Museo della Basilica di Sant'Eustorgio di Milano
Museo della Basilica di Sant'Eustorgio di Milano | |
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Giovanni di Balduccio e bottega, Arca di san Pietro martire (1336-1339), marmo bianco | |
Categoria | Musei di Basilica |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Lombardia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Milano |
Comune | Milano |
Diocesi | Arcidiocesi di Milano |
Indirizzo | Piazza Sant'Eustorgio, 1 20122 Milano (MI) |
Telefono | +39 02 58101583 |
Fax | +39 02 89400589 |
Posta elettronica | parrocchia@santeustorgio.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Parrocchia di Sant'Eustorgio |
Tipologia | arte sacra, archeologico, architettura |
Contenuti | arredi sacri, ceramiche, dipinti, lapidi, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, didattica, visite guidate |
Sede Museo | Basilica di Sant'Eustorgio, chiostro e alcuni ambienti annessi |
Coordinate geografiche | |
Milano | |
Il Museo della Basilica di Sant'Eustorgio di Milano, collocato all'interno del chiostro e in alcuni ambienti annessi alla Basilica di Sant'Eustorgio, è stato istituito per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla Basilica.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in sei sezioni espositive, che comprendono anche la visita delle Cappelle Solariane e la celebre Cappella Portinari.
Sezione I - Corridoio
La prima sezione, allestita nel portico meridionale del chiostro, presenta reperti archeologici, epigrafi, vasellame e lapidi, provenienti dalle necropoli paleocristiane, rinvenuti duranti gli scavi degli anni Cinquanta e Sessanta. Di rilievo:
- Lapide, in cinque frammenti, che conserva solo poche tracce del testo iscritto e un graffito raffigurante:
- Uomo orante con tunica manicata e sagum.
- Lastra marmorea, in tredici frammenti, che riporta l'epitaffio a Eliodoro macedone, che si fregiava del titolo di vir egregius, riservato a individui di rango equestre. Il graffito sotto il testo raffigura:
- Figura maschile con tunica e pallio e foglia d'edera.
- Lastra marmorea della tomba di Varicia Asteria. Notevole per i tempi l'età della defunta, ma anche del marito, con cui aveva vissuto ottant'anni e che quindi deve aver sfiorato il secolo di vita. Nella lastra sono iscritte:
- Lettere apocalittiche con il Cristogramma.
Sezione II - Area archeologica
La sezione conserva i resti della necropoli individuata negli scavi del 1959 - 1961, che ha restituito anche diverse iscrizioni e alcuni corredi funerari.
Il nucleo più antico, databile tra III e IV secolo e pertinente l'originario sepolcreto a cielo aperto, è costituito da un'edicola funeraria, da sepolture alla cappuccina e da tombe a cassa di laterizi e in nuda terra. Tra le tombe più tarde individuate ne rientra una, orientata diversamente, che si sovrappone ad altre più antiche ed è l'unica a pianta trapezoidale.
Sezione III - Ex Sala Capitolare
Nella sala capitolare dell'ex Convento domenicano è esposta:
- Statua di sant'Eugenio (fine XIII secolo), in pietra policroma.
Sezione IV - Sacrestia monumentale
Nella sacrestia monumentale sono raccolti pregevoli reliquiari, ex voto e oggetti liturgici, databili dal XIV al XVII secolo.
Sezione V - Cappelle Solariane
La sezione è costituita da un vestibolo, che continua lateralmente con due cappelle gotiche, databili al XV secolo, con volte a crociera:
- a destra, la Cappella di San Francesco, della famiglia Arluno, conserva:
- Gesù Cristo appare a san Domenico di Guzman (inizio del XIV secolo), affresco, di anonimo pittore lombardo;
- a sinistra, la Cappella di San Paolo, della famiglia Sacchi, presenta:
- Madonna del latte (XV secolo), affreschi, attribuiti al cosiddetto Maestro dei giochi Borromeo;
- San Paolo rapito in cielo e Visitazione (1621), affresco, opera di Daniele Crespi.
Sezione VI - Cappella Portinari
La Cappella Portinari venne edificata tra il 1462 e il 1468 per il nobile fiorentino Pigello Portinari (1421-1468), procuratore del Banco Mediceo a Milano, sia come cappella gentilizia (lo stesso vi fu sepolto nel 1468), sia per dare segna sistemazione alla tomba di san Pietro martire (1205 ca.-1252), che vi fu traslato sono nel 1737.
La struttura architettonica, a pianta centrale, tradizionalmente attribuita ad architetti toscani, è stata rimessa in discussione dalla critica più recente, più propensa a riconoscervi l'opera di un architetto lombardo influenzato da modelli fiorentini.
Alle pareti della cappella:
- Ciclo di dipinti murali (1460-1468), affreschi, opera di Vincenzo Foppa.[1] I dipinti murali raffigurano:
- sul fondo, Annunciazione,
- all'ingresso, Assunzione di Maria Vergine,
- laterali, Storie della vita di san Pietro martire, in particolare:
- a destra, San Pietro martire predicando in piazza invoca una nube per riparare il popolo dal sole e San Pietro martire debella con l'ostia il demonio che ha assunto sull'altare le sembianze della Madonna con Gesù Bambino;
- a sinistra, San Pietro martire opera il miracolo di Narni (o del piede risanato) e Martirio di San Pietro martire
- nei pennacchi della cupola, Dottori della Chiesa: San Gregorio Magno, San Gerolamo, Sant'Ambrogio e Sant'Agostino.
Vincenzo Foppa, Storie della vita di san Pietro martire (1460-1468), affresco
Al centro della cappella è collocato:
- Arca di san Pietro martire (1336-1339), in marmo bianco, opera di Giovanni di Balduccio e aiuti, che contiene le spoglie del monaco domenicano.[2] Il monumento funebre ha un complesso e splendido sistema decorativo caratterizzato da:
- sugli otto pilastri che sorreggono l'urna, statue con Allegorie delle Virtù, che appoggiano sugli otto pilastri che sorreggono l'urna;
- sui lati dell'urna, bassorilievi con Storie della vita di san Pietro martire, che raffigurano in particolare:
- Funerali di san Pietro martire,
- Canonizzazione del san Pietro martire,
- Miracolo della nave,
- Traslazione del corpo del san Pietro martire,
- Miracolo del muto,
- Miracolo della nube,
- Guarigione dell'infermo e dell'epilettico,
- Martirio di san Pietro martire,
- negli scomparti fra i bassorilievi dell'urna, San Pietro apostolo e san Paolo (anteriormente) e Sant'Eustorgio e san Tommaso d'Aquino (posteriormente),
- agli angoli del sarcofago, statue dei Dottori della Chiesa;
- sul coronamento del sarcofago, statue della Madonna con Gesù Bambino tra san Domenico di Guzman e san Pietro martire.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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Collegamenti esterni | |
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