Sant'Etelberto
Sant'Etelberto del Kent Laico | |
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Santo | |
Statua di sant'Etelberto del Kent; Canterbury, Cattedrale | |
Età alla morte | circa 65 anni |
Nascita | 552 ca. |
Morte | 24 febbraio 616 o 618 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 24 febbraio |
Attributi | corona, scettro |
Re del Kent | |
In carica | 590 – 616 |
Predecessore | |
Successore | |
Padre | Eormenric |
Consorte | |
Figli | Eadbald Æthelburga |
Religione | Cristiana |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 24 febbraio, n. 3:
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Sant'Etelberto del Kent, o Ethelbert, identificabile talvolta anche come Æthelbert o Aethelberht o Aibert o Edilbertus (552 ca.; † 24 febbraio 616 o 618), è stato un sovrano britannico, re del Kent dal 580 o 590 alla morte. Nella Cronaca anglosassone viene definito bretwalda (titolo con cui si definivano i re dell'antica Britannia).
Biografia
Etelberto nacque all'incirca nel 552, incoronato re del Kent, fu il primo sovrano anglosassone a convertirsi al cristianesimo. Fu il terzo bretwalda, cioè capo supremo della Britannia, i territori sottoposti alla sua giurisdizione comprendevano tutta l'isola a sud del fiume Humber.
Prima del 588 si sposò con la principessa Berta, figlia del re francese Cariberto. La condizione posta per la celebrazione del matrimonio fu che alla sposa venisse concessa la libertà di continuare a professare la religione cattolica e potesse essere accompagnata dal vescovo di Letardo, suo cappellano.
Si pensa che fu quest'ultimo assieme alla sovrana a influire sulla conversione del re. Nel 597 il pontefice San Gregorio Magno su richiesta del bretwalda, inviò dei missionari guidati dal vescovo Agostino. La spedizione ebbe come prima tappa l'isola di Tanatos e i missionari contattarono il re per spiegargli le loro intenzioni. Le accurate cronache di san Beda il Venerabile ci ricordano come dopo alcuni giorni il re si recò sull'isola e, fermatosi all'aperto sotto una quercia, incontrò i missionari, la quercia secondo le loro tradizioni, lo avrebbe protetto da possibili arti magiche degli stranieri. I monaci si accostarono allora a lui con una croce d'argento e predicarono la parola di vita al re e a tutti quelli che erano con lui. Sempre animato da un'estrema prudenza, Etelberto rispose loro: Sono bellissimi i discorsi e le promesse che fate, ma poiché sono cose nuove e incerte non posso dare il mio assenso e abbandonare tutto ciò in cui ho creduto per tanto tempo con tutto il mio popolo. Apprezzando però il lungo viaggio da essi compiuto e la buona volontà dimostrata, il re accordò loro un sistemazione adeguata presso Canterbury e la facoltà di predicare e convertire chi lo avesse desiderato.
Con la conversione del re Etelberto, tradizionalmente collocata alla vigilia di Pentecoste dell'anno 597, aumentarono concessioni e favori nei confronti dei missionari ma il bretwalda preferì non imporre ai suoi sudditi l'adesione al cristianesimo.
Nel 601 Papa Gregorio Magno, inviandogli fra l'altro alcuni doni, volle proporgli direttamente in una lettera alcuni punti sui quali avrebbe potuto lavorare: Affrettati a estendere la fede cristiana ai popoli a te sottomessi, moltiplica il tuo lodevole zelo per la loro conversione, perseguita il culto degli idoli, abbattine gli edifici di culto, edifica i costumi dei sudditi con la tua grande purezza di vita (..) e quanto più avrai purificato dai loro peccati i tuoi sudditi, tanto meno avrai da temere a causa dei tuoi peccati davanti al terribile esame di Dio onnipotente.
Fuori delle mura di Canterbury fu edificato un nuovo monastero, dedicato inizialmente ai santi Pietro e Paolo poi chiamata abbazia di Sant'Agostino. Proprio a quest'ultimo il re donò dei terreni per la sua nuova sede episcopale sempre nella medesima città e lo aiutò nell'organizzazione di un sinodo a cui parteciparono anche i vescovi e i dottori della vicina regione dei britanni. Etelberto non mancò inoltre di esercitare una certa influenza sulla conversione di Saberto, re dei Sassoni Orientali, che da lui dipendeva in quanto "bretwalda". Capitale di tale regno era Londra dove fu eretta la primitiva Saint Paul's Cathedral, nominando San Mellito primo vescovo della diocesi londinese. Si adoperò inoltre per l'istituzione di un'altra nuova sede episcopale presso Rochester. Primo vescovo del Kent fu invece designato un certo Giusto. Il sovrano sostenne sempre le tre diocesi da lui fondate: Canterbury, London e Rochester. Oltre al suo grande impegno in capo religioso fu grande uomo politico; durante il suo regno fu redatto il primo codice legislativo, basato principalmente sulla legge salica di Clodoveo, il primo re dei franchi convertitosi al cristianesimo.
Morì il 24 febbraio 616, dopo un regno durato cinquantasei anni. Ricevette degna sepoltura accanto a sua moglie, anch'essa oggi venerata come santa, nella cappella di San Martino del monastero dei Santi Pietro e Paolo in Canterbury.
Successione delle cariche
Predecessore: | Re del Kent | Successore: | |
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Eormenric | 590-616 | Eadbald |
Predecessore: | Bretwalda | Successore: | |
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Ceawlin | 591-616 | Rædwald |
Fonti | |