Monastero di Santo Domingo de Silos
Monastero di Santo Domingo de Silos | |
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Stemma del monastero | |
Stato | Spagna |
Comunità | Burgos |
Comune | Santo Domingo de Silos |
Diocesi | Arcidiocesi di Burgos |
Religione | Cattolica |
Sito web | |
Oggetto tipo | Monastero |
Sigla Ordine qualificante | O.S.B. |
Stile architettonico | Romanico |
Inizio della costruzione | X secolo |
Coordinate geografiche | |
Spagna | |
Il Monastero di Santo Domingo de Silos è un'abbazia benedettina situata nella regione montagnosa della valle del Tabladillo, nel municipio di Santo Domingo de Silos, nella provincia e arcidiocesi di Burgos, Spagna. Oggi appartiene alla Congregazione di Solesmes.
Il suo chiostro è uno dei capolavori dell'architettura romanica spagnola.
Storia
Probabilmente l'abbazia fu centro religioso già in epoca visigota, ma la sua storia è conosciuta solo a partire dalla reconquista del IX secolo.
I primi documenti relativi al cenobio risalgono al X secolo: in essi si menziona un monastero San Sebastiano a Silos.
Una lettera del 1041 del re Ferdinando I di Castiglia menziona l'abate di San Millán de la Cogolla, Domenico che, a causa di contrasti con il re di Navarra, si era posto sotto la protezione della corona di Castiglia. A Domenico il re affidò la guida del cenobio di Silos; questi riportò a nuova vita l'antico monastero, e morì il 20 dicembre 1073. Venne canonizzato a pochi anni dalla morte nel 1076, e l'abbazia divenne immediatamente mèta di pellegrinaggi; nuovi edifici di stile romanico vennero costruiti, e l'abbazia prese il nome di Santo Domingo de Silos.
Nel 1512 la comunità monastica si aggregò alla congregazione benedettina di Valladolid. Nel periodo barocco si ricostruì l'abbaziale in quello stile, e vi furono altri importanti interventi di ammodernamento della struttura. Così oggi essa è composta di una parte medioevale e di una barocca.
Nel 1835 i monaci furono scacciati e la proprietà incamerata dallo Stato. La vita monastica vi riprese il 18 dicembre 1880, quando i benedettini del monastero francese di Saint-Martin de Ligugé ne riacquistarono la proprietà e vi reintrodussero la vita monastica. I nuovi monaci erano della neofondata congregazione di Solesmes, ed entrarono nel monastero sotto la guida di Dom Hildefonse Guépin. Questo permise non solo di salvare gli edifici ma anche i preziosi archivi medioevali.
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