Chiesa cattolica in Portogallo

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Chiesa cattolica in Portogallo StemmaPapaFrancesco 18-03-2013.jpg
Santuário de Fátima (3) - Jul 2008.jpg
Esterno del Santuario di Fátima
Anno 2022
Cristiani 84,30%[1]
Ichthus.svg
Cattolici 81,00%[1]
Popolazione 10.140.570[1]
Collegamenti esterni
Dati su Catholic hierarchy
Chiesa cattolica in Portogallo
Regno visigoto 586 - 711

La Chiesa cattolica in Portogallo è parte della Chiesa cattolica in comunione con il vescovo di Roma, il Papa.

Storia

Le prime diocesi del Portogallo furono create mentre il territorio era ancora controllato dall'Impero Romano. A quel periodo risalgono le Arcidiocesi di Évora nel 306, Ossonoba, Olisipo (Lisbona), Aquae Flaviae (Chaves) nella seconda metà del IV secolo, Bracara.

Nel V secolo iniziarono le invasioni dei popoli germanici nella penisola iberica. A metà del secolo tutto il Portogallo settentrionale cadde sotto il dominio degli Svevi che fecero di Braga la loro capitale. Nel 465 il re degli svevi e i suoi sudditi si convertirono all'arianesimo. Nel 561 san Martino di Braga convertì il re al cattolicesimo, ma vent'anni dopo gli Svevi a loro volta caddero sotto il dominio dei Visigoti, nel frattempo anche loro converti alla vera fede. I vescovi portoghesi presero parte ai Concili di Toledo tenuti in quei secoli. Nel VI secolo i sovrani svevi e visigoti fondarono nuove diocesi: Viseu (Veseo divisa dalla diocesi di Olisipo), Coimbra (Conímbriga/Aeminium scissa dalla diocesi di Olisipo), Egitania, Porto (divisa dalla diocesi di Braga) e Lamego (divisa dalla diocesi di Olisipo).

Con l'invasione musulmana l'organizzazione ecclesiastica fu sospesa, venendo gradualmente restaurata secoli dopo man mano che la Reconquista progrediva. Tra il 711 ed 713 il regno dei Visigoti cadde a seguito della conquista effettuata dai Mori guidati dagli Arabi che lo terranno per circa cinque secoli.

Nel 798 Alfonso II delle Asturie conquistò temporaneamente Lisbona e, negli anni seguenti, grazie alle sue vittorie contro i musulmani, consolidò la sua presenza in Galizia e inizia l'insediamento nel nord del Portogallo.

Nella seconda metà dell'VIII secolo Ordoño I delle Asturie impostò una politica di ripopolamento della regione a nord del fiume Duero, nell'odierno Portogallo, ottenendo buoni risultatie arrivando sulla sponda destra del fiume. Nell'868, arrivato al fiume Duero, Alfonso III delle Asturie continuò la politica di ripopolamento del padre e fondò una contea che prende il nome della cittadina di Porto appena conquistata, che si trova alla foce del fiume Portucale. La contea fu affidata a Vímara Peres, il primo dei conti, della casa di Vímara Peres del Portogallo, che erano vassalli del regno delle Asturie[2] e poi lo saranno del regno di León[3]. Le diocesi di Chaves, Braga, Beja, Porto, Viseu, Coimbra, Évora, Lamego, Egitania, Idanha (che era stata distrutta) e Lisbona furono restaurate, tutte nei primi due decenni di quel secolo.

Nell'832 fu riconquistato il territorio della diocesi di Braga, inizialmente incorporato nella diocesi di Lugo, fino al 1071. Anche la regione della diocesi di Porto fu riconquistata nell'872. Anni dopo sarà di nuovo perduta, venendo finalmente riconquistata nel 920. Nel 1080 Coimbra fu riconquistata.

