Sant'Elia di Enna
Sant'Elia di Enna Religioso | |
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Santo | |
Icona dei santi Elia il Giovane e Filareto | |
Età alla morte | 80 anni |
Nascita | Enna 823 |
Morte | Salonicco 17 agosto 903 |
Professione religiosa | IX secolo |
Venerato da | Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa |
Ricorrenza | 17 agosto |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 17 agosto, n. 5:
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Sant'Elia di Enna, al secolo Giovanni Rachites (in greco ίωάννης ῥαχίτης, íoánnes rhachítes) (Enna, 823; † Salonicco, 17 agosto 903), è stato un monaco italiano venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
Elia è conosciuto anche come Sant'Elia il Giovane, per distinguerlo dal profeta biblico Elia.
Egli visse una vita estremamente avventurosa nell'IX secolo e fu protagonista di alterne vicende e ripetute peripezie.
Biografia
L'invasione araba della Sicilia costrinse l'ancora Giovanni ad abbandonare la città natale, che fu espugnata dai Saraceni nell'859. Gli arabi riuscirono comunque ad imprigionare Elia, che fu così portato in Africa per essere venduto quale schiavo. Riuscì a liberarsi e decise di predicare il Vangelo, mettendo più volte a repentaglio la propria stessa vita, giunto in Palestina, ricevette l'abito monastico dal Patriarca di Gerusalemme. Dopo tre anni trascorsi in un monastero del Sinai, frate Elia intraprese un'avventurosa serie di viaggi, recandosi prima ad Alessandria d'Egitto, quindi in Persia, ad Antiochia e nuovamente nel continente nero. Dopo che nell'878 anche Siracusa cadde in mano araba, Elia tornò sull'isola, dove incontrò a Palermo l'anziana madre, e a Taormina conobbe Daniele, suo nuovo discepolo. Risalendo verso nord, Elia soggiornò in Calabria, dove fondò nell'anno 884, nei pressi di Reggio Calabria, nella "Valle delle Saline" vicino a Seminara, il monastero che ancor oggi porta il suo nome. Le invasioni arabe fecero riparare Elia prima in Grecia, a Patrasso e poi sulle montagne dell'Aspromonte, in località Santa Caterina.
Elia era ormai un conosciutissimo monaco, allorché si recò in pellegrinaggio a Roma. Le peripezie, i prodigi e l'opera vastissima di evangelizzazione che Elia aveva svolto in tre continenti estese la sua fama fino a Costantinopoli, dove l'imperatore bizantino Leone VI, detto il Filosofo, lo invitò a soggiornare. Elia però, ormai ultrasettantenne, nonostante avesse cominciato il viaggio per Costantinopoli, si ammalò e morì a Tessalonica, l'odierna Salonicco, ormai prossimo alla sua meta. Il fedelissimo amico e compagno, il monaco Daniele, fece tumulare Elia nel monastero di Salinas, presso Seminara, dal santo fondato. Nel XVIII secolo la struttura religiosa fu rasa al suolo dal terremoto e oggi il culto del santo sopravvive a Seminara nel nuovo Monastero Ortodosso intitolato ai Santi Elia il Giovane e Filareto l'Ortolano, nella sua città natale Enna, a Reggio Calabria e presso Melicuccà (RC).
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