Ragheed Aziz Ganni
Servo di Dio Ragheed Aziz Ganni Presbitero · Martire | |
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Servo di Dio | |
Età alla morte | 35 anni |
Nascita | Mosul 20 gennaio 1972 |
Morte | Mosul 3 giugno 2007 |
Ordinazione presbiterale | 13 ottobre 2001 |
Ricorrenza | 3 giugno |
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Servo di Dio Ragheed Aziz Ganni, in siriaco ܪܓܝܕ ܥܙܝܙ ܓܢܝ (Mosul, 20 gennaio 1972; † Mosul, 3 giugno 2007), è stato un presbitero e martire iracheno, ucciso assieme a tre suddiaconi (Basman Yousef Daud, Wahid Hanna Isho, Gassan Isam Bidawed) da fondamentalisti islamici per aver celebrato la messa.
Vita
Nacque a Mosul (Iraq) il 20 gennaio 1972. Apparteneva alla Chiesa Cattolica Caldea, una delle Chiese cattoliche di rito orientale di tradizione siriaca e nestoriana ma in piena comunione col papato dal 1552. Si laureò in ingegneria civile a Mosul nel 1993 e adempì al servizio militare obbligatorio. Nel 1996 entrò in seminario e il suo vescovo lo inviò a studiare a Roma. Fu ospitato dal Pontifico Collegio Irlandese. Fu ordinato presbitero il 13 ottobre 2001 presso la Pontificia Università Urbaniana. Conseguì la licenza in Teologia ecumenica all'Angelicum nel 2003. Durante il soggiorno romano si distinse anche per l'attività calcistica.
Parlava siriaco, arabo, italiano, francese, inglese. Era corrispondente per Asia News del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME).
Morte
Terminati gli studi tornò a Mosul nel 2003. La deposizione di Saddam Hussein nello stesso anno diede inizio a una forte instabilità che portò anche a crescenti persecuzioni contro i cristiani e infine alla nascita dell'ISIS, che conquistò e occupò Mosul tra il 2014 e il 2017.
Padre Ganni fu nominato parroco nella parrocchia caldea del Santo Spirito a Mosul. Le persecuzioni anticristiane si fecero sempre più frequenti, con anche attacchi a chiese e rapimenti di chierici. Il 28 maggio 2005 durante la veglia del Congresso eucaristico italiano di Bari testimonia circa la difficile vita dei cristiani in Iraq.
La sua chiesa fu danneggiata il 1º aprile 2007, ancora il 27 maggio fu sede di un attentato dinamitardo.
Il 3 giugno 2007, terminata la messa, si incamminò con tre sottodiaconi: Basman Yousef Daud, Wahid Hanna Isho, Gassan Isam Bidawed. Il gruppo fu avvicinato da uomini armati non identificati e rimproverarono Ganni perché teneva aperta la chiesa. Ai quattro fu proposta la conversione all'Islam e al loro rifiuto furono uccisi.
Pochi mesi dopo, il 29 febbraio 2008 il vescovo caldeo di Mosul Paulos Faraj Rahho, del quale Ganni era stato segretario, fu rapito e trovato morto il successivo 12 marzo.
Canonizzazione
Il 22 aprile 2017 nella Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina, durante la Liturgia della Parola con la Comunità di Sant'Egidio in memoria dei "Nuovi Martiri" del XX e XXI secolo, Papa Francesco ha ricevuto e indossato la stola rossa di padre Ganni.
Su richiesta dal vescovo caldeo di Detroit, monsignor Francis Kalabat, date le difficoltà finanziarie della diocesi di Mosul, il 1º marzo 2018 la Congregazione per le Cause dei Santi ha approvato l'avvio della causa di beatificazione per lui e i suoi diaconi, che prevede l'attribuzione del titolo servo di Dio. Il 27 agosto 2019 si è chiusa la fase diocesana della sua causa di beatificazione, unitamente a quella dei tre suddiaconi uccisi con lui.
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