Settimana Santa a Canosa di Puglia
Settimana Santa a Canosa di Puglia | |
Gruppo scultoreo della Madonna desolata, seduta sotto la Croce, consolata dall'Angelo, detta la Desolata | |
Riti della Settimana Santa Processione | |
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Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Passione e morte di Gesù Cristo |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Provincia | Barletta-Andria-Trani |
Comune | Canosa di Puglia |
Luogo specifico | Vie del centro storico, Basilica di San Sabino, Chiesa di Maria SS. del Carmelo, Chiesa dei Santi Francesco e Biagio |
Diocesi | Andria |
Periodo | Primavera |
Data mobile | Venerdì precedente la Domenica delle Palme - Sabato Santo |
Organizzata da | Associazione Culturale Settimana Santa Canosa |
Tradizioni religiose | Processioni, sacre rappresentazioni |
Tradizioni folcloristiche | {{{tradizioni folcloristiche}}} |
Tradizioni culinarie | Scarcella |
Informazioni | info@settimanasantacanosa.it |
Collegamenti esterni Sito web Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Settimana Santa a Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani) rievoca annualmente nella città pugliese la passione e la morte di Gesù Cristo.
Descrizione
La Settimana Santa si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, che hanno il loro culmine nelle seguenti tradizioni:
Processione dell'Addolorata
La processione si tiene il venerdì pomeriggio (ore 18.00) precedente la Domenica delle Palme, tradizionalmente detto Venerdì di Passione, [1] e parte dalla Basilica di San Sabino con la Statua della Madonna addolorata, coperta da un lungo velo nero, con una veste nera ed uno spadino che le trafigge il cuore a ricordare la profezia pronunciata del vecchio Simeone. Per tutto il percorso donne e uomini vestiti di nero in segno di devozione, precedono e seguono il simulacro recitando preghiere e intonando il Miserere.
Passione vivente
La Passione vivente è una sacra rappresentazione, che si tiene dal 1991 a cura delle comunità parrocchiali canosine nella Domenica della Palme, realizzata con attori non professionisti scelti tra la gente. La narrazione, sempre originale, coniuga il rispetto rigoroso della verità storica e religiosa, con un linguaggio scenico contemporaneo, in un suggestivo paesaggio frutto anch'esso di una commistione di antico ed attuale, di passato e di presente. Lo spettacolo racconta alcuni episodi salienti della vita di Gesù Cristo, della sua passione e resurrezione.
Processione dei Misteri
La processione, che si svolge la sera del Venerdì Santo (ore 19.00), prende avvio dalla Chiesa di Maria SS. del Carmelo, e vede sfilare le otto statue lignee (detti Misteri) che raffigurano alcuni momenti della Passione di Gesù Cristo:
- Gesù Cristo nell'orto del Getsemani,
- Gesù Cristo alla colonna,
- Ecce Homo,
- Gesù Cristo porta croce,
- Veronica,
- Gesù Cristo crocifisso,
- Gesù Cristo morto,
- Madonna addolorata.
I Misteri, durante il lungo percorso processionale, in una cornice costituita dalle luci delle fiaccole e dal profumo dell'incenso che brucia nei turiboli, precedono il Reliquiario della Vera Croce, portato dal sacerdote sotto un baldacchino.
Processione della Desolata
Inno della Desolata: Stava Maria dolente |
Stava Maria dolente senza respiro e voce mentre pendeva in croce del mondo il redentor e nel fatale istante crudo materno affetto le trafiggeva il petto le lacerava il cor quel dì quell'alma bella fosse lo strazio indegno non che l'umano ingegno immaginar non può vedere un figlio, un Dio che palpita, che muore sì barbaro dolore qual madre non provò alla funesta scena che tiene il pianto a freno ha un cuor di tigre in seno o cuor in sen non ha chi può mirare in tante pene una madre un figlio e non bagnare ciglio e non sentir pietà per cancellare i falli d'un popol empio e ingrato vide Gesù piegato languire e spasimar vide fra crudi spasmi il figlio suo diletto china la fronte al petto e l'anima spirar o dolce madre pura fonte di santo amore parte del tuo dolore fa che mi scenda in cor fa che il pensier profano sdegnosamente io spezzi a sospirar m'avvezzi sol di celeste ardor le barbare ferite prezzo del mio delitto del figlio tuo trafitto passino o madre in me a me dovuti sono gli strazio che soffr'io deh! Fa che possa anch'io pianger almen con te teco si strugge in lacrime quest'anima gemente e se non fu innocente tergo il suo fallo amen teco alla croce accanto star cara madre io voglio compagno a quel cordoglio che mi trafisse il sen ah! tu che delle vergini regina in ciel t'assisi ah! tu propizia arridi ai voti del mio ben del buon Gesù spirante sul fiero tronco è langue la croce, il fiele, il sangue fa ch'io commenti ognor del salvator rinnova in me lo scempio atroce il sangue, il fiel, la croce tutto provar mi fa ma nell'estremo giorno quand'ei verrà sdegnato rendilo a me pacato Maria la tua pietà Gesù che nulla neghi a chi tua madre implora del mio morir nell'ora non mi negar mercé e quando sia disciolto del suo corpore o velo fa che il mio spirito in cielo vada a regnar con te. |
La mattina del Sabato Santo (ore 9.00) si svolge la Processione della Desolata, aperta da alcuni bambini vestiti da angeli che portano gli strumenti simbolici della Passione. Il corteo prende avvio dalla Chiesa dei Santi Francesco e Biagio, accompagnando il gruppo scultoreo della Madonna desolata, seduta sotto la Croce, consolata dall'Angelo (detta la Desolata), affiancata da addobbi floreali e seguito da un coro di circa 250 donne vestite a lutto con il volto coperto da un velo nero, alcune anche scalze, che cantano una particolare versione dello Stabat Mater di Jacopone da Todi, intitolato Inno della Desolata composto da Antonio Lotti (1667 - 1740), musicato per la banda dal clarinettista canosino Domenico Jannuzzi.
Le donne coprono il volto, quasi a celare la loro identità che si esalta in un dolore comune e universale, e si tengono per mano, "unite a catena" cantando l'Inno della Desolata, ma soprattutto piangendo e urlando: esse sono sorelle in pectore della madre in lutto, evocate dal passato per aiutare Maria Vergine ad elaborare il suo cordoglio; nel loro pianto il dolore di ogni madre terrena si unisce al dolore della Madre celeste. La Madonna addolorata elabora il suo lutto nella muta gestualità di "stare" ai piedi della croce, ma il pianto si leva alto, nei canti che accompagnano il suo incedere e nelle grida di dolore delle donne che ne condividono e ne partecipano il cordoglio. Nella processione della Desolata il pianto delle donne dà voce al dolore della statua della Madonna desolata.
Sapori di festa
La festa, come vuole la tradizione, vive anche a tavola con i piatti tipici locali:
- scarcella, tipico dolce pasquale della cucina pugliese, a forma di bambola, di luna, di stella, di cuore o di fiore, ed a base di pasta frolla, pasta di mandorle, marmellata di prugna e glassa.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Galleria fotografica
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Note | |
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Voci correlate | |
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