Museo Diocesano di Benevento
Museo Diocesano di Benevento | |
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Ambito napoletano, Madonna della Misericordia (XIV secolo), affresco | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Campania |
Regione | Campania |
Provincia | Benevento |
Comune | Benevento |
Diocesi | Arcidiocesi di Benevento |
Indirizzo | Piazza Orsini, 27 82100 Benevento (BN) |
Telefono | +39 0824 323345 |
Posta elettronica | beniculturali@diocesidibenevento.it |
Proprietà | Arcidiocesi di Benevento |
Tipologia | arte sacra, archeologico |
Contenuti | Dipinti, grafica e disegni, lapidi, libri antichi a stampa, manoscritti, metalli, mosaici, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, organizzazione di eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Rete dei Musei del Sannio |
Sede Museo 1° | Cattedrale di Santa Maria de Episcopio, cripta |
Datazione sede 1° | VII secolo |
Sede Museo 2° | Palazzo Arcivescovile, alcune sale |
Fondatori | mons. Raffaele Calabrìa, prof. Raffaello Causa |
Data di fondazione | 25 maggio 1981 |
Il Museo Diocesano di Benevento, allestito nella cripta della Cattedrale di Santa Maria de Episcopio e in alcune sale del Palazzo Arcivescovile, è stato inaugurato il 25 maggio 1981, per volere dell'arcivescovo Raffaele Calabria (1962 - 1982) e del soprintendente ai Beni Storici e Artistici della Campania, prof. Raffaello Causa, con l'obiettivo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria de Episcopio e dal territorio diocesano.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa due sezioni espositive, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databili dall'epoca romana al XX secolo.
Sezione I - Cripta
Lo spazio museale, ricavato nella cripta, sottostante la Cattedrale, importante luogo di culto nella tarda antichità e nel periodo medievale, distrutto probabilmente dal sisma del 1456. Tale sito, così come si deduce dalle numerose testimonianze archeologiche e architettoniche attribuibili ad epoche differenti, è il risultato di vari interventi iniziati in epoca romana e terminati intorno al XIV secolo, con un processo formativo in buona parte autonomo rispetto a quello della Cattedrale. Attualmente la cripta consta di due navate allineate in senso trasversale rispetto all'abside, la cui fondazione in opus vittatum risale al V secolo, separate tra di loro da un notevole colonnato, realizzato con numerosi elementi di spoglio. Nel sito, ampiamente ristrutturato tra l'VIII ed il IX secolo, sono conservati i resti dell'antica Cattedrale più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, quasi completamente distrutta dai bombardamenti del 1943 e ricostruita nel dopoguerra. Dell'impianto decorativo originario sono visibili:
- Dipinti murali con Scene della vita di san Barbato (fine IX - inizio X secolo), affreschi, di ambito longobardo.
- Dipinto murale con Madonna della Misericordia (XIV secolo), affresco, di ambito napoletano.
- Resti di pavimento in opus sectile (XII secolo) ottenuto rimontando parti marmoree tardo romane ed utilizzando altri scomposti per formare al centro un rosone tipicamente medievale.
Inoltre, nella cripta sono esposti:
- Lapide sepolcrale (V - VI secolo), che attesta il duplice ministero di lector et psalmista, affidato a una sola persona.
- Lapide sepolcrale di Sthefa (VI secolo).
- Cattedra episcopale di san Barbato (VII secolo), decorata con Pavoni affrontati che bevono alla coppa, rara opera in ferro fuso e battuto con resti di ageminatura in argento, di ambito arabo-longobardo.
- Quattro gruppi di frammenti dei Carmi sepolcrali (IX secolo) dei principi longobardi Sicone, Radelchi, Radelgario e della principessa Caretruda, provenienti dalla facciata della Cattedrale, parzialmente distrutta dai bombardamenti del 1943.
- Reliquiario a capsella, in rame dorato con incisioni di età longobarda
- Frammenti pavimentali cosmateschi della Cattedrale romanica.
- Frammenti del pulpito (1311), opera attribuita a Nicola da Monteforte, dal quale furono ricavati nel XVI secolo due amboni collocati originariamente ai piedi dell'arco trionfale della Cattedrale: questo presenta un'interessante impianto decorativo, nel quale si nota:
- San Giovanni evangelista;
- Leonessa allatta il suo cucciolo.
- Lapidi commemorative e dedicatorie che documentano la storia della Chiesa beneventana, fra le quali emerge:
- Frammento della Lapide commemorativa dell'erezione del Monte Frumentario, istituito dall'arcivescovo Pietro Francesco Orsini (1686 - 1730), il 24 febbraio 1694, per contrastare la pratica dell'usura. Sulla lapide è riportato in latino il versetto di Isaia (25,4):
« | Sei divenuto fortezza per il misero e sostegno per il povero nella sua angustia. » |
Sezione II - Tesoro del Duomo
In alcune sale del Palazzo Arcivescovile è esposto il Tesoro del Duomo, ricco di paramenti sacri e suppellettile ecclesiastica. Di particolare interesse:
- Formelle della porta (XIII secolo), in bronzo, provenienti dall'ingresso della Cattedrale.
- Rosa d'Oro (1725), donata all'Arcidiocesi da papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo.
- Croce pettorale (XVIII secolo), dono dello stesso Benedetto XIII.
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