Eugenio Pio Zolli

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Eugenio Pio Zolli
Laico
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 74 anni
Nascita Brody
17 settembre 1881
Morte Roma
2 marzo 1956
Sepoltura Cimitero del Verano (Roma)
Appartenenza
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Ordinato diacono
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Extra Anni di pontificato


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Eventi
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Voi che siete nati nella religione cattolica, non vi rendete conto della fortuna che avete avuto di ricevere fin dall'infanzia la fede e la grazia di Cristo; ma chi, come me, è arrivato alla fede dopo un lungo travaglio di anni, apprezza la grandezza del dono della fede e sente tutta la gioia di essere cristiano.
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(Eugenio Pio Zolli)

Eugenio Pio Zolli, nato Israel Anton Zoller (Brody, 17 settembre 1881; † Roma, 2 marzo 1956), è stato il rabbino capo di Roma durante l'occupazione tedesca, convertitosi al cattolicesimo dopo la liberazione. Assunse il nome di Eugenio Pio per riconoscenza nei confronti di papa Pio XII.

Biografia

Nacque in Polonia da una famiglia ebrea polacca benestante. Le condizioni economiche della famiglia peggiorano in seguito alla confisca, da parte dell'Impero russo, della fabbrica del padre. Nel 1904 si trasferì a Vienna, quindi in Italia, dove, terminata la Prima guerra mondiale, nel 1920, divenne rabbino capo a Trieste, insegnando Lingua e letteratura ebraica all'Università di Padova. Qui sposò Emma Majonica, dalla quale ebbe la figlia Myriam. La cittadinanza italiana, ottenuta nel 1933, lo costringe a cambiare nome in Italo Zolli.

Gli anni della conversione

Nel 1940 fu nominato rabbino capo di Roma. Durante l'occupazione tedesca di Roma seguita alla caduta di Mussolini, si adoperò attivamente per salvare gli israeliti residenti a Roma, nascondendoli o facendoli allontanare verso zone meno pericolose: risale a questo periodo il determinante incontro con papa Pio XII, anch'egli attivo nell'opera di aiuto agli ebrei romani.

In particolare, il 27 settembre 1943, il colonnello delle SS Herbert Kappler, capo dei servizi di polizia nella Roma occupata, pretese dalla Comunità ebraica la consegna 50 chilogrammi d'oro entro 24 ore, dietro la minaccia della deportazione in Germania. In un tempo tanto breve, la comunità ebraica riuscì a trovarne solo trentacinque chilogrammi: allora il rabbino Zolli si recò dal Papa per chiederne l'aiuto. Il Pontefice stesso diede disposizione che fosse donata alla Comunità ebraica la quantità d'oro di cui necessitava: questa azione venne solennemente ricordata, terminata l'occupazione, in una solenne celebrazione nella Sinagoga romana nel luglio 1944.

Nel settembre dello stesso anno si dimise dalla carica di rabbino capo, senza addurre motivazioni: la comunità ebraica romana lo propose per direttore del Collegio Rabbinico, ma egli rifiutò.

Tale fu l'importanza di papa Pacelli nel cammino spirituale di Zolli che, una volta convertito, all'atto del Battesimo nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, scelse il nome di Eugenio Pio; attese il 13 febbraio 1945 per ricevere il Sacramento di iniziazione alla vita cristiana per evitare di essere accusato di viltà, di fuggire di fronte alla persecuzione del suo popolo, sebbene la decisione fosse stata già maturata ed espressa a padre Paolo Dezza il 15 agosto 1944, festa dell'Assunzione di Maria. Anche la moglie e la figlia si convertirono: Emma aggiunse al proprio nome quello di Maria, mentre Myriam attese un anno prima di ricevere il Battesimo.

Gli ultimi anni

La notizia ebbe diffusione immediata e le reazioni non si fecero attendere: il settimanale ebraico uscì stampato listato a lutto; all'ostracismo della comunità romana si aggiunse un'offerta in denaro, da parte di ebrei americani, purché ritornasse all'ebraismo (offerta che Zolli, ovviamente, rifiutò). Non mancarono nel mondo le ipotesi che il suo convertirsi fosse una mera conseguenza della riconoscenza nutrita verso Pio XII, ma lui confermò sempre che il percorso fatto verso la Chiesa cattolica era maturato negli anni precedenti, con lo studio delle Scritture e con la meditazione.

Nel 1945 pubblicò presso l'Editrice AVE di Roma il libro Antisemitismo, mentre nel 1946, sempre per l'AVE, pubblicò Christus, che, come diceva lui, era stato scritto "più con le lacrime che con inchiostro".

Insegnò alla Sapienza e al Pontificio Istituto Biblico, concentrandosi in particolare sui rapporti fra ebraismo e cristianesimo: proprio dallo studio del libro di Isaia e dalle profezie ivi contenute avevano avuto inizio le riflessioni che lo portarono ad abbandonare l'ebraismo. Nel 1953 si recò all'Università "Notre Dame" di Indiana (Stati Uniti), dove tenne una serie di conferenze e dove pubblicò la sua autobiografia Before the dawn ("Prima dell'alba").

Morì il 2 marzo 1956: lo stesso giorno, papa Pio XII compiva ottanta anni.

La sua tomba è al Cimitero del Verano di Roma[1].

Opere principali

  • Prima dell'alba (autobiografia), Edizioni San Paolo, 2004
  • Il Nazareno, 1938
  • Antisemitismo, AVE, 1945
  • Christus, AVE, 1946
  • Da Eva a Maria, 1953
Note
  1. Riquadro 45, 1º piano, galleria XIII.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni