Sede titolare di Nisibi
Nisibi Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Nisibenus Patriarcato di Antiochia | |
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Arcivescovo titolare: | sede vacante |
Istituita: | XVIII secolo |
Stato | Turchia |
Località: | Nisibi |
Diocesi soppressa di Nisibi | |
Eretta: | IV secolo |
Soppressa: | ? |
Collegamenti esterni | |
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Coordinate geografiche | |
Turchia | |
Nisibi, oggi Nusaybin in Turchia, è stata sede di circoscrizioni ecclesiastiche attestate dal IV al XX secolo e appartenenti a diverse Confessioni cristiane. Dal XVIII secolo è una sede arcivescovile titolare della Chiesa cattolica (in latino: Nisibenus).
Storia
Le origini della sede episcopale
Nisibi è un'antica sede arcivescovile della provincia romana della Mesopotamia nella diocesi civile d'Oriente e nel patriarcato di Antiochia.[1] L'unica Notitia Episcopatuum nota del patriarcato antiocheno ignora la sede di Nisibi, probabilmente perché all'epoca della sua redazione primitiva (VI secolo) la città non faceva più parte dell'impero bizantino.[2]
Incerte sono le origini del cristianesimo a Nisibi e nel suo territorio, che divenne parte dell'impero romano solo dopo il 297. Una presenza cristiana è documentata alla fine del II secolo secondo la testimonianza contenuta nella Vita di Abercio di Ieropoli. Molto probabilmente la sede vescovile fu istituita conseguentemente all'arrivo dei Romani e alla liberalizzazione della religione cristiana dopo l'editto di Milano del 313.[3]
Quattro sono i vescovi noti di questa sede nell'antichità ma le fonti non sono unanimi nella cronologia. Secondo la Chronographia di Elia bar Sīnāyā,[4] primo vescovo fu Babu che nel 309 lasciò il posto a san Giacomo, primo metropolita, a sua volta sostituito da Volageso nel 338. Nella Cronaca di Giacobbe di Edessa Babu non è menzionato. Sant'Efrem il Siro, che fu allievo del vescovo Giacomo nella Cronaca di Michele il Siro, pone come primo vescovo Giacomo, a cui succedette nel 338 Babu, morto nel 346/350 e Volageso. Ultimo vescovo prima della caduta di Nisibi fu Abramo. A Volageso si deve la costruzione del battistero (359), annesso alla cattedrale fatta costruire da san Giacomo, e di cui restano parziali strutture.[5]
In seguito alla caduta di Nisibi in mano persiana con Sapore II (363), la sede passò sotto il controllo della Chiesa cattolica caldea e stabilmente occupata da vescovi nestoriani, attestati dal 410 agli inizi del XVII secolo,[6] e da vescovi giacobiti, di cui ne sono noti quindici dall'VII al XII secolo.[7]
Le sedi titolari cattoliche
Dal XVIII secolo Nisibi è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica di rito latino. Il titolo non è più assegnato dal 18 luglio 1968.
Anche nella Chiesa cattolica caldea e nella Chiesa maronita viene assegnato il titolo di Nisibi, rispettivamente Nisibi dei Caldei e Nisibi dei Maroniti. In una occasione il titolo, oggi soppresso, è stato assegnato anche dalla Chiesa armeno-cattolica a Gregorio Govrik (1910-1931), abate generale dell'Ordine mechitarista.
Invece nella Chiesa cattolica sira, dal 1965 il titolo di Nisibi è unito a quello di Hassaké.
Cronotassi
Arcivescovi di credo niceno
- Babu † (301 - 309)
- San Giacomo di Nisibi † (309 - dopo il 325)
- Volageso † (338 - dopo il 359)
- Abramo † (prima del 363)
Arcivescovi titolari latini
- Giovanni Battista Braschi † (20 dicembre 1724 - 24 novembre 1736 deceduto)
- José Bolaños Calzado, O.F.M.Disc. † (24 novembre 1738 - 7 aprile 1761 deceduto)
- Cesare Brancadoro † (20 ottobre 1789 - 11 agosto 1800 nominato arcivescovo, titolo personale, di Orvieto)
- Lorenzo Caleppi † (23 febbraio 1801 - 10 gennaio 1817 deceduto)
- Vincenzo Macchi † (2 ottobre 1818 - 2 ottobre 1826 nominato cardinale presbitero dei Santi Giovanni e Paolo)
- Carlo Luigi Morichini † (21 aprile 1845 - 18 marzo 1852 nominato cardinale presbitero di Sant'Onofrio)
- Vincenzo Tizzani, C.R.L. † (30 marzo 1855 - 15 gennaio 1886 nominato patriarca titolare di Antiochia)
- Johann Gabriel Léon Louis Meurin, S.J. † (15 settembre 1887 - 27 settembre 1887 nominato arcivescovo, titolo personale, di Port-Louis)
- Giuseppe Giusti † (14 dicembre 1891 - 31 marzo 1897[8] deceduto)
- Federico Pizza † (19 aprile 1897 - 28 marzo 1909 deceduto)
- Francis McCormack † (21 giugno 1909 - 14 novembre 1909 deceduto)
- Joseph Petrelli † (30 marzo 1915 - 29 aprile 1962 deceduto)
- José de la Cruz Turcios y Barahona, S.D.B. † (18 maggio 1962 - 18 luglio 1968 deceduto)
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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