Arcidiocesi di Torino

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Arcidiocesi di Torino
Archidioecesis Taurinensis
Chiesa latina

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Arcivescovo Metropolita
Sede Torino

sede vacante
Torino

Amministratore apostolico {{{amministratore}}}
Amministratore diocesano {{{ammdiocesano}}}
Arcivescovo eletto Roberto Repole
Suffraganea
Regione ecclesiastica Piemonte
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Cattedrale di San Giovanni Battista
Provincia italiana di Torino
Collocazione geografica della diocesi
Nazione bandiera Italia
diocesi suffraganee
Acqui, Alba, Aosta, Asti, Cuneo, Fossano, Ivrea, Mondovì, Pinerolo, Saluzzo, Susa
coadiutore
vicario Valter Danna
provicario
generale
ausiliari

Cariche emerite:

cardinale Severino Poletto
vescovo ausiliare Guido Fiandino
Cesare Nosiglia
Parrocchie 354 (26 vicariati )
Sacerdoti

980 di cui 473 secolari e 507 regolari
2.065 battezzati per sacerdote

793 religiosi 2.130 religiose 137 diaconi
2.113.500 abitanti in 3.350 km²
2.024.600 battezzati (95,8% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Cattedrale {{{cattedrale}}}
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
Via Arcivescovado 12, 10121 Torino, Italia
tel. +390115156211 fax. 011.515.62.09 @
Collegamenti esterni

Sito ufficiale
Scheda su gcatholic.org riferiti al 2017

Dati dall'annuario pontificio 2018 riferiti al 2017 Scheda
Dati dal sito web della CEI
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L'arcidiocesi di Torino (in latino: Archidioecesis Taurinensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte. Nel 2017 contava 2.024.600 battezzati su 2.113.500 abitanti. Il santo patrono è San Giovanni Battista, a cui è dedicata la cattedrale metropolitana.

Particolare devozione è riservata alla patrona della città di Torino, la Vergine Maria, venerata con il titolo di Consolata e consolatrice.

La sede è vacante, in attesa che l'arcivescovo eletto Roberto Repole ne prenda possesso.

Territorio

L'Arcidiocesi comprende buona parte della provincia di Torino (137 comuni), nonché 15 comuni in provincia di Cuneo e 6 comuni in provincia di Asti.

Sede arcivescovile è la città di Torino, dove si trova la Cattedrale di San Giovanni Battista.

Il territorio è suddiviso in 4 zone pastorali, divise a loro volta in 26 vicariati, ulteriormente suddivisi in 359 parrocchie.

Nel 1947 ha ceduto alcuni territori alla diocesi di Gap e alla diocesi di Saint-Jean de Maurienne in Francia.

Parrocchie

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Parrocchie dell'Arcidiocesi di Torino

Storia

Non si hanno dati storici certi o particolarmente documentati sulle origini del cristianesimo a Torino. Le prime figure di riferimento del cristianesimo subalpino sono i Santi Avventore, Ottavio e Solutore (vissuti nel III secolo) i Protomartiri torinesi o almeno quelli di cui ci è noto il nome, già venerati al tempo di San Massimo. Le comunità cristiane dell'attuale Italia nord-occidentale si organizzarono in Chiese (ossia in Diocesi), con a capo un Vescovo, prevalentemente in epoca costantiniana.

Il primo Vescovo di Torino è ritenuto essere San Massimo: non si hanno notizie di altri vescovi prima di lui. San Massimo morì tra il 408 ed il 423.

Si ricorda un altro vescovo di nome Massimo che resse la diocesi tra il 451 ed il 465.

Originariamente la diocesi di Torino si estendeva alle valli della Moriana, di Susa e di Lanzo, che intorno al VII secolo passarono sotto la giurisdizione del vescovo di Vienne e dal 774 furono aggregate alla diocesi di Saint-Jean de Maurienne.

Nel 1033 la Diocesi di Torino riacquistò le valli di Susa e di Lanzo.

Durante il Medioevo al Capitolo della Cattedrale spettava l'elezione del Vescovo, ma a partire dal XIV secolo la Santa Sede esercitò la sua influenza nell'elezione. Nel 1300 Bonifacio VIII annullò l'elezione di Tommaso II di Savoia fatta dal capitolo e impose sulla cattedra torinese Teodisio Revelli. Nel 1411 i diritti dei Canonici erano già estinti e Giovanni XXII eleggeva Aimone da Romagnano, senza concedere al capitolo di avanzare una proposta.[1]

Il 6 giugno 1453 le cronache riportano il famoso miracolo del Corpus Domini, che è all'origine della basilica omonima. Secondo le cronache del tempo un'ostia presente in un ostensorio rubato si levò rimanendo sospesa in aria, sopra molti spettatori. Sopraggiunto il Vescovo, l'ostia rimase sospesa, finché si posò su un calice. Le specie eucaristiche incorrotte si sono conservate ancora oltre l'erezione della basilica (1521), finché da Roma fu ordinato di consumarle sacramentalmente.

Per tutto il medioevo restò suffraganea della Arcidiocesi di Milano fino a quando il 21 maggio 1515 Papa Leone X con la bolla Cum illius la elevò al rango di Arcidiocesi Metropolitana, dandole con l'altra bolla dello stesso giorno Hodie ex certis come Diocesi suffraganee quella di Mondovì e quella di Ivrea.

Nel 1578 l'antica reliquia della Sacra Sindone fu trasferita da Chambéry a Torino.

Nel XVIII secolo acquistò grande importanza soprattutto per merito dei due Vescovi Francesco Luserna Rorengo di Rorà e Vittorio Maria Baldassare Gaetano Costa d'Arignano. Vennero staccate da Torino le diocesi di Pinerolo (1748) e di Susa (1772).

Nel XIX secolo la Diocesi di Torino si popola di numerose figure di santi: san Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza; San Giovanni Bosco fondatore dei Salesiani; san Leonardo Murialdo, fondatore della Congregazione di San Giuseppe; san Giuseppe Cafasso, il confessore degli impiccati al Rondò della forca; santa Maria Domenica Mazzarello; san Domenico Savio e Francesco Faà di Bruno, il beato Giuseppe Allamano fondatore dei Missionari della Consolata.

Cronotassi dei vescovi

Sede vacante (1713-1727)

Statistiche

L'arcidiocesi al termine dell'anno 2017 su una popolazione di 2.113.500 persone contava 2.024.600 battezzati, corrispondenti al 95,8% del totale.

Note
Bibliografia
  • Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, Venezia 1858, vol. XIV, p. 9 e sgg.
  • Giovanni Battista Semeria, Storia della Chiesa Metropolitana di Torino, Torino, 1840
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii ævi: sive, Summorum Pontificum, S[anctæ] R[omanæ] E[cclesiæ] Cardinalium, Ecclesiarum Antistitum Series. E Documentis Tabularii Præsertim Vaticani Collecta, Digesta, Edita, cap. Ab anno 1431 usque ad annum 1503 perducta, [vol. II], Patavii : Il Messagero di s. Antonio, 1901, 1968
Voci correlate
Collegamenti esterni