Nel corso del XII secolo i cristiani recuperarono le diocesi di Porto, Lamego, Lisbona, Viseu ed Évora. Nel 1203 fu creata la diocesi di Guarda. Fu creata la Contea del Portogallo della quale il primo conte fu Enrico di Borgogna. Sotto di lui e sotto il figlio Alfonso I, che si proclamò re, la Chiesa nel paese conobbe una fioritura. Cattedrali e chiese sorsero numerose e furono fondati molti monasteri. Nel 1147 Alfonso I conquistò definitivamente Lisbona e nel 1179 papa Alessandro III, in una bolla, per la prima volta, lo riconosce re del Portogallo.

Il crescente potere della Chiesa portò a conflitti tra essa e la corona portoghese, nei quali i pontefici furono periodicamente costretti a intervenire. Anche Alfonso III del Portogallo fu coinvolto in queste dispute, come i re che lo precedettero. Nel 1268 fu scomunicato dall'arcivescovo di Braga e dai vescovi di Coimbra e Porto, con l'approvazione di Clemente IV, che richiese al re di giurare fedeltà a Roma. In punto di morte Alfonso III giurò obbedienza alla Chiesa restituendole tutto ciò che gli era stato tolto. Di fronte a questo atteggiamento del re l'abate del monastero di Alcobaça sollevò la sua scomunica e il re fu sepolto nel monastero.

Portale della chiesa del monastero di Batalha.

Le situazioni di conflitto cessarono solo alla fine del XIII secolo sotto il regno di Dionigi del Portogallo, che rafforzò il supremo potere reale. Siccome Dionigi si mantenne fedele alla politica del padre, l'interdetto sul regno del Portogallo rimase. Nel 1280 iniziò una trattativa con papa Niccolò III, poi proseguita con Martino IV e Onorio IV e finalmente conclusa con Niccolò IV nel 1289, che portò a un concordato, che con un giusto compromesso regolò le relazioni tra la corona e il clero.

Nel 1385 fu fondato il monastero domenicano di Batalha, perla architettonica del paese. Nel 1393 Lisbona divenne arcidiocesi e capitale del regno lusitano. Nel 1290 fu fondata, a Lisbona, la prima Università portoghese, la cui sede, nel 1308, fu trasferita a Coimbra. Nel 1319 Dionigi istituì l'Ordem de Cristo (Ordine del Cristo) che incamerò tutte le proprietà dei Templari nel suo regno, riconoscente verso questo ordine militare per l'aiuto dato nella riconquista del regno. Mentre papa Clemente V nel 1312 soppresse i Templari in tutto il resto della cristianità.

Nel 1481 papa Sisto IV inviò un primo nunzio in Portogallo nella persona di Giusto Baldini,[4] O.S.B., contestualmente vescovo di Ceuta. Una nunziatura permanente a Lisbona si ebbe, a partire dal 1527, sotto Clemente VII con la nomina di Martinho de Portugal.[5]

Dopo la riconquista della penisola, i portoghesi continueranno la loro avanzata in territorio africano. Lì crearono le diocesi di Ceuta nel 1418, Safim (1487, da Marrakech - incorporata nella diocesi di Tangeri nel 1542) e Tangeri (1459, separata da Ceuta). Nel 1500 Pedro Álvares Cabral scoprì il Brasile per conto di Manuele I del Portogallo, che nel frattempop continuò la penetrazione in Marocco. Nel XVI secolo con le scoperte geografiche, il Portogallo occupò territori in America e in Oriente, edificando un grande impero coloniale. Nelle isole atlantiche portoghesi fu creata la diocesi di Funchal (1514).

Impero portoghese XVI secolo

Il 31 gennaio 1533 la diocesi di Funchal fu elevata al rango di arcidiocesi, divenendo, per un breve periodo, una delle più grandi strutture ecclesiastiche cattoliche nella storia della Chiesa, comprendente i territori dell'impero lusitano in Brasile, nell'India, in Africa e delle Azzorre. L'arcidiocesi nel 1534 cedette il territorio dell'arcipelago delle Azzorre alla nuova diocesi di Angra, alla diocesi di Goa (oggi arcidiocesi di Goa e Damão) e cedette i territori delle Indie e alla diocesi di São Tomé e Príncipe i territori dell'Africa. Il 23 febbraio 1551 cedette parte del suo territorio alla prima diocesi in Brasile, diocesi di São Salvador da Bahia.

