Museo della Cattedrale di Ferrara
Museo della Cattedrale di Ferrara | |
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Jacopo della Quercia, Madonna della melagrana (1406), marmo | |
Categoria | Musei della Cattedrale |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Emilia Romagna |
Regione | Emilia Romagna |
Provincia | Ferrara |
Comune | Ferrara |
Diocesi | Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio |
Indirizzo | Via San Romano 44121 Ferrara (FE) |
Telefono | +39 0532 761299 |
Fax | +39 0532 761117 |
Posta elettronica | arteantica@comune.fe.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Capitolo della Cattedrale, Comune di Ferrara |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | arazzi, codici miniati, dipinti, lapidi, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, biblioteca, biglietteria, didattica, fototeca, organizzazione di eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Musei Civici di Arte Antica |
Sede Museo | ex Chiesa e Convento di San Romano |
Fondatori | Giuseppe Agnelli |
Data di fondazione | 27 ottobre 1929 |
Il Museo della Cattedrale di Ferrara, collocato nell'ex Chiesa e Convento di San Romano, è stato inaugurato il 27 ottobre 1929, per volere di Giuseppe Agnelli, con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di San Giorgio e da altre chiese cittadine.
Storia
Il Museo è stato istituito il 27 ottobre 1929 per volere di Giuseppe Agnelli, direttore della Biblioteca Ariostea; questo è il risultato, sin da allora, della collaborazione fattiva tra il Capitolo della Cattedrale e il Comune di Ferrara.
Il Museo è rimasto nella sede storica, un'ampia sala soprastante l'atrio della Cattedrale, fino al dicembre del 2000, quando è stato trasferito nei locali dell'attigua ex Chiesa e Convento di San Romano, ripristinati nell'ambito delle opere realizzate per il Giubileo del 2000.
Percorso espositivo e opere
Nell'itinerario museale si sviluppa in tre sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal VI al XIX secolo.
I - Sala dei Codici
La sala prende il nome dalla rilevante serie di libri liturgici qui esposti, che costituiscono una testimonianza di grande importanza nell'ambito della storia dell'arte ferrarese. Tra essi si segnalano:
- Ventiquattro codici miniati (XV secolo), opera di Guglielmo Giraldi, Martino da Modena, Jacopo Filippo Medici e di altri protagonisti della scuola miniatoria estense.
Inoltre, sono esposte nella sala:
- Frammento di sarcofago o di pluteo con raffigurazione simbolica (VI secolo), in marmo, di bottega ravennate.
- Frammento di pluteo con raffigurazione zoomorfa (fine VIII - inizio IX secolo), in marmo, di bottega ravennate.
- Sculture del monumento funebre di Giacomo Sacrati (1428), in marmo, attribuite a Filippo Solari e Andrea da Carona, provenienti dalla Chiesa di San Domenico, le quali raffigurano:
II - Sacrestia
Nel Museo sono esposti preziosi oggetti liturgici e paramenti sacri. Di rilievo:
- Reliquiario a braccio di san Giorgio (1388), in argento sbalzato e cesellato, realizzato da Bartolomeo a Relogio, per accogliere la reliquia portata dalla Terra Santa dal conte Roberto di Fiandra.
- Reliquiario a croce (1432 - 1437), in argento, quarzo e cristallo di rocca, di Cabrino Notai, fu commissionato dal beato Giovanni Tavelli, vescovo di Ferrara (1431 - 1446).
- Reliquiario a braccio di san Maurelio (1455), in argento sbalzato e cesellato da Simone d'Alemagna in occasione della traslazione della reliquia dalla Chiesa di San Giorgio fuori le Mura alla Cattedrale.
- Paliotto dell'altare maggiore (1893), ricamato a filo d'oro, dalla bottega romana di Angelo Tafani e figli, donato al Capitolo dal cardinale Luigi Giordani.
Completano il percorso espositivo di questa sezione:
- Frammento di mosaico con Testa di Maria Vergine (XII secolo), di ambito veneto-bizantino: questo è l'unica testimonianza rimasta della primitiva decorazione dell'arco presbiteriale del Duomo, andata distrutta con i restauri settecenteschi.
- Sacra Famiglia (1627 ca.), olio su tela, di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino: l'opera venne lasciata in eredità al Capitolo della Cattedrale dal cardinale Girolamo Crispi nel XVIII secolo.
III - Chiesa
Nell'aula ecclesiale sono conservate pregevoli opere, tra cui spiccano:
- Formelle con Allegorie dei Mesi (1230 ca.), in pietra di Verona, opera del cosiddetto Maestro dei Mesi di Ferrara, provenienti dalla Porta dei Pellegrini della Cattedrale.[1]
- Sculture dal pulpito della Cattedrale (prima metà del XIII secolo), in marmo, opera di maestranze campionesi, tra le quali si segnalano quelle raffiguranti:
- Presentazione di Gesù al Tempio;
- Apologo dell'unicorno.
- Madonna della Melagrana (1403 - 1406), in marmo, di Jacopo della Quercia, realizzata per la cappella Silvestri dell'antica Cattedrale.
- Statua di san Maurelio (1458), in marmo, attribuita a Paolo di Luca.
- Ante d'organo raffiguranti su due lati Annunciazione e San Giorgio, il drago e la principessa (1469), dipinte su tela da Cosmé Tura.[2][3]
- Madonna con Gesù Bambino e due donatori (1500 ca.), tavola di Domenico Panetti.
- Arazzi con Storie di san Giorgio e san Maurelio (1551 - 1553), realizzati dal fiammingo Johannes Karcher su disegno di Garofalo e Camillo Filippi, provenienti dalla Cattedrale di San Giorgio.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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