Luigi Sturzo

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Servo di Dio Luigi Sturzo
Presbitero
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Servo di Dio
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 87 anni
Nascita Caltagirone
26 novembre 1871
Morte Roma
8 agosto 1959
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Caltagirone, 19 maggio 1894 da mons. Saverio Gerbino
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Incarichi ricoperti
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Il Servo di Dio Luigi Sturzo (Caltagirone, 26 novembre 1871; † Roma, 8 agosto 1959) è stato un presbitero e politico italiano, fondatore del Partito Popolare Italiano (1919) e ispiratore della Democrazia Cristiana (1946).

Biografia

Nacque da Felice e Caterina Boscarelli: il padre faceva parte della nobile famiglia dei Baroni d'Altobrando e la madre faceva parte di una famiglia borghese calatina.

Il 19 maggio 1894 fu ordinato presbitero nella chiesa del Santissimo Salvatore dal vescovo di Caltagirone Saverio Gerbino e nel 1896 alla Pontificia Università Gregoriana di Roma ottenne la laurea in teologia. Entrò in contatto con Romolo Murri e Giuseppe Toniolo e si avvicinò agli ambienti delle democrazia cristiana di fine Ottocento-primi del Novecento.

Tornato a Caltagirone, dove aveva fondato il giornale La croce di Costantino egli promosse la costituzione di cooperative agricole, casse rurali e società operaie. Il progetto intendeva puntare sulle piccole e medie proprietà, rifiutando il protezionismo e l'assistenzialismo (mali endemici del meridione). Puntò sull' ampliamento delle autonomie locali. Pur rispettoso del non expedit che impediva ai cattolici di partecipare all'agone politico, Sturzo concentrò la sua attività nell'ambito amministrativo.

Fu eletto pro-sindaco di Caltagirone (1905-1920), vice-presidente dell'Associazione dei Comuni italiani (1915-1924) e segretario della Giunta dell'Azione cattolica (1915-1917). Caduto il non expedit fondò il Partito popolare italiano (P.P.I.) (18 gennaio 1919), divenendone segretario.

Fu contrario alla partecipazione dei popolari al governo di Mussolini (ottobre 1922); nel congresso di Torino (aprile 1923) egli riuscì a portare il P.P.I. all'opposizione. Costretto a dimettersi da segretario del partito sostenne la secessione dell'Aventino e la collaborazione con i socialisti.

Nel 1924 fu indotto dal cardinal Pietro Gasparri a lasciare l'Italia. Dopo un soggiorno a Londra rimase a New York (USA) fino al 1940.

Dopo il referendum tra monarchia e repubblica ritornò in Italia, sbarcando a Napoli il 5 settembre 1946 e stabilendosi nella casa generalizia delle Canossiane in Roma. Riprese l'attività politica, pur non aderendo ufficialmente alla Democrazia Cristiana. Fu molto critico sull'intervento statale in economia e vivace nella polemica contro la sinistra.

Fu nominato senatore a vita nel 1952 e dal 1954 vicepresidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Morì a Roma l'8 agosto 1959. È sepolto a Caltagirone, sua città natale.

Si sono aperti i processi diocesani di beatificazione e di canonizzazione per verificare la santità di don Sturzo.

Il suo pensiero come spinta all'azione

È ben riassunto da monsignor Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi. Egli ha individuato nella personalità e nel pensiero di Sturzo lo sforzo di coniugare Vangelo e politica, traducendo il suo ministero sacerdotale in carità politica. La sua visione non era ideologica ma fortemente teologica. "Era la fede a guidarlo e orientarlo nella sua avventura politica, consapevole del fatto che la fede produce giustizia. La sua "profezia politica" si basava su tre pilastri: l' affermazione della supremazia della vita dello spirito; il cristianesimo è la vera forza rivoluzionaria della storia perché edifica senza distruggere, rinnova nella continuità; la concezione della politica come attività di servizio, che unisce e costruisce e non di potere, che, invece, prevarica e divide" (Cfr. Avvenire, 10 agosto 2010, p. 17).

Ha realizzato l' idea di Paolo VI, che concepiva la politica «come una forma di carità verso la comunità», capace di aiutare tutti a crescere.

Rientra quindi nel novero dei "santi sociali" di cui è ricca la storia del cattolicesimo italiano, specialmente nell'Otto-Novecento.

Le opere principali

  • Italy and fascismo (1926)
  • Sul partito popolare italiano (3 voll., 1956)
  • Opere scelte (6 voll. 1992, postume)
  • Opera omnia a cura dell' Istituto di scienze sociali e storiche L. Sturzo, fondato nel 1951
Bibliografia
  • Sturzo, Luigi, in Enciclopedia Biografica Universale, Biblioteca Treccani, Roma 2007, vol. 18, pp. 450-451
Collegamenti esterni