Beata Regina Protmann
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Beata Regina Protmann, C.S.C. Religiosa | |
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Beata | |
Fondatrice della congregazione | |
Età alla morte | 61 anni |
Nascita | Ermeland 1552 |
Morte | Ermeland 18 gennaio 1613 |
Professione religiosa | 1583 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 13 giugno 1999, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 18 gennaio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
![]() | Nel Martirologio Romano, 18 gennaio, n. 11:
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Beata Regina Protmann (Ermeland, 1552; † Ermeland, 18 gennaio 1613) è stata una religiosa e fondatrice polacca della congregazione delle Suore di Santa Caterina Vergine e Martire.
Vita
Nacque a Braunsberg - Ermeland allora in Prussia nel 1552 in una agiata famiglia patrizia di origini tedesche.
A diciannove anni lasciò gli agi della casa paterna per ritirarsi insieme a tre compagne, in un vecchio edificio, per iniziare una vita di comunità, dedicata a Dio, nella povertà assoluta e al servizio del prossimo.
Per aiutare i bisognosi svolse i lavori più umili e pesanti, si recava presso gli ammalati cui portava il conforto della fede, si occupava dell'educazione dei bambini, in particolare delle ragazze.
Fu sempre sollecita e sensibile di fronte a tutte le esigenze e i bisogni del prossimo; con devozione e fervore si dedicò anche alla cura dell'altare e della chiesa del suo paese.
Nel 1583, il vescovo Martino Kromer confermò le norme di vita, da lei dettate, per la piccola Comunità. Questa prima regola fu sottoposta a revisioni. Alla stesura della nuova regola parteciparono anche i padri gesuiti Paolo Boxa e Engelbert Keilert. Le revisioni della regola furono approvate il 12 marzo 1602 a Vilnius, dal vescovo della Varmia, Pietro Tylicki e dal nunzio apostolico Claudio Rangoni, sotto il pontificato di Papa Clemente VIII.
Ben presto la Comunità si ingrandì aprendo altre Case a Wormditt, Heilsberg e Röbel. Dopo aver effettuato un disagiato viaggio in inverno, Regina Protmann ritornò ammalata al suo primo convento a Braunsberg, dove dopo una lunga e sofferta malattia, morì il 18 gennaio 1613. Alle consorelle in pianto lasciò il suo testamento spirituale:
« | E mia premura umile e materna per voi, mie sorelle carissime, di incitarvi a perdurare sempre fedelmente nella disciplina, nelle modestia, nell'umiltà, nella vera pazienza, nella perfetta obbedienza e nell'amore cristiano davanti al Signore Dio e al nostro amatissimo Sposo Gesù Cristo e anche davanti a tutti gli uomini... Abbiate veramente cura non soltanto di realizzare l'amore fraterno tra di voi, ma di vivere in pace con ogni uomo. E il buon Dio vi appoggerà in tutto e vi benedirà. [1] » |
Note | |
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