerare che la fondatrice voleva che le Marcelline vivessero insieme alle alunne di giorno e di notte: nello studio e nel gioco, nelle preghiere e nei lavori, a tavola e in dormitorio: sempre. Chi sa quanto sia faticosa l'opera educativa, comprende quale sforzo comportasse questo stare sempre in mezzo alle ragazze, senza un'ora di tranquillo riposo, senza un angolo tutto proprio. Maria Anna fu fedele a questa "faticosa missione" con serenità e responsabilità per più di quarant'anni e fino agli ultimi venti giorni della sua vita.

Colpita da un carcinoma al collo, morì nel 1891.