Beato Carlo I delle Fiandre
Beato Carlo I delle Fiandre Martire · Martire | |
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Beato | |
Miniatura del XIII secolo | |
Età alla morte | 44 anni |
Nascita | 1083 |
Morte | Bruges 2 marzo 1127 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 1884, da Leone XIII |
Ricorrenza | 2 marzo |
Attributi | Palma |
Patrono di | Fiandre e Belgio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 2 marzo, n. 5:
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Beato Carlo I delle Fiandre, detto Carlo il Buono (1083; † Bruges, 2 marzo 1127), è stato un martire danese. Fu conte delle Fiandre dal 1119 fino al suo assassinio avvenuto nel 1127.
Biografia
Carlo era figlio primogenito del re Canuto IV di Danimarca e di Adele delle Fiandre. Suo padre fu assassinato nel 1086 e la madre decise di ritornare nelle Fiandre portando con sé la prole.
La madre nel 1092 passò a seconde nozze con Ruggero di Puglia e andò a vivere in Italia, e Carlo crebbe alla corte del nonno materno Roberto il Frigio e dello zio Roberto II.
Carlo partì con suo zio per la crociata nel 1096, morto lo zio nel 1111 divenne consigliere del nuovo conte Baldovino VII che lo prese in simpatia e che gli procurò parecchi benefici, tra cui la signoria e il castello di Encre.
Nel 1118 Carlo sposò l'ereditaria del conte d'Amiens, Margherita di Clermont-Beauvaisis, poco si sa dell'unione di certo la coppia non ebbe eredi.
Nel 1119 fu riconosciuto dai signori convocati a Roulars come successore di Baldovino VII e divenne conte il 19 giugno di quell'anno. La sua nomina trovò parecchi oppositori, in particolare da parte della contessa Clemenza di Borgogna, sposa di Roberto II, che caldeggiò alla corona Guglielmo d'Ypres, figlio illegittimo di Filippo di Loo, fratello di suo marito.
Carlo, trascinato in battaglia, sconfisse uno a uno gli avversari. Pacificato il regno si occupò attivamente del mantenimento dell'ordine e degli aspetti amministrativi del suo Stato con particolare riguardo per la giustizia. Il suo buon governo si segnalò durante la grande carestia che colpì le Fiandre e l'Europa intera nel 1124-1125, prendendo provvedimenti a favore dei più poveri che gli valsero il nome di difensore della giustizia e della pace.
Durante la carestia impedì che il grano fosse venduto a prezzi troppo elevati, ordinò che la metà dei campi destinati alla semina del grano fossero seminati a fave e piselli, per la loro precoce maturazione e proibì la fabbricazione della birra, grande consumatrice di cereali.
La sua fama si estese oltre i confini delle Fiandre, nel 1123 gli venne offerta la corona di Gerusalemme e nel 1125 la corona imperiale, in entrambi i casi Carlo preferì declinare le cariche per dedicarsi anima e corpo al suo regno.
Ma le sue misure si urtarono con gli interessi del cancelliere delle Fiandre Bertulfo, figlio di Erembaldo di Furnes, preposito del capitolo di san Donaziano di Bruges. Carlo si rese conto dell'influenza negativa esercitata dal cancelliere sull'amministrazione e sulle rendite e decise di ristabilire le sue prerogative sovrane, entrando in conflitto con gli interessi della famiglia degli Erembaldo.
Le cose si inasprirono ulteriormente quando il nipote di Bertulfo, Bosiardo, condusse una campagna militare contro un vassallo alleato di Carlo, questi fece radere al suolo la dimora del nipote. Il 2 marzo 1127, mercoledì delle ceneri, Carlo fu assalito nella chiesa di Donaziano a Bruge dagli sgherri di Bertulfo e passato per le armi.
Culto
Il giorno stesso della sua morte gli ecclesiastici di Bruges lo proclamarono martire e intrapresero con l'abate di Saint-Pierre di Gand una lotta per il possesso delle spoglie, ritenute un'importante reliquia, poiché aveva trovato la morte nel compimento di un dovere religioso, la difesa della pace. Le spoglie sono attualmente conservate in un prezioso reliquiario nella cattedrale del Santo Salvatore di Bruges.
Fu beatificato nel 1883 da papa Leone XIII.
Bibliografia | |
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