Sant'Elia Facchini

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Sant'Elia Facchini, O.F.M.
Presbitero · Martire
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battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 61 anni
Nascita Reno Centese
2 luglio 1839
Morte Taiyuan
9 luglio 1900
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione 1854
Professione religiosa 1º novembre 1859
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale 18 dicembre 1864
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 1946, da Pio XII
Canonizzazione 1º ottobre 2000, da Giovanni Paolo II
Ricorrenza 9 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
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Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 9 luglio, n. 9:
« Nella città di Taiyuan nella provincia dello Shanxi sempre in Cina, passione dei santi Gregorio Grassi e Francesco Fogolla, vescovi dell'Oridine dei Frati Minori, e ventiquattro compagni, martiri, che durante la persecuzione dei seguaci della setta dei Boxer furono uccisi in odio al nome di Cristo. »

Sant'Elia Facchini (Reno Centese, 2 luglio 1839; † Taiyuan, 9 luglio 1900) è stato un presbitero, missionario e martire italiano.

Cenni biografici

Nacque a Reno Centese (arcidiocesi di Bologna) il 2 luglio 1839 da Francesco e Marianna nata Guaialdi, terzo ed ultimo figlio. Al battesimo ricevette il nome di Giuseppe Pietro.

Dopo aver ricevuto i primi rudimenti scolastici nella scuola parrocchiale, frequentò le scuole liceali e quelle del seminario di Finale Emilia, come alunno esterno. A diciannove anni il 1º novembre 1858 vestì l'abito francescano nel convento delle Grazie presso Rimini, appartenente alla provincia religiosa di Bologna, assumendo il nome di Elia.

Il 18 dicembre 1864 fu ordinato sacerdote. Nel 1866 chiese e ottenne, dal Ministro Generale padre Raffaele Lippi da Pontecchio Marconi, di recarsi nelle missioni della Cina, preparandosi allo scopo a Roma nel Convento di san Bartolomeo all'Isola Tiberina di Roma. Nell'ottobre 1867 partì da Marsiglia alla volta della Cina.

Nell'aprile del 1868 giunse a Tayuanfu. L'anno seguente fu incaricato della cura pastorale delle comunità cristiane di Tatung. Nel febbraio 1872 fu richiamato a Tayuanfu, e nel marzo gli fu affidato l'ufficio di rettore del seminario, dove insegnò lettere e teologia.

Partecipò come segretario ai due sinodi regionali del vicariato, del 1880 e 1885, e al 3º sinodo dello Shensi. Nel 1893 fu nominato superiore e maestro dei novizi nel convento di Tun-el-Koun, eretto da mons. vescovo Gregorio Maria Grassi.

L'11 settembre 1893 fu inviato nel nuovo convento francescano di Tungerhkow. Il 7 dicembre seguente il decreto di erezione canonica del convento e del noviziato per i nativi nominò padre Facchini vicario del convento, rettore del piccolo seminario e responsabile del locale orfanotrofio. L'incarico gli fu rinnovato il 25 settembre 1896. Il 3 settembre dell'anno seguente fu richiamato a Taiyüan per assumere nuovamente la direzione e l'insegnamento nel seminario maggiore, poiché il rettore e amico padre Francesco Fogolla doveva recarsi all'Esposizione Internazionale di Torino insieme con quattro seminaristi. Dopo un anno e mezzo, ceduto nuovamente il rettorato a padre Fogolla, continuò l'insegnamento in seminario fino al giugno del 1900.

Nel 1900 scoppiò la ribellione xenofoba dei Boxers, che si concretizzò non solo in atti di violenza contro gli stranieri ma anche contro i cinesi convertiti al cristianesimo. Al primo segnale della strage dei cristiani, cominciata la sera del 27 giugno 1900, padre Facchini rimase nella residenza. Il giorno seguente, obbedendo agli ordini del vicario apostolico mons. Grassi, cercò di allontanarsi da Tayuanfu su un carro. Fu catturato e fu condotto prima dal sottoprefetto, poi dal prefetto e infine dallo stesso viceré, Yü Hsien, e da lui rinviato al sottoprefetto, e solo a tarda sera riuscì a tornare sfinito nella sua residenza. Verso la mezzanotte del 5 luglio, insieme con alcuni compagni, fu trasportato in un albergo mandarinale sito al vicolo della Pace celeste, T'ien-p'ing hsiang. Di là, il giorno 9 luglio, assieme a due seminaristi fu trattenuto qualche tempo nella sala degli ospiti. alla fine fu portato in carcere e quindi subito condotto al tribunale del viceré, dove era appena terminato il massacro dei suoi compagni, e anche lui fu giustiziato.

Culto

Il 1º ottobre 2000 papa Giovanni Paolo II canonizzò 120 martiri in Cina. Di questa folta schiera di martiri, che comprende vescovi, presbiteri, catechisti, suore, religiosi, laici, che immolarono la loro vita per la fede, appartengono 29 religiosi dell'Ordine Francescano, di cui 26 uccisi durante la rivoluzione dei Boxer il 9 luglio 1900 a Tayuanfu, incluso Facchini.

Bibliografia
  • Fortunato Margiotti Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 44, 1994 online