San Berardo di Teramo

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San Berardo di Teramo
Vescovo
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battezzato
Santo
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Vetrata con San Berardo di Teramo; Teramo, Cattedrale di Maria Assunta
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Pagliara di Isola del Gran Sasso d'Italia
XI secolo
Morte Teramo
19 dicembre 1122
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale XI secolo
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Consacrazione vescovile
Consacrazione vescovile 1116
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Incarichi ricoperti Vescovo di Teramo
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Segretario {{{segretario}}}
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 19 dicembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi Mitria, baculo pastorale
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Diocesi di Teramo
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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San Berardo di Teramo, conosciuto anche come San Berardo da Pagliara (Pagliara di Isola del Gran Sasso d'Italia, XI secolo; † Teramo, 19 dicembre 1122), è stato un vescovo italiano. Il suo culto è locale, il suo nome non figura nel Martirologio Romano odierno.

Biografia

Pietro Gaia, Gesù Cristo crocifisso tra san Berardo di Teramo e san Francesco d'Assisi (inizio del XVII secolo), olio su tela

Nacque dalla nobile famiglia dei Pagliara, nell'omonimo castello ubicato nei pressi di Isola del Gran Sasso. Alcuni dati essenziali sulla sua vita, come la donazione dei beni personali alla Chiesa, l'inizio del mandato episcopale e la data della morte, si trovano documentate nel Cartulario della Chiesa Aprutina. Ci parlano inoltre di lui tre cronache, o leggende, la più lunga delle quali è attribuita al vescovo Sassone, suo successore, ed è proclamata dai Canonici della Cattedrale nel giorno della festa del santo il 19 dicembre.

Le notizie a noi pervenute riferiscono in sintesi del suo ingresso fin da giovane nell' Abbazia di Montecassino e del suo passaggio in epoca successiva all'Abbazia di San Giovanni in Venere. Sappiamo poi che alla morte del vescovo Uberto, in virtù della fama di santità che lo accompagnava, fu chiamato a succedergli come pastore della Chiesa aprutina. Rivestì questo incarico per sette anni a partire dal 1116, indirizzando la propria attività al soccorso dei poveri e alla pacificazione dei contrasti esistenti tra le fazioni cittadine.

Predecessore: Vescovo di Teramo Successore: Bishopcoa.png
Uberto 1116-19 dicembre 1121 Guido II I
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Voci correlate
Collegamenti esterni