Storie della Passione e Risurrezione di Gesù Cristo (Hans Memling)

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Hans Memling Passione.jpg

Hans Memling, Storie della Passione e Risurrezione di Gesù Cristo (14701471), olio su tavola
Passione di Torino
Opera d'arte
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Piemonte
Regione ecclesiastica Piemonte
Provincia Torino
Comune Stemma Torino
Diocesi Torino
Ubicazione specifica Galleria Sabauda
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Firenze
Luogo di provenienza Villa medicea di Careggi
Oggetto dipinto
Soggetto Storie della Passione e Risurrezione di Gesù Cristo
Datazione 1470 - 1471 ca.
Ambito culturale
Autore Hans Memling
Materia e tecnica olio su tavola
Misure h. 56,7 cm; l. 92,2 cm

Storie della Passione e Risurrezione di Gesù Cristo è un dipinto, eseguito tra il 1470 ed il 1471, ad olio su tavola, da Hans Memling (1435 ca. – 1494), proveniente dalla Villa medicea di Careggi (Firenze) ed attualmente conservato presso Galleria Sabauda di Torino.

Descrizione

Hans Memling, Storie della Passione e Risurrezione di Gesù Cristo (part.), 14701471, olio su tavola

Ambientazione

La composizione è ambientata in una città idealizzata di Gerusalemme, caratterizzata da un profilo di torri ed alte guglie che rimandano all'aspetto di un tipico borgo fiammingo del tardo Quattrocento, ma che gli conferiscono anche una sfumatura esotica e "sacra".

Soggetto

Il dipinto presenta in un caleidoscopico microcosmo cittadino in cui, grazie al punto di vista rialzato, si notano, concatenati da un ritmo serrato, le Storie della Passione e Risurrezione di Gesù Cristo. Si tratta di una raffigurazione simultanea: immerse in una complessa architettura le scene si svolgono contemporaneamente davanti agli occhi dell'osservatore a partire dall'angolo superiore sinistro:

Note stilistiche, iconografiche e iconologiche

  • Il pittore utilizza tutti gli spazi a disposizione del dipinto, in primo piano come nello sfondo paesaggistico, per rappresentare le numerose scene, mantenendo però sempre un'agevole leggibilità e coerenza. Il contesto realistico dopotutto si rifaceva a precisi suggerimenti dottrinali che incitavano ad immaginare gli episodi evangelici nel contesto quotidiano della propria città.
  • Il dipinto presenta tutti gli elementi stilistici e culturali che influenzarono Memling, dall'asciuttezza di Rogier van der Weyden, alla ricchezza cromatica di Dieric Bouts.
Hans Memling, Storie della Passione e Risurrezione di Gesù Cristo (part.), 14701471, olio su tavola
  • L'osservatore rimane colpito sia dagli squarci paesaggistici, sia dall'umanità riprodotta con estrema minuzia, sia nelle azioni che nei dettagli degli abiti, delle armature, delle bardature dei cavalli e degli utensili da lavoro.
  • La composizione è concepito come una rappresentazione teatrale, nella quale l'elemento architettonico funge da motivo conduttore per conferire unità ai diversi momenti del racconto. È come se fosse una grandiosa scenografia formata da diversi palcoscenici, su ciascuno dei quali vanno simultaneamente in scena gli episodi dell'ultima fase della vita di Gesù Cristo. Si tratta di una modalità legata alle sacre rappresentazioni di origine medievale, ma ancora largamente in voga nel teatro del XV secolo.
  • Il punto di vista del dipinto molto rialzato, quasi a volo d'uccello, è un espediente tecnico per consentire la contemporanea visione di tutte le scene, compresa quella del Golgota che è il punto più alto. Una prospettiva unitaria è evidentemente impossibile, ogni scena ha la sua prospettiva: eppure chi guarda ha l'impressione di un'unità spaziale coerente, dovuta anche alla luce che circola per tutta l'opera, variamente riflessa dal sole nascente sulla destra.
  • Il pittore ha posto particolare cura nella resa degli effetti luminosi, come dimostra la diversa illuminazione della città: chiara e immersa nei bagliori del mattino a destra, cupa e notturna a sinistra, in modo anche da rappresentare l'evoluzione delle scene come un passaggio dal buio alla luce, dallo sconforto alla speranza.

Notizie storico-critiche

Committenza e provenienza

Hans Memling, Storie della Passione e Risurrezione di Gesù Cristo (part.), 14701471, olio su tavola

Il primo a ricordare l'opera è Giorgio Vasari, che nella prima edizione delle Vite (1550) scrisse:

« È di sua mano la tavola di Careggi villa fuora di Fiorenza della illustrissima casa de' Medici. »

Nell'edizione del 1568 metteva in evidenza che il dipinto era di proprietà del duca Cosimo I (15191574):

« Hausse [Hans Memling], del quale habbian come si disse, in Fiorenza in un quadretto piccolo che è in ma del duca [Cosimo I], la passione di Christo»

Inoltre, la conferma dell'identificazione del dipinto con quello appartenuto alla famiglia de' Medici, risulta ancora più evidente, in quanto i due committenti, rappresentati agli angoli inferiori — uomo a sinistra e donna a destra — sono stati riconosciuti (sulla base dei loro Ritratti conservati al Metropolitan Museum di New York) in Tommaso Portinari, funzionario dei Medici, e sua moglie Maria.

Il duca Cosimo I, probabilmente intorno al 1570 - 1572, donò il dipinto a papa Pio V (15041572), il quale a sua volta lo cedette al Convento domenicano di Santa Croce e Ognissanti fatto erigere nel 1566 dallo stesso pontefice a Bosco Marengo (Alessandria). Nel 1796, il convento venne saccheggiato dalle truppe napoleoniche, che asportarono varie opere, ma non la Passione di Hans Memling, poiché un frate la tenne nascosta fino alla Restaurazione (1814), donandola poi al re Vittorio Emanuele I di Savoia (17591824). Nel 1832, il dipinto venne collocato nella nuova Galleria Reale, venendo così annoverato tra le opere più importanti della collezione sabauda.

Datazione

Gli studiosi ritengono che l'opera venne eseguita da Hans Memling tra il 1470 - 1471, in quanto Tommaso Portinari vi è raffigurato insieme alla giovane moglie Maria, sposata nel 1470, ed ebbero la prima figlia nel 1471: poiché nessun figlio della coppia è rappresentato nel dipinto, la data di composizione è stata fissata al 1471.

Bibliografia
  • Dirk De Vos, Hans Membling: the complete works, Editore Thames and Hudson Ltd, Londra 1994 ISBN 9780500236987
  • Borchert Till-Holger, Membling, Editore Giunti Firenze 2005 ISBN 9788809040939
  • Paolo Parlavecchia, Il Gotico in Europa: Notre Dame e Westmisnster: l'arte si lancia verso il cielo, col. "La Bellezza di Dio. L'Arte ispirata dal Cristianesimo", Editore San Paolo, Palazzolo sull'Oglio (BS) 2003, pp. 78, 80 – 82
  • Rolf Toman (a cura di), Il Gotico: architettura, scultura e pittura, Editore Könemann, Colonia 1998, pp. 420 - 421 ISBN 9783829025652
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, pp. 240 - 241 ISBN 9788843582594
Voci correlate