Museo della Certosa di Serra San Bruno

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Museo della Certosa di Serra San Bruno
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Luca Baccaro, Base processionale del reliquiario a busto di san Bruno (1797), lamina d'argento sbalzato
Categoria Musei di Ordine religioso
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Calabria
Regione Stemma Calabria
Provincia Vibo Valentia
Comune Serra San Bruno
Diocesi Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace
Indirizzo Contrada Certosa, 1
89822 Serra San Bruno (VV)
Telefono +39 0963 70608
Fax +39 0963 72196
Posta elettronica museodellacertosa@certosini.info
info@museocertosa.org
Sito web [1]
Proprietà Ordine certosino
Tipologia arte sacra, architettura
Contenuti dipinti, grafica e disegni, medaglie, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica
Servizi accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, didattica, guardaroba, organizzazione eventi e mostre temporanee, pubblicazioni, punto ristoro, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate
Sistema museale di appartenenza Musei della Calabria in Rete
Sede Museo Certosa di Serra San Bruno
Datazione sede XI secolo
Data di fondazione 1994

Il Museo della Certosa di Serra San Bruno (Catanzaro), allestito in un'ala dell'omonima Certosa (XI secolo), è stato istituito nel 1994 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dal monastero, presentare la spiritualità, la cultura e la storia dell'Ordine certosino e documentare la vita e l'opera di san Bruno di Colonia.

Percorso espositivo

Ingresso al Museo

L'itinerario museale si compone di venti sale che conducono il visitatore attraverso gli ambienti claustrali - dalla cella alla chiesa conventuale - ricostruiti con grande fedeltà anche nella scelta dei materiali utilizzati, dal cotto ai ruvidi intonaci.

L'itinerario spirituale e storico sulla presenza dell'Ordine certosino e della Certosa di Serra San Bruno si arricchisce di sale tematiche relative all'iconografia bruniana, ai santi certosini, alla liturgia fino alla biblioteca. Il percorso è, inoltre, supportato da pannelli didattici che forniscono il quadro di riferimento storico culturale del periodo (XI secolo) che vide nascere il complesso monastico. Sono qui descritte solo alcune sale del percorso museale.

Sala dei pannelli

La sala, che costituisce il primo ambiente del Museo e rappresenta un itinerario nella vita di san Bruno e nella storia del monastero, presentate le tappe più significative di questa esperienza monastica:

Chiesa monastica

Nella sala è mostrato l'ambiente e l'atmosfera della chiesa, dove la vita dei monaci certosini raggiunge la sua più alta espressione negli uffici liturgici, perché la preghiera e il canto, fatti in comunità, attuano in modo visibile la fusione della vita d'orazione di ciascun monaco solitario con quella dei suoi confratelli. La preghiera comunitaria comprende la Messa quotidiana, sempre cantata e talora concelebrata, le ore maggiori dell'ufficio canonico, ossia il Mattutino, Lodi e Vespri, che vengono ogni giorno cantate per intero e riproposte nella sala del Museo tramite la diffusione sonora dei canti gregoriani.

Sala dei paramenti

La liturgia certosina ha conservato, attraverso i secoli, quel carattere di semplicità e di sobrietà necessario perché si adatti alla vocazione eremitica e, soprattutto, sia ordinata all'unione dell'anima con Dio.

La struttura dell'Ufficio è quella monastica antica. Durante la settimana vengono recitati tutti i salmi: particolare importanza hanno i momenti forti della preghiera notturna (Mattutino e Lodi) e di quella vespertina al tramonto del giorno. La liturgia celebrata nella cella, così consonante alle più profonde aspirazioni del cuore del certosino, non cessa di essere comunitaria; infatti, al suono della campana, tutto il monastero è riunito in una sola lode a Dio. La liturgia eucaristica, segno efficace di unità, centro e apice di tutta la vita del monaco, viene celebrata quotidianamente in comune secondo il rito proprio dei certosini. Inoltre, i monaci, nella solitudine delle proprie cappelle, celebrano una Messa facendosi contemporaneamente sacerdote e vittima del sacrificio che ogni giorno dà la vita di Gesù Cristo a tutta l'umanità.

Sala della biblioteca

L'ultima sala del Museo è dedicata, oltre alla documentazione delle Certose nel mondo, alla biblioteca. La lettura è una delle principali attività del monaco, perché essa alimenta la fede e favorisce la preghiera. Il valore che i monaci attribuiscono ai libri si nota dalla cura con cui li conservano. Inoltre, da sempre copista, il monaco è stato anche decoratore o rilegatore di libri. Infatti, già dalle prime "Consuetudini certosine" di Guigo I, redatte intorno al 1127 - 1128, si richiedeva ai monaci queste attività, poiché "non potendo predicare la Parola di Dio con le labbra, noi la predichiamo con le mani".

I certosini, appena inventata la stampa, divennero stampatori e diversi monaci si distinsero, oltre che come tipografi, editori e traduttori, anche come scrittori. Tra gli autori certosini si segnalano, tra gli altri, Guigo II, Ludolfo di Sassonia, Dionigi il Certosino, Lanspergio, fino ai più recenti Francesco di Sales Pollien, morto nella Certosa di Serra San Bruno nel 1936, ed Agostino Guillerand.

Opere

Ambito calabrese, Statua di santo Stefano (primo quarto del XVII secolo), steatite

Nelle sale sono esposti opere d'arte e oggetti liturgici che documentano l'iconografia di san Bruno e la storia della Certosa, dal ripristino cinquecentesco dell'osservanza certosina in Calabria sino alla riapertura dei primi anni del XX secolo, seguita al terremoto del 1783.

Le diverse tipologie degli oggetti (dipinti, sculture, incisioni, paramenti sacri) costituiscono un "esempio" della ricchezza e varietà del patrimonio culturale della Certosa, nel corso dei secoli. Tra i numerosi materiali esposti, meritano attenzione:

Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni