Beato Giovanni da Parma
Beato Giovanni da Parma Buralli, O.F.M. Presbitero | |
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Beato | |
Angelo Carlo Dal Verme, Beato Giovanni da Parma (1779), olio su tela; Busseto, Convento dei Frati Minori | |
Nascita | Parma 5 maggio 1208 ca. |
Morte | Camerino 19 marzo 1289 |
Professione religiosa | 1233 ca. |
Ordinazione presbiterale | Parigi, 1240 ca. |
Incarichi ricoperti | Ministro generale dell'Ordine dei Frati Minori |
Iter verso la canonizzazione | |
Beatificazione | 1777, da Pio VI |
Ricorrenza | 19 marzo |
Nel Martirologio Romano, 19 marzo, n. 5:
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Beato Giovanni da Parma Buralli (Parma, 5 maggio 1208 ca.; † Camerino, 19 marzo 1289) è stato un presbitero e teologo italiano, nonché il sesto Ministro generale dell'Ordine dei frati minori.
Cenni biografici
Nacque a Parma intorno al 1208 da Alberto e da Antonia Bertani. Sotto le cure dello zio paterno, presbitero e rettore dell'ospedale di san Lazzaro in Parma, poté studiare divenendo maestro di logica nella sua città.
Forse nel 1232, intorno ai venticinque anni, entrò nell'Ordine dei frati minori quando era ministro generale frate Elia. Dopo la professione religiosa poté proseguire gli studi presso la Sorbona a Parigi dove fu ordinato presbitero.
Ottenuto il baccellierato insegnò teologia all'Università di Bologna, poi a quella di Napoli e dal 1245 a Parigi, dove commentò la Bibbia e le Sentenze. Al capitolo generale del suo Ordine, tenuto nel 1247 a Lione, fu eletto ministro generale. Nel suo generalato visse anni difficili per i dissensi interni nell'Ordine sull'osservanza pratica della povertà. Appena eletto generale fra Giovanni indirizzò lettere di pace a quei frati che, nelle varie province, erano stati esiliati per ordine del suo predecessore, a causa dei dissidi sorti appunto sulla povertà dell'Ordine. Fu il primo dei generali che si preoccupò di visitare i suoi frati, sparsi nelle varie regioni di Europa. Nel maggio 1248 presiedeva il capitolo provinciale di Oxford; nel giugno dello stesso anno era in Francia, al capitolo provinciale di Sens e qui incontrò Luigi IX in partenza per la crociata. A Parigi autorizzava Bonaventura all'insegnamento.
Agli inizi del 1249 fu richiamato dalla Spagna da Innocenzo IV. Giunto a Lione il papa lo incaricò di recarsi presso l'imperatore d'Oriente Giovanni III Ducas Vatatze di Nicea, per trattare l'unione della Chiesa greca con quella latina. Giunse presso l'imperatore nell'estate di quell'anno. Si tenne un sinodo che ebbe luogo tra la fine del 1249 e la primavera del 1250. Non si giunse a conclusioni definitive, ma si restò intesi che i Greci avrebbero inviato dei nunzi al papa per continuare le trattative. Ma le trattative non giunsero a buon fine anche per le interferenze dell'imperatore Federico II.
Terminata la missione fu di nuovo al centro del dibattito attorno alla povertà dell'Ordine. La sua simpatia per gli Zelanti e l'adesione ad alcune tesi di Gioacchino da Fiore furono criticate da molti suoi confratelli e resero la sua posizione sempre più precaria. Su consiglio di papa Alessandro IV, che era protettore dei francescani, diede le dimissioni che rimise nel capitolo generale che ebbe luogo all'Ara Coeli in Roma il 2 febbraio 1257, presente il papa. Nonostante le proteste dei membri del capitolo (provinciali e custodi, i quali erano dunque in massima parte con lui) egli chiese e ottenne di essere esonerato dalla sua carica e, a richiesta dei presenti, designò Bonaventura da Bagnoregio come suo successore.
Nonostante le dimissioni si decise di procedere contro di lui e a Città della Pieve, attorno al 1262, si riunì una commissione della quale facevano parte Bonaventura e il cardinale Giovanni Gaetano Orsini (futuro Niccolò III). Fu scagionato dall'accusa di eresia ma fu costretto da Bonaventura all'isolamento forzato. Fu segregato presso l'eremo di Greggio dove visse per trent'anni in grande austerità. Molto anziano, ottenne dal nuovo generale dell'Ordine padre Matteo d'Acquasparta il permesso di tornare all'attività pastorale. Desideroso di tornare ad agire per la conciliazione tra greci e latini, volle ritornare in Grecia, ma la morte lo colse lungo il viaggio a Camerino il 19 marzo 1289.
Predecessore: | Ministro generale dell'Ordine Francescano | Successore: | |
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Crescenzio da Jesi 1244-1247 |
1247-1257 | Bonaventura da Bagnoregio 1257-1274 |
Bibliografia | |
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