Beata Sara Salkahazi
Beata Sára Salkaházi Religiosa · Martire | |
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Beata | |
Età alla morte | 45 anni |
Nascita | Kassa 11 maggio 1899 |
Morte | Budapest 27 dicembre 1944 |
Appartenenza | Sisters of Social Service |
Professione religiosa | 1930 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 17 settembre 2006, da Péter Erdő |
Ricorrenza | 27 dicembre |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Beata Sára Salkaházi (Kassa, 11 maggio 1899; † Budapest, 27 dicembre 1944) è stata una religiosa e martire ungherese, che salvò la vita di un centinaio di ebrei durante la seconda guerra mondiale e che per questo subì il martirio.
Biografia
Gioventù
Salkaházi nacque a Kassa l'11 maggio 1899, da una famiglia borghese di origini tedesche. Da giovane svolse molti lavori, incluso quello di rilegatrice, di reporter e editrice di quotidiani. In questi anni, la sua vita era tutt'altro che religiosa, essa propendeva per l'Ateismo. Prima di diventare suora si fidanzò, ma ruppe presto il fidanzamento.
Vita Religiosa
Sára Salkaházi prese i voti nelle Sisters of Social Service (Suore dell'Assistenza) nel 1930, istituto religioso fondato pochi anni prima da madre Margit Slachta che si rifaceva alla spiritualità benedettina. Il suo sogno era di partire come missionaria in Brasile, ma rimase un sogno perché, all'inizio si ritenne che avesse un carattere "difficile" e dopo, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, aiutò a trovare rifugio a centinaia di ebrei in un edificio appartenente alle Sisters of Social Service nella capitale dell'Ungheria, Budapest. Come sorella responsabile della casa, fece una promessa segreta a Dio, in una dedicazione solenne, fatta nella cappella della congregazione di Budapest, si offerse come sacrificio per salvare tutti gli altri. Infatti, dopo la sua morte nessun'altra suora del suo istituto è rimasta vittima, né del regime nazista né di quello comunista. Questo fatto e il testo della promessa sono conservati tutt'ora nel suo diario.
Martirio
Fu denunciata nel dicembre 1944 alle autorità da una donna che lavorava nella casa delle Sisters of Social Service. Suor Salkaházi non era in casa quando i nazisti fecero irruzione e avrebbe potuto salvarsi, ma decise di tornare. Fu arrestata assieme a quattro ebree e a un catechista che non faceva parte dell'istituto, furono portate sulle rive del Danubio e fucilate. I corpi furono gettati nel fiume e mai più ritrovati.
I fatti vennero alla luce, durante un processo a un gruppo di nazionalsocialisti ungheresi, nel 1967.
Beatificazione
Il 17 settembre 2006, Suor Sára fu beatificata in una proclamazione di Papa Benedetto XVI, letta dal Cardinale Péter Erdő durante una Celebrazione Eucaristica fuori della Basilica di Santo Stefano a Budapest, che disse:
« | Essa si offrì di assumersi il rischio per i perseguitati... in tempi di grande paura. Il suo martirio è ancora attuale... e ci regala le fondamenta della nostra umanità » |
Questa è la prima beatificazione in Ungheria dopo quella di Re Stefano I nel 1083 unitamente a quella di suo figlio Imre e del vescovo italiano Gerardo Sagredo, che convertivano gli ungheresi alla Cristianità. Se Salkaházi sarà canonizzata, sarà la prima santa non appartenente alla famiglia reale in Ungheria.
Parlando alla Messa, il Rabbino József Schweitzer disse di Suor Sára:
« | So per esperienza personale... quanto pericoloso ed eroico era in quei tempi aiutare gli ebrei e salvarli dalla morte. Essa ha rispettato il comandamento dell'Amore fino alla morte » |
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