Chiesa Cattolica in Lituania




Chiesa cattolica in Lituania | ||
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Anno | 2009 | |
Cattolici | 2,8 milioni | |
Popolazione | 3,3 milioni | |
Categoria:Chiesa cattolica in Lituania |
La Chiesa cattolica in Lituania è parte della Chiesa cattolica universale, sotto la guida spirituale del Papa e della Santa Sede. Essa è la confessione religiosa maggioritaria in Lituania. Conta circa 2,8 milioni di battezzati (circa l'80% della popolazione lituana).
Indice
Storia
XIX secolo
A metà dell'800 divenne simbolo della devozione popolare la «Collina delle Croci», che rappresentava tutti coloro che erano morti per la libertà e l'indipendenza del Paese.
La repressione sovietica
Nel 1941, a seguito del patto d'alleanza e spartizione fra Hitler e Stalin (Patto Molotov-Ribbentrop). Il Paese, che aveva ottenuto l'indipendenza dopo la prima guerra mondiale e la dissoluzione dell'Impero zarista, il 14 giugno fu invaso dall'Armata Rossa e la Chiesa lituana fu duramente colpita dalla repressione sovietica[1]. Successivamente un decreto indicò la Chiesa cattolica come «entità sociale pericolosa». Cominciarono le deportazioni in massa; molti sacerdoti resistenti furono crocifissi.
La Resistenza continuò anche dopo la fine della Seconda guerra mondiale: si combatté ancora a metà degli anni Cinquanta, mentre svariate decine di migliaia di lituani stavano rinchiusi nei gulag. Diventò popolare il detto: "Siamo più lituani in Siberia che in Lituania".
La Collina delle Croci venne più volte abbattuta dalle ruspe sovietiche, ma i lituani riuscirono sempre a portare Croci sul luogo, eludendo la sorveglianza dell'Armata Rossa.
Nel maggio 1972 nacque un foglio clandestino, la «Cronaca della Chiesa cattolica lituana», unica voce libera del Paese, che pubblicò lettere di deportati, documenti sulle violenze nei gulag, appelli all'ONU per il rispetto dei diritti umani, tra cui uno clamoroso che giunse sul tavolo della Conferenza di Helsinki, mettendo in imbarazzo i dirigenti sovietici.
Un'altra iniziativa coraggiosa e molto rischiosa fu intrapresa nel 1987, quando fu lanciato un appello alle autorità di Mosca per rendere pubblici i protocolli del Patto Molotov-Ribbentrop.
La nuova indipendenza
Nel 1993, all'indomani del ritorno all'indipendenza, papa Giovanni Paolo II effettuò una storica visita nel paese baltico.
Mete di pellegrinaggio
Le più famose mete di pellegrinaggio in Lituania sono la Collina delle Croci presso Šiauliai e la Porta dell'Aurora a Vilnius.
Organizzazione ecclesiastica
In Lituania vi sono due Province ecclesiastiche che comprendono sette Diocesi.
- Arcidiocesi di Kaunas che ha come suffraganee:
- Arcidiocesi di Vilnius che ha come suffraganee:
Nunziatura apostolica
Nel 1922, con l'indipendenza dei Paesi baltici, la Santa Sede eresse la Delegazione apostolica di Lettonia, Lituania e Estonia, e nominò Delegato apostolico il gesuita Antonino Zecchini (20 ottobre 1922).
L'Internunziatura apostolica della Lituania fu eretta il 10 marzo 1927, con il Breve Regiones quae di papa Pio XI. Essa fu promossa a Nunziatura apostolica il 9 dicembre 1928
In seguito all'occupazione sovietica del Paese, le relazioni diplomatiche con la Santa Sede furono interrotte.
Esse furono riprese il 30 settembre 1991 dopo la riottenuta indipendenza della Lituania.
Nunzi apostolici
- Lorenzo Schioppa † (10 marzo 1927 - 27 maggio 1928 dimesso)
- Riccardo Bartoloni † (27 maggio 1928 - 11 ottobre 1933 deceduto)
- Luigi Centoz † (19 febbraio 1940 - 3 dicembre 1941 nominato Nunzio apostolico del Nicaragua, della Costa Rica e di Panama)
- Justo Mullor García (30 novembre 1991 - 2 aprile 1997 nominato Nunzio apostolico del Messico)
- Erwin Josef Ender (9 luglio 1997 - 19 maggio 2001 nominato Nunzio apostolico della Repubblica Ceca)
- Peter Stephan Zurbriggen (25 ottobre 2001 - 14 gennaio 2009 nominato Nunzio apostolico dell'Austria)
- Luigi Bonazzi dal 14 marzo 2009
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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