Sant'Ubaldesca Taccini
Sant'Ubaldesca Taccini, S.M.O.M. Religiosa | |
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Santa | |
Età alla morte | 69 anni |
Nascita | Calcinaia 1136 |
Morte | Pisa 28 maggio 1205 |
Professione religiosa | 1152 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 28 maggio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 28 maggio, n. 7:
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Sant'Ubaldesca Taccini (Calcinaia, 1136; † Pisa, 28 maggio 1205) è stata una religiosa italiana. Figlia di contadini, diventò religiosa del Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta presso il convento di San Giovannino di Pisa..
Vita
Nacque a Calcinaia nel 1136 figlia unica di genitori di umile condizione.
Fin da giovane seppe mostrarsi umile e devota nei confronti dei genitori e di Gesù: solerte nella pratica della preghiera, accompagnata spesso dal digiuno, si distinse soprattutto per la carità esercitata verso i poveri.
Ancora adolescente senti la chiamata del Signore ad entrare nell'ordine gerosolimitano di san Giovanni. Tale ordine era stato istituito pochi anni prima, nel 1099, a Gerusalemme presso la chiesa di san Giovanni Battista sotto la regola di sant'Agostino.
All'età di 15 anni Ubaldesca lasciò dunque Calcinaia per la città di Pisa, fermandosi nella Chiesa di san Sepolcro, appena edificata in quegli anni.
Per tutti i 55 anni di vita religiosa, Ubaldesca praticò nel monastero e nello spedale della città l'umiltà e la carità, mortificando di continuo il suo corpo con digiuni intensi e prolungati.
La santa pisana operò miracoli già in vita e, dopo la morte avvenuta il 28 maggio 1206 festa della Santissima Trinità, si moltiplicarono le guarigioni straordinarie legate al suo nome.
È venerata come santa nel contado pisano, nell'arcipelago maltese e dai membri dell'Ordine di Malta.
Culto
Papa Sisto V (1585-1590) concesse l'indulgenza plenaria per tutti coloro visitavano la Chiesa maltese il giorno 28 maggio.
Le reliquie di Santa Ubaldesca sono attualmente custodite e venerate nella Pieve di Calcinaia paese natale della santa, dove furono solennemente traslate il 24 maggio 1924.
L'Arcivescovo di Pisa Cardinale Pietro Maffi prese tale disposizione in accoglimento delle richieste dei calcinaioli, risentiti per la scarsità e la quasi scomparsa del culto di Ubaldesca presso la Chiesa del Santo Sepolcro di Pisa, da tempo abbandonata dall'Ordine di Malta.
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