L'inquisizione portoghese fu istituita nel 1536 con la bolla Cum ad nihil magis,[6] di papa Paolo III. Fu stabilita la censura delle pubblicazioni stampate, a partire dalla proibizione della Bibbia in lingue diverse dal latino.[7][8]

Nella seconda metà del XVI secolo si tennero numerosi sinodi locali per attuare le decisioni del Concilio di Trento. Il territorio portoghese continuò a essere riorganizzato in nuove diocesi, mentre altre furono riunite. Così le diocesi di Leiria (da quella di Coimbra) e Miranda (da quella di Braga) furono create nel 1545, cinque anni dopo quella di Portalegre (da quella di Évora) e nel 1570 quella di Elvas, mentre quella di Tangeri fu soppressa. Nel 1577 la diocesi di Silves fu trasferta a Faro. Nel 1645 Ceuta passò alla Spagna.

Durante le guerre d'indipendenza con la Spagna alla fine del XVI secolo e inizio del XVII, i rapporti con la Santa Sede si deteriorarono. Migliorarono brevemente sotto il re Giovanni V del Portogallo, che sostenne Roma nella guerra contro i turchi. Sotto papa Clemente XI si riorganizzò l'arcidiocesi di Lisbona: la città fu divisa in Lisbona occidentale e orientale, diventando la prima il Patriarcato di Lisbona. Le due arcidiocesi furono di nuovo riunite sotto il patriarcato nel 1740.

Nel 1759 i gesuiti furono espulsi dal paese e il re José I, insieme al suo potente ministro Pombal, cercò in tutti i modi di limitare l'influenza della Chiesa cattolica e contribuì alla diffusione delle idee del gallicanesimo e del giansenismo.

Nel 1770 furono create le diocesi di Beja, Bragança, Penafiel e Pinhel. Quattro anni dopo fu creata quella di Aveiro e nel 1778 quella di Penafiel fu sciolto. Nel 1780 le diocesi di Bragança e Miranda furono riunite in un'unica diocesi.

Nostra Signora di Fátima

Dopo la rivoluzione del 1820 il Portogallo divenne una monarchia costituzionale e l'influenza della Chiesa fu ridimensionata. Nel 1822 il Brasile divenne indipendente. Nel 1834 il governo anticlericale chiuse molti monasteri ed espulse il nunzio apostolico. Le relazioni diplomatiche con la Santa Sede furono ripristinate nel 1841. Nel corso del XIX secolo le diocesi di Elvas, Castelo Branco, Portalegre, Aveiro, Pinhel e Leiria (1881) furono abolite, formalmente o de facto. Alla fine del XIX secolo un certo numero di associazioni cattoliche laiche sorsero nel paese. Nel 1910 un'altra rivoluzione ebbe luogo nel paese rovesciando la monarchia e portando all'istituzione di un governo repubblicano. Un certo numero di misure repressive furono prese contro i cattolici e molti vescovi e religiosi furono imprigionati, i seminari furono chiusi e il patrimonio immobiliare della Chiesa nazionalizzato. Le proteste di molti statisti e figure di spicco dell'intellighenzia portarono poi alla fine della persecuzione.

Nel 1917 a Fatima apparve la Vergine Maria a tre bambini. Dopo il rapido riconoscimento dei fenomeni da parte della Chiesa come autentici, facilitato anche dal Miracolo del sole a cui assistettero decine di migliaia di persone, Fatima si trasformò in uno dei più grandi centri di pellegrinaggio del pianeta.

