Sant'Odilia di Hohenbourg
Santa Odilia di Hohenbourg Religiosa | |
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Santa | |
Badessa | |
Nascita | VII secolo |
Morte | Hohenbourg 720 ca. |
Professione religiosa | 680 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 13 dicembre |
Attributi | libro con due occhi |
Patrona di | Alsazia; non vedenti |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 13 dicembre, n. 7:
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Santa Odilia di Hohenbourg (VII secolo; † Hohenbourg, 720 ca.) è stata una religiosa francese.
Le notizie cronologiche sono scarse. Quanto sappiamo ci è giunge da un testo anonimo scritto poco prima dell'anno mille; Santa Odilia o Ottilia, figlia del duca burgundo Adalrico di Alsazia e della regina Berevinda. Priva della vista, alla nascita venne allontanata da corte perché il padre la voleva sopprimere.
Venne nascosta da una serva per dodici anni, poi portata nel monastero di Balma (Baume-les-Dames) per essere battezzata dal vescovo irlandese sant'Erardo che toccandogli gli occhi con il crisma le fece riacquistare la vista. Questo evento fece sperare alla madre e al fratello Hugh di poter riportare a corte Odilia.
Il padre invece di calmarsi alla vista della figlia, in un impeto d'ira, uccise il fratello.
In seguito resosi conto dei terribili effetti del suo comportamento, cercò di riparare, regalando alla figlia la sua più importante fortezza, posta su un monte che da allora porta il nome della santa Odilienberg.
Lì la figlia costituì una comunità monastica dove visse santamente fino alla morte, avvenuta attorno all'anno 720.
Culto
La badessa venne sepolta nella chiesa abbaziale del monastero, assieme al suo scellerato padre e alla madre. L'abbaziale divenne presto mèta di pellegrinaggi e la tradizione vuole che molti furono i miracoli avvenuti sulla sua tomba, in particolare per non vedenti che riebbero la vista. Le reliquie, che non soffrirono per alcune precedenti dispersioni o profanazioni, furono portate a Einsiedeln nel XVII secolo, ma furono distrutte dai rivoluzionari nel 1798.
Il culto per Odilia fu molto diffuso per tutto il Medioevo, in tutte le abbazie germaniche e in alcune regioni francesi; ancora oggi è molto venerata nelle diocesi di Monaco, Meissen, Strasburgo e nelle abbazie benedettine femminili austriache.
Il Martirologio Romano, seguendo l'antica celebrazione del XII secolo a San Gallo, la ricorda al 13 dicembre.
Odilia dal 1807 è patrona dell'Alsazia, dove riceve un grande culto popolare, il Mont-Sainte-Odile è un luogo di pellegrinaggio assai frequentato, dove viene celebrata il giorno dell'anniversario della traslazione, avvenuta il 7 luglio 1842.
Cappelle in suo onore sono costruite su colline e montagne, è invocata specialmente per la guarigione degli occhi, delle orecchie o dei mali di testa, infatti essa è rappresentata in vesti di badessa, con un libro aperto su cui posano due occhi.