Museo Popoli e Culture di Milano
Museo Popoli e Culture di Milano | |
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Martino Martini, Novus Atlas Sinensis (1655) | |
Categoria | Musei di Ordine religioso |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Lombardia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Milano |
Comune | Milano |
Diocesi | Arcidiocesi di Milano |
Indirizzo | Via Mosè Bianchi, 94 20149 Milano (MI) |
Telefono | +39 02 438221 |
Fax | +39 02 4695193 |
Posta elettronica | museo@pimemilano.com |
Sito web | [1] |
Proprietà | Pontificio Istituto Missioni Estere |
Tipologia | arte sacra, etnografico |
Contenuti | ceramiche, libri antichi a stampa, metalli, reperti etnografici, statue, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, biblioteca, bookshop, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Centro Missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere |
Data di fondazione | 1910 |
Coordinate geografiche | |
Milano | |
Il Museo Popoli e Culture di Milano ha sede nel Centro Missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere e fu aperto al pubblico nel 1910, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico ed etnografico proveniente da Asia, Africa, America latina e Oceania.
Storia
L'attuale Museo Popoli e Culture nasce nel 1910 con il nome di "Museo etnografico indo-cinese". La sua storia è strettamente intrecciata con quella dei padri missionari. Le prime raccolte furono, infatti, portate in Italia da padre Carlo Salerio partito nel 1852 per la Papua Nuova Guinea con la prima spedizione del Pontificio Istituto Missioni Estere.
Di quella prima raccolta si salvarono però solo pochi reperti, poiché a causa dei bombardamenti aerei su Milano nel 1943, la collezione andò quasi completamente distrutta. Due di questi oggetti sono tuttora conservati presso il Museo. Oltre a questo primo nucleo, il Museo conserva vari esemplari di carte geografiche eseguite da mons. Volonteri, missionario del PIME e vicario apostolico della provincia cinese di Henan, il quale si dedicò alla cartografia. Infine, padre Raffaello Maglioni (1891-1953), archeologo, riportò alla luce una grande quantità di reperti delle culture neolitiche della Cina meridionale. Dopo la sua morte, i missionari del PIME donarono l'intera raccolta al Museo di Storia di Hong Kong, ma dal 1983 una piccola parte del materiale scoperto da padre Maglioni è stata concessa in prestito al Museo milanese.
Negli anni Settanta segnano un sostanziale cambiamento d'impostazione: una nuova sede permette l'allestimento di due sale distinte, una dedicata all'arte orientale e una ai reperti di carattere etnografico; anche il nuovo nome di "Museo d'Arte estremo orientale e di Etnografia" riflette questa diversa impostazione.
Dal 1998 assume l'odierna denominazione - Museo Popoli e Culture - ed è in occasione del centenario (2010) che viene nuovamente rinnovato presentando l'allestimento attuale.
Percorso espositivo
Il percorso museale si sviluppa in due sezioni espositive.
I Sezione - Arte orientale
La sezione è dedicata all'arte orientale, con oggetti provenienti per lo più dalla Cina, ma anche da Tibet, Birmania, Nepal, India e Giappone, che ne illustrano aspetti artistici e religiosi. Di rilievo:
- Novus Atlas Sinensis (1655), che può essere considerato il primo atlante geografico della Cina, è stato realizzato con lo scopo di far conoscere all'Europa il grande Paese asiatico. È costituito da 171 pagine di testo scritte in latino e 17 carte geografiche a colori, corredate da descrizioni di luoghi, notizie di carattere etnografico, culturale e climatico. Il Novus Atlas venne realizzato e pubblicato ad Amsterdam da padre Martino Martini (1614-1661), missionario gesuita esperto in matematica, geodesia, cartografia e magnetismo.
- Testa di Buddha (XVII secolo), in bronzo dorato, proveniente dalla Birmania.
- Kammavaca, testo sacro buddhista (XIX secolo), proveniente dalla Birmania.
- Pantheon taoista (XX secolo), in legno di canfora.
- Abito nuziale maschile della dinastia Qing (1644-1911), in seta, proveniente dalla Cina.
- Poggiatesta in bianco e blu della dinastia Qing (1644-1911), in porcellana, proveniente dalla Cina.
- Madonna con Gesù Bambino (1941), acquerello su seta, dipinta da Huang Ruilong, proveniente dalla Cina.
- Abito femminile da cerimonia, detto Uchikake (seconda metà XX secolo) in seta, proveniente dal Giappone.
II Sezione - Etnografia
Nella sezione, dedicata all'etnografia, sono esposti oggetti provenienti da Asia, Africa, Nuova Guinea, Papuasia e Brasile, che ne documentano molti aspetti della vita quotidiana e della religiosità. Si noti:
- Contenitore per cibo (XIX secolo), proveniente dalla Papua Nuova Guinea.
- Copricapo etnia akha (XIX secolo), proveniente dalla Thailandia.
Galleria fotografica
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