Museo Diocesano San Pietro di Teggiano
Museo Diocesano San Pietro di Teggiano | |
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Chiesa di San Pietro (XIV secolo), sede del Museo | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Campania |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Comune | Teggiano |
Diocesi | Diocesi di Teggiano-Policastro |
Indirizzo | Via San Pietro 84030 Teggiano (SA) |
Telefono | +39 0975 79930 |
Fax | +39 0975 79930 |
Posta elettronica | museoteggiano@diocesiteggiano.it |
Proprietà | Diocesi di Teggiano-Policastro |
Tipologia | arte sacra, archeologico, architettura |
Contenuti | dipinti, lapidi, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Chiesa di San Pietro |
Datazione sede | XIV secolo |
Fondatori | mons. Antonio Galliani |
Data di fondazione | 1930 |
Il Museo Diocesano San Pietro di Teggiano (Salerno), collocato nell'ex Chiesa di San Pietro,[1] è stato istituito nel 1930, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Maggiore e dal territorio diocesano. .
Storia
Alla fine del XIX secolo l'ex Chiesa di San Pietro venne destinata a conservare le testimonianze archeologiche ed artistiche rinvenute a Teggiano, dopo il terremoto del 1857, e raccolte dal canonico, don Stefano Macchiaroli, a cui era stato affidato il compito, su commissione comunale, di allestire un'esposizione del patrimonio culturale cittadino. Dopo la ristrutturazione dell'edificio alla fine degli anni Venti, l'antica aula di culto divenne sede museale per volere di mons. Antonio Galliani.
L'originaria sistemazione dei reperti archeologici e delle opere rimase tale fino agli anni Novanta, quando per opera della Soprintendenza venne progettato un nuovo allestimento dell'esposizione, alla quale si è aggiunta l'ultima, effettuata a partire dal 2005, che ha aggiunto alla prima raccolta, il corpus espositivo dedicato alla storia diocesana.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale presenta reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databili dal IV secolo a.C. al XX secolo.
Esterno
Il percorso di visita prende avvio dall'esterno, dove salendo una scala si accede al pronao di stile romanico, scandito da tre archi a tutto sesto, la cui arcata centrale è decorata da:
- Cinque rilievi con Profeti, in marmo.
- Portale d'ingresso (1476), commissionato dal giurista Ambrogio Malavolta.
Interno
All'interno, che si presenta ad unica navata con tre piccole cappelle ed ampio transetto e chiusa in fondo da una piccola abside, sono conservate pregevoli dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Madonna del latte (fine XIV secolo), affresco staccato attribuito al cosiddetto Maestro di Giovanni Barrile, allievo di Giotto.
- Gesù Cristo crocifisso (XV secolo), in legno dipinto.
- Crocifissione di Gesù Cristo con la Madonna, san Giovanni evangelista e santo martire (prima metà del XV secolo), affresco staccato, di anonimo pittore campano, proveniente dalla cripta di Santa Venera, situata sotto la Chiesa di San Michele Arcangelo.
- Santo benedicente e sant'Antonio abate (prima metà XV secolo), affresco staccato, di ambito campano, provenienti dalla cripta di Santa Venera.
- Monumento funebre del soldato Bartolomeo Francone (1401), in pietra scolpita e dipinta, attribuita alla scuola di Tino da Camaiano, ubicato nella cappella dell'Addolorata: questo è sorretto da un Leone sul quale appare la figura del defunto.
- Gruppo scultoreo con Compianto su Gesù Cristo morto con Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, Roberto II Sanseverino e Antonello Sanseverino (1510 - 1512), in legno scolpito, dipinto e dorato, di Giovanni da Nola, proveniente dalla Chiesa della Pietà.
- Sarcofago dell'arcidiacono Guglielmo Rossi di Marsico (1512), in pietra scolpita, collocata nella cappella di San Paolo: questa è decorata con splendide sculture raffiguranti:
- sui lati della cassa, Santi;
- sorreggono la cassa, Tre telamoni, rappresentanti le tre fasi della vita dell'uomo.
- Pala d'altare con Madonna del Rosario (fine XVI secolo), tavola, proveniente dall'omonima chiesa di Polla.
Sacrestia
Nella sacrestia sono esposti preziosi oggetti liturgici e paramenti sacri. Di rilievo:
- Servizio da lavabo dei vescovi di Teggiano (seconda metà del XIX secolo).
Galleria fotografica
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Note | |
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