Santa Genoveva Torres Morales

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Santa Genoveva Torres Morales, R.A.
Religiosa
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battezzato
Santa
fondatrice dell'ordine
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 86 anni
Nascita Almenara
3 gennaio 1870
Morte Saragozza
5 gennaio 1956
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa 1911
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 29 gennaio 1995, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione 4 maggio 2003, Madrid, da Giovanni Paolo II
Ricorrenza 5 gennaio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
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Erede
Successore
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Coniuge

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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 5 gennaio, n. 14:
« A Saragozza in Spagna, santa Genoveffa Torres Morales, vergine, che, provata fin dalla fanciullezza dalle durezze della vita e affetta da cattiva salute, fondò la Congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù e dei Santi Angeli per l'assistenza alle donne. »

Santa Genoveva Torres Morales (Almenara, 3 gennaio 1870; † Saragozza, 5 gennaio 1956) è stato un religiosa e fondatrice spagnola della Congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù e dei Santi Angeli.

Vita

Nacque il 3 gennaio 1870 a Almenara (Castellon) in Spagna, da un umile famiglia. Perse i genitori nel giro di pochi anni e in sequenza, morirono anche quattro dei sei fratelli; rimase solo lei Genoveva, la più piccola di otto anni e il fratello più grande Giuseppe di 18 anni.

Ancora bambina si prendese cura della casa e del fratello, anche quando questi due anni dopo si sposò e questa situazione durò fino ai tredici anni. L'infanzia di Genoveva Torres Morales fu un'infanzia piena di stenti e di sacrifici, sottoposta a un lavoro superiore alle sue forze, che le impedì di completare l'istruzione già precaria della scuola rurale del paese. A 13 anni le venne amputata una gamba e a seguito dell'intervento eseguito in modo rudimentale, fu costretta a camminare sempre con due stampelle, due anni dopo si ammalò di nuovo gravemente e nel 1885 fu ricoverata nella Casa della Misericordia di Valenza, condotta dalle Suore Carmelitane della Carità.

Qui rimase nove anni, maturando la sua personalità, approfondendo la sua formazione spirituale e completando quella culturale, che era carente. Volendo abbracciare la vita religiosa chiese di entrare nella congregazione che l'aveva ospitata ma non venne accolta. Nel 1895si ritirò nel suo paese natio con due donne, Isabella e Amparo, con l'imprecisa idea di dar vita a un'associazione con fini spirituali e apostolici e cioè il culto eucaristico e l'assistenza ai bisognosi.

Consigliata da valenti direttori spirituali, soprattutto gesuiti, precisò negli anni seguenti il progetto del nuovo Istituto denominato Società Angelica, con il fine di accogliere in apposite case, donne e signorine bisognose di assistenza. La prima casa si aprì nel 1911 a Valenza seguita rapidamente da altre a Saragozza, Madrid, Barcellona, Bilbao, Santander, Pamplona. La casa generalizia fu stabilita a Saragozza insieme al noviziato. Di carattere affabile e misericordioso, Madre Genoveva diresse con sapienza spirituale l'Opera da lei fondata, che con l'approvazione pontificia, venne denominata Congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù e dei Santi Angeli.

Fu devotissima alla Madonna, particolarmente attraverso la preghiera del rosario e pose come centro della sua vita e della sua opera il Sacro Cuore di Cristo e l'Eucaristia; solo con le solidissime virtù di fede, speranza, carità, umiltà, fortezza e spirito di preghiera e sacrificio, che costituivano la sua personalità, potevano farle superare le grandissime difficoltà materiali e morali che conobbe, per la formazione delle suore, la fondazione delle nuove case, affrontando i tanti e scomodissimi viaggi, nonostante la grave menomazione fisica e la sempre cagionevole salute.

Le malattie si aggravarono negli ultimi anni, a cui si aggiunse una completa sordità, nel 1954 lasciò la guida di Madre Generale e circondata dalle cure delle sue suore, si spense a Saragozza il 5 gennaio 1956.

Collegamenti esterni