Nel XX secolo ci furono alcuni cambiamenti territoriali con il ristabilimento della diocesi di Leira nel 1918 e Aveiro nel 1938, la creazione di Vila Real nel 1922 dalle diocesi di Braga, Bragana e Miranda e Lamego e il cambio di nome nel 1956 da Portalegre a Portalegre-Castelo Branco.

Il regime dittatoriale di Salazar, che governò dal 1932 al 1970, trattò favorevolmente la Chiesa cattolica. Nel 1940 un concordato fu concluso con il Vaticano. Nel 1967, 50º anniversario delle apparizioni di Fatima, papa Paolo VI visitò il Portogallo. La questione dell'atteggiamento nei confronti del regime dittatoriale divise la società cattolica: mentre la più alta gerarchia ecclesiastica preferiva mostrare sostegno a Salazar, molte organizzazioni cattoliche di laici e organizzazioni giovanili cattoliche erano in opposizione alle autorità.

Nel 1966 fu creato l'ordinario militare portoghese e nel 1975 le diocesi di Santarém e Setúbal, nel 1977 la Viana do Castelo. Nel 1984 la diocesi di Leiría fu rinominata Leiría-Fátima, in commemorazione dell'apparizione e della consacrazione del santuario mariano.

Dopo la rivoluzione dei garofani del 1974 che rovesciò la dittatura, alcuni vescovi pubblicarono un appello di pentimento per aver sostenuto il vecchio regime e chiesero la cooperazione con il nuovo governo. La Costituzione del 1976 sancì la libertà di coscienza e di istruzione nel paese. Una legge del 1979 equiparò i diritti delle scuole cattoliche e pubbliche. Nel 1991 un canale televisivo cattolico fu istituito in portogallo. Papa Giovanni Paolo II visitò il Portogallo quattro volte, nel 1982, l'anno seguente, nel 1991 e 2000. Durante l'ultima visita il Papa beatificò Francisco Marto e Jacinta Marto, due dei tre bambini testimoni dell'apparizione della Vergine. La terza, Lúcia de Jesus Rosa dos Santos, morì nel 2005.

Statistiche e organizzazione

Mappa delle province ecclesiastiche del Portogallo.

Al 31 dicembre 2015 la Chiesa cattolica portoghese contava 3.431 presbiteri e 551 seminaristi maggiori.[9] La sede primaziale del Portogallo è l'arcidiocesi di Braga. Tutto il paese adotta il rito romano tranne l'arcidiocesi di Braga, in cui è in uso anche il rito di Braga.

In Portogallo vi sono tre province ecclesiastiche e ventuno diocesi, con circa nove milioni di battezzati.

Nunziatura apostolica

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Nunziatura apostolica in Portogallo

Conferenza episcopale

Elenco dei presidenti della Conferenza episcopale portoghese:

Elenco dei vicepresidenti della Conferenza episcopale portoghese:

Elenco dei segretari generali della Conferenza episcopale portoghese:

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 (EN) Most Christian Countries 2022 su worldpopulationreview.com. URL consultato il 4 marzo 2022
  2. cfr. Asturie su treccani.it. URL consultato il 20-05-2022
  3. cfr. León su treccani.it. URL consultato il 20-05-2022
  4. cfr. Bishop Justo Baldini, O.S.B. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 05-03-2022
  5. cfr. Martinho de Portugal su en.wikipedia.org. URL consultato il 05-03-2022
  6. cfr. in latino {{{1}}} Paolo III, Cum ad nihil magis su digitarq.arquivos.pt. URL consultato il 18-04-2022.
  7. cfr. Inquisitore generale (Portogallo) su ereticopedia.org. URL consultato il 18-11-2021
  8. cfr. (PT) Tribunal do Santo Ofício su aatt.org. URL consultato il 18-11-2021.
  9. Dati statistici pubblicati sul sito del Vaticano in occasione del viaggio di papa Francesco in Portogallo nel mese di maggio 2017.
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