San Benildo Romançon

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San Benildo Romançon, F.S.C.
Religioso
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al secolo Pietro
battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 57 anni
Nascita Thuret
14 giugno 1805
Morte Saugues
13 agosto 1862
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Fratelli delle Scuole Cristiane
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Vestizione 1821
Professione religiosa 11 settembre, 1836 [[]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale [[]]
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Creazione
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il 6 giugno 1928, da Pio XI
Beatificazione 4 aprile 1948, da Pio XII
Canonizzazione 29 ottobre 1967, da Paolo VI
Ricorrenza 13 agosto
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di fisarmonicisti
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Dinastia {{{dinastia}}}
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Virgolette aperte.png
[..] Guardate ora a Fratel Benildo come a figura singolarissima; e sapendola circonfusa durante la sua vita mortale di umiltà, di silenzio, di semplicità e quasi rimpicciolita dal quadro sociale, in cui egli ebbe a trovarsi, voi tutti vi chiedete con Noi quali siano i valori che diedero risalto alla sua nascosta esistenza, quale sia il titolo alla grandezza nella sua piccolezza, quale il segreto della sua esaltazione; e la risposta è facile e pronta: la santità. [...]
Virgolette chiuse.png
(Papa Paolo VI, Omelia della Solenne canonizzazione del beato Benildo, online)
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 13 agosto, n. 13:
« Nella cittadina di Saugues presso Puy-en-Vélay sempre in Francia, san Benildo (Pietro) Romançon, dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che passò la vita dedito alla formazione della gioventù. »

San Benildo Romançon, al secolo Pietro (Thuret, 14 giugno 1805; † Saugues, 13 agosto 1862) è stato un maestro francese.

Cenni biografici

Nacque a Thuret, piccolo villaggio dell'Alvernia in Francia, il 14 giugno 1805, figlio di Giovanni contadino e Anna nata Chanty. Fu battezzato con il nome di Pietro.

Frequentò la scuola dei lasalliani a Riom, di vivissima intelligenza ma di piccola statura, che inizialmente non gli permise di entrare nella Congregazione. Il 10 febbraio 1820 entrò nel noviziato dei Fratelli di Clermont accompagnato dal direttore del Collegio di Riom. Superate le resistenze paterne fu ammesso ai voti, prendendo il nome di Benildo, forse in ricordo della martire spagnola del IX secolo santa Benilde di Cordova. Emise i voti perpetui l'11 settembre 1836.

Fratel Benildo lavorò come insegnante in vari istituti dell'ordine nella Francia centrale a Aurillac, Moulins, Limoges, Clermont e Billom. L'11 settembre 1841 fu mandato a Saugues, nell'Alta Loira, a fondare e dirigere una nuova scuola richiesta e finanziata da quel Comune, con una pubblica sottoscrizione. A Saugues il lavoro fu duro, erano solo tre fratelli per circa trecento alunni. I fratelli erano ben visti nel paese e fu loro chiesto di tenere anche corsi serali per adulti. Per la sua opera gli ispettori governativi gli conferirono una medaglia d'argento. I suoi ex alunni ricordavano con ammirazione il suo lavoro.

Fratel Benildo fu stretto osservante della regola lasalliana e sempre attento all'insegnamento del catechismo. Si impegnò sempre molto per approfondire la teologia e altre materie ed era indubbiamente un insegnante molto dotato, con la rara capacità di toccare il cuore degli alunni. Molti di essei (circa 200 religiosi e 15 sacerdoti) affascinati dal loro maestro entrarono nella congregazione lasalliana.

Nel 1855 fratel Benildo iniziò a soffrire di alcuni disturbi. Sei anni dopo fu colpito da una dolorosa artrite che la portò alla morte, avvenuta presso il suo istituto, il 13 agosto 1862.

Culto

Il 23 novembre 1899 a Le Puy iniziò il processo di beatificazione. Il decreto di introduzione per la causa di canonizzazione si ebbe nel 1903, fu dichiarato venerabile il 6 giugno 1928.

In questa occasione papa Pio XI pronunciò un memorabile discorso sopra il terribile quotidiano:

« Ecco la grande lezione che questo umile servo di Dio viene a portarci, che cioè non nelle cose straordinarie consiste la santità, ma nelle cose comuni non comunemente adempite. »

Venne beatificato il 4 aprile 1948 da papa Pio XII e infine proclamato santo da papa Paolo VI, con la Lettera apostolica Consuevit Deus[1] del 29 ottobre 1967, solennità di Cristo Re.

Note
Bibliografia
  • Benildo Pietro Romançon, in Il Grande libro dei Santi, s.v., 1998, vol. I, pp. 291 ss.