Santa Bonifacia Rodriguez Castro

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Santa Bonifacia Rodríguez Castro, S.S.J.
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 68 anni
Nascita Salamanca
6 giugno 1837
Morte Zamora
8 agosto 1905
Sepoltura
Appartenenza
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Vestizione 1874
Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 9 novembre 2003, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione 23 ottobre 2011, da Benedetto XVI
Ricorrenza 8 agosto
Altre ricorrenze
Santuario principale Casa Madre Siervas de San Jos a Salamanca
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 8 agosto, n. 14:
« A Zamóra in Spagna, santa Bonifacia Rodríguez Castro, vergine, che, impegnata nella promozione in campo cristiano e sociale delle donne attraverso la preghiera e il lavoro, istituì sul modello della Sacratissima Famiglia di Nazareth la Congregazione delle Serve di San Giuseppe. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Santa Bonifacia Rodríguez Castro (Salamanca, 6 giugno 1837; † Zamora, 8 agosto 1905) è stata una religiosa e fondatrice spagnola.

Biografia

Infanzia

Figlia primogenita dei coniugi Giuseppe Rodríguez Gutiérrez e Maria Natalia Castro Jiménez, fu battezzata il 10 giugno con il nome di Bonifacia.

I genitori erano modesti artigiani e profondamente cristiani; la loro maggior preoccupazione era l'educazione alla fede dei loro sei figli. La prima scuola di Bonifacia fu la famiglia, dove papà Giuseppe aveva il suo laboratorio di sartoria.

L'8 agosto 1842 ricevette la cresima.

L'attività lavorativa

Iniziò a lavorare a quindici anni come operaia in una fabbrica di corde, sperimentando sulla propria pelle le dure condizioni di lavoro delle operaie del tempo che subivano orari estenuanti per pochi soldi. In seguito aprì presso la propria abitazione un laboratorio per la fabbricazione di passamanerie.

Nel 1865 si sposò la sorella più piccola Agostina, l'unica tra i fratelli che aveva raggiunto l'età adulta. Bonifacia e la madre, rimaste sole, si dedicarono ad una vita di profonda pietà, recandosi tutti i giorni alla vicina chiesa della Clerecía, tenuta dai gesuiti, per partecipare alla Messa, fare la comunione e pregare con devozione.

Bonifacia era molto devota a Maria Immacolata e a San Giuseppe, devozioni di grande attualità dopo la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione nel 1854 e la dichiarazione di San Giuseppe patrono della Chiesa universale nel 1870.

L'Associazione Giuseppina

Alcune amiche, attratte da questa testimonianza di vita, iniziavano a frequentare la sua casa-laboratorio nei pomeriggi delle domeniche e dei giorni festivi e insieme decisero di fondare l'Associazione dell'Immacolata e di San Giuseppe, in seguito chiamata Associazione Giuseppina. Il laboratorio di Bonifacia acquistò una chiara proiezione apostolica e sociale, sensibile alle condizione della donna lavoratrice.

In molte di loro sorse il desiderio alla vocazione religiosa, sotto la guida di Bonifacia, rispettosa delle sfumature particolari delle chiamate in ognuna di loro. La maggior parte entrò in varie congregazioni religiose.

L'incontro con Francisco Javier Butiñá

Anche Bonifacia sentiva la vocazione religiosa ed accarezzava il progetto di diventare domenicana, ma un evento di importanza fondamentale cambiò la sua vita: l'incontro con il gesuita catalano Francisco Javier Butiñá i Hospital, nato a Bañolas e allora trentaseienne.

Questi giunse alla Clerecía di Salamanca nell'ottobre del 1870, manifestando una grande sensibilità apostolica verso il mondo dei lavoratori. A loro era diretta la sua opera La luce dell'operaio, ovvero, collezione di vite di fedeli illuminati che si santificarono in mestieri umili.

Attratta dal suo messaggio di evangelizzazione incentrato sulla santificazione nel lavoro, Bonifacia lo scelse quale direttore spirituale. Per mezzo di lei, padre Butiñá entrò in contatto con le ragazze che frequentavano il suo laboratorio, la maggior parte delle quali, come lei, operaie.

La fondazione della congregazione

Bonifacia confidò a padre Butiñá il desiderio di farsi domenicana, ma lui le propose di fondare assieme la Congregazione delle Serve di San Giuseppe.

Fu cosi che Bonifacia con la madre e cinque giovani dell'Associazione Giuseppina, il 10 gennaio del 1874, iniziarono a Salamanca, nella sua casa-laboratorio, la vita della nuova comunità.

Il 7 gennaio, il vescovo di Salamanca, Joaquin Lluch i Garriga, firmò il Decreto di Erezione e approvò le prime Costituzioni, scritte da padre Butiñá, dove si esprimeva con chiarezza il carisma della congregazione:

« le Serve di San Giuseppe cercano nei propri laboratori la loro santificazione mediante la preghiera ed il lavoro in comune, ed il loro obiettivo apostolico è quello di preservare le donne povere, senza lavoro, dal pericolo di perdersi, offrendo loro il lavoro nei propri laboratori. Si evitavano così i rischi che in detta epoca correvano le donne costrette ad uscire di casa per lavorare »

Il loro obiettivo apostolico rispondeva, quindi, ad un'urgente necessità del tempo, di chiaro stampo sociale. Le case della Congregazione si denominavano «Laboratori di Nazareth, essendo loro modello ed esempio quella povera dimora dove Gesù, Maria e Giuseppe guadagnavano il loro sostentamento con il loro lavoro ed il sudore della fronte ».

La morte

Madre Bonifacia morì 1'8 agosto del 1905, e molti nella città di Zamora dissero: è morta una santa.

La sua tomba si trova nella Casa Madre Siervas de San Jos a Salamanca, Spagna.

Culto

Il 27 marzo 2010 la Santa Sede ha decretato la miracolosità di una guarigione attribuita alla sua intercessione, consentendone la canonizzazione avvenuta in Piazza San Pietro il 23 ottobre 2011 sotto il pontificato di Benedetto XVI.

Voci correlate
Collegamenti esterni