Santa Liberata di Como

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Santa Liberata da Como, O.S.B.
Vergine
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Santa
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Santa Liberata nella classica iconografia popolare; Autore ignoto del XV secolo, Quinto Vercellese, Cappella del Castello Avogadro
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Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Rocca d'Olgisio
Morte Como
580
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 19 gennaio
Altre ricorrenze
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Attributi
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Patrona di protettrice delle puerpere, delle nutrici e degli infanti
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Incoronazione
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Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 19 gennaio, n. 7:
« A Como, sante Liberata e Faustina, sorelle e vergini, fondatrici del monastero di Santa Margherita. »

Santa Liberata da Como (Rocca d'Olgisio; † Como, 580) è stata una vergine benedettina italiana. È venerata come santa nella Tradizione cristiana occidentale, in particolare a Como, assieme alla sorella Faustina.

Vita

Liberata nacque agli inizi del VI secolo a Rocca d'Olgisio (Piacenza), da famiglia molto benestante (il padre Giovannato, nobile della val di Taro, possedeva un importante maniero posto sui fianchi della val Tidone ancora oggi esistente). Ella aveva una sorella, pure lei venerata come santa dalla tradizione cattolica, di nome Faustina.
Le due sorelle persero la madre in giovane età e furono affidate a un tutore di nome Marcello. Il padre non avendo altri figli voleva che le figlie trovassero un degno e nobiliare matrimonio. Ma le figlie erano intenzionate a seguire un altro tipo di vita, quello della contemplazione e della preghiera, al servizio di Dio. Questi desideri vennero contrastati dal padre e le figlie per realizzarlo dovettero fuggire da casa.
Esse riparano a Como dove presero il velo dal vescovo Agrippino. Esse adottarono la regola benedettina, che proprio in quegli anni iniziò a espandersi. Fondarono un monastero dedicato a Santa Margherita con annesso oratorio dedicato a San Giovanni Battista, monastero che fu vitale per oltre un millennio e venne poi soppresso nel 1810, per ordine napoleonico, quando vi erano ancora presenti 10 monache.

Culto

Alla loro morte, intervenuta negli ultimi anni del VI secolo, le due sorelle vennero inumate nel complesso monastico presso Como. Attorno all'anno mille, resosi il luogo poco sicuro per continue incursioni barbare, i corpi vennero traslati nella cattedrale di Santa Maria di Como, nel 1317 vennero posti nell'altare maggiore della cattedrale che ancora oggi è dedicata a queste sante. Nel 1618 una parte delle reliquie venne donata a Piacenza, città di origine delle sante e attualmente conservate nella Basilica di Sant'Eufemia.