Giovanni Fieschi
Giovanni Fieschi Cardinale | |
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Nascita | Genova prima metà XIV secolo |
Morte | Roma 1381 |
Sepoltura | Cattedrale di San Lorenzo (Genova) |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 12 gennaio 1349 da papa Clemente VI |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Creato Cardinale |
18 settembre 1378 da Urbano VI (vedi) |
Cardinale per | 2 anni, 2 mesi e 12 giorni ca. |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Giovanni Fieschi (Genova, prima metà XIV secolo; † Roma, 1381) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque a Genova nella prima metà del XIV secolo da Luchino, consignore di Torriglia, e Costanza nata Orsini. Il suo cognome è anche elencato come Flisco. Era chiamato il Cardinale Fieschi o di Vercelli.
Avviato alla carriera ecclesiastica, fu ordinato sacerdote e sotto il pontificato di Clemente VI divenne cappellano di Sua Santità.
Episcopato
Nel 1349, dopo la morte dello zio Emanuele Fiesch[1], fu innalzato alla cattedra episcopale di Vercelli. Poiché quella diocesi era suffraganea della Chiesa ambrosiana e poiché la città di Vercelli si sottomise nel 1335 ai Visconti, è ragionevole ritenere che la nomina sia avvenuta col consenso dell'arcivescovo Giovanni Visconti[2] e col beneplacito di Luchino Visconti, signore di Milano.
Ebbe numerose controversie con Galeazzo Visconti e con i comuni di Biella e Vercelli, che si potrassero con fortune alterne durante tutto il suo episcopato.
Nel maggio del 1377 scoppiò all'improvviso una rivolta contro il Fieschi, che si trovava nel castello di Biella. Colto di sorpresa dal moto, fu catturato insieme con suo nipote Giovanni Fieschi dagli insorti e poi rinchiuso nelle carceri del Comune.
Il conte di Savoia seppe approfittare della situazione: inviò, come mediatore tra le parti, Iblet de Challant[3], suo capitano del Piemonte, il quale convinse le autorità di Biella a consegnargli il prelato, impegnandosi a tenerlo come ostaggio nel castello di Montjovet. Il 25 aprile dell'anno seguente il Fieschi raggiunse un accordo con il comune di Biella, che fu sottoscritto nel castello di Verrès. In forza di tale accordo sarebbe stato liberato, ma doveva impegnarsi ad abbandonare Biella.
Uscito sconfitto dalla sua lotta per riaffermare l'autorità e i diritti feudali del vescovo di Vercelli sulla città stessa di Vercelli e su quella di Biella, il Fieschi, lasciò l'amministrazione della diocesi ad un suo rappresentante e si recò a Roma.
Cardinalato
L'anno seguente, con la salita al soglio pontificio di Urbano VI, nel Concistoro del 18 settembre fu creato dal nuovo papa cardinale presbitero del titolo di san Marco.
Le incombenze della nuova carica e gli eventi connessi con l'aprirsi dello scisma non gli impedirono di intervenire ancora nelle vicende della sua città, partecipando all'alleanza, conclusa il 24 settembre 1378, tra la sua famiglia ed il doge di Genova Niccolò Guarco.
Morte
Morì forse a Roma prima del dicembre del 1381, il suo corpo fu traslato a Genova e sepolto nella cattedrale metropolitana.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Vercelli | Successore: | |
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Emanuele Fieschi[4] | 12 gennaio 1349 – 1379 | Giacomo de' Cavalli[5] |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Marco | Successore: | |
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Bertrand de Cosnac, C.R.S.A. | 18 settembre 1378 – 1379 | Ludovico da Venezia, O.F.M. |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Cappellani di Sua Santità
- Uditori della Rota Romana
- Vescovi di Vercelli
- Cardinali presbiteri di San Marco
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XIV secolo
- Italiani del XIV secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi italiani del XIV secolo
- Vescovi del XIV secolo
- Vescovi per nome
- Concistoro 18 settembre 1378
- Cardinali italiani del XIV secolo
- Cardinali del XIV secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Urbano VI
- Biografie
- Cardinali italiani
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- Nati nel XIV secolo
- Morti nel 1381