Stufa del Conclave
La Stufa del Conclave è l'apparecchio di ghisa utilizzato per segnalare al di fuori del recinto del Conclave il risultato dell'elezione del Papa.
Le diverse fumate
La stufa è fatta in modo da poter emettere due tipi di fumo diversamente colorati:
- se il colore della fumata è nero, ciò indica che la votazione ha avuto esