Beato Francesco Saverio Seelos
Beato Francesco Saverio Seelos, C.SS.R. Presbitero | |
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Beato | |
Età alla morte | 48 anni |
Nascita | Fussen 11 gennaio 1819 |
Morte | New Orleans, Stati Uniti 4 ottobre 1867 |
Vestizione | Baltimora, 1843 |
Professione religiosa | Baltimora, 16 maggio 1844 |
Ordinazione presbiterale | Baltimora, 22 dicembre 1844 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 9 aprile 2000, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 4 ottobre |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 4 ottobre, n. 5:
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Beato Francesco Saverio Seelos Francis Xavier (Fussen, 11 gennaio 1819; † New Orleans, Stati Uniti, 4 ottobre 1867) è stato un presbitero tedesco.
Vita
Nacque, l'11 gennaio 1819, a Füssen, in Baviera, Germania, da Magno Seelos e Franziska Schwarzenbach, sesto di 12 figli, otto femmine e quattro maschi. Il giorno stesso ricevette il battesimo e il nome di Francesco Saverio nella chiesa parrocchiale di San Magno, dove il padre, commerciante tessile, svolgeva il compito di sagrestano. Dalla famiglia ereditò le virtù che sempre lo caratterizzarono: l'atteggiamento positivo di vita, la pazienza nelle avversità, l'indifferenza verso le cose materiali, la serenità e la gioia di stare con gli altri e con Dio.
Completò le scuole elementari a Füssen nel 1831 e manifestando la sua aspirazione al sacerdozio nel 1832 iniziò il ginnasio nell'Istituto di Santo Stefano ad Augsburg, dove fu diplomato nel 1839. Proseguì gli studi a Monaco di Baviera, frequentando biennio di filosofia all'Università Ludwig Maximilian, ma più che filosofia si insegnava filologia e antropologia. Alla fine del corso di filosofia passò alla facoltà di teologia dell'Università di Monaco. Il 19 settembre 1842 entrò nel seminario San Girolamo di Augsburg. Avendo contatti con i missionari Redentoristi, venne a conoscenza sia del carisma del loro Istituto, fondato da San Alfonso per l'evangelizzazione degli uomini più abbandonati, che della loro attività apostolica, particolarmente quella svolta negli Stati Uniti per gli immigrati. La scelta fu anche favorita dal fatto che negli anni 1831-1841 due dei suoi compagni di liceo e due giovani sacerdoti della diocesi di Augsburg entrarono nella Congregazione dei Redentoristi.
Rimasto inoltre profondamente colpito dalle lettere dei Redentoristi, pubblicate sul periodico cattolico Sion, che descrivevano la mancanza di assistenza spirituale alle migliaia di immigrati di lingua tedesca, Seelos, decise di entrare nella loro Congregazione. Nel primo semestre di teologia scrisse una lettera al superiore della missione dei Redentoristi in America, chiedendo di lavorare come missionario negli Stati Uniti. La risposta intanto tardava e la salute di Francesco ne risenti in modo che dovette essere ricoverato in ospedale con febbre alta e deliri. Ricevuto finalmente l'assenso, 22 novembre 1842 e il 17 marzo dell'anno seguente salpò dal porto di Le Havre, in Francia, per giungere a New York il 20 aprile 1843.
Il 16 maggio 1843 iniziò il noviziato con la vestizione dell'abito redentorista a Baltimora, nel Maryland. Terminò il noviziato e fece la professione il 16 maggio 1844, conclusi gli studi teologici sei mesi dopo, il 22 dicembre 1844 fu ordinato presbitero nella chiesa redentorista di San Jakob a Baltimora.
Dopo l'ordinazione fu mandano in Pennsylvania dove a Pittsburg nella parrocchia di Santa Filomena, divenne collaboratore di Giovanni Neumann oggi santo. Tra i due nacque subito un'intensa collaborazione. Qui rimase nove anni, collaborò dapprima come viceparroco di Neumann e poi, in qualità di superiore, negli ultimi tre anni. Quando, nel biennio 1847-1848, anche il noviziato fu trasferito a Pittsburgh, egli divenne maestro dei novizi. Oltre all'attività di viceparroco, Seelos si dedicò con Neumann alle missioni parrocchiali dell'era pionieristica in quella grande nazione dove bisognava costruire chiese, scuole, asili, insegnare catechismo ai piccoli e ai grandi e inseguire le masse, di regione in regione.
Poco più che quarantenne venne proposto come candidato vescovo di Pittsburg, ma scrivendo addirittura a Papa Pio IX riescì a evitare la nomina. Nel 1866 fu nominato parroco di New Orleans, visitando e curando le vittime dell'epidemia di febbre gialla, si ammalò anche lui e muori il 4 ottobre 1867.
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