Possiamo ascoltare in questo tempo l'invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno.
(Jacques Hamel, articolo sul giornalino parrocchiale del 6 giugno2016, riportato dal sito famillechretienne.fr, online)
Jacques Hamel[1] è nato a Darnétal (Normandia, Francia) il 30 novembre1930.
È stato ordinatopresbitero il 30 giugno1958. Fu vicario parrocchiale a Saint-Antoine de Petit-Quevilly dal 1958, quindi vicario a Notre-Dame de Lourdes de Sotteville lès Rouen dal 1967. Divenne parroco a Saint-Pierre lès Elbeuf nel 1975, quindi a Cléon nel 1988. Nel 2000 divenne parroco in solido (cioè di fatto con-parroco) a Saint-Etienne du Rouvray, per poi diventare parroco ausiliario (cioè cappellano) della stessa parrocchia nel 2005.
Morte
Il 26 luglio2016 attorno alle 9:30 due fondamentalisti islamici e con cittadinanza francese, Adel Kermiche e Abdel Malik, entrambi 19enni, hanno fatto irruzione armati di lame nella chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray dove padre Hamel stava celebrando la messa mattutina partecipata da due parrocchiani e tre suore.
Dopo averlo fatto inginocchiare all'altare, hanno sgozzato mortalmente Hamel e hanno similmente ferito un fedele. Dopo un discorso in arabo tenuto presso l'altare e autoripreso col cellulare, i due terroristi sono usciti dalla chiesa e sono stati uccisi dalla polizia.
E questo esempio di coraggio, ma anche il martirio della propria vita, di svuotare sé stesso per aiutare gli altri, di fare fratellanza tra gli uomini, aiuti tutti noi ad andare avanti senza paura. Che lui dal Cielo – perché dobbiamo pregarlo, è un martire!, e i martiri sono beati, dobbiamo pregarlo – ci dia la mitezza, la fratellanza, la pace, e anche il coraggio di dire la verità: uccidere in nome di Dio è satanico. »
(Papa Francesco, omelia del 14 settembre 2016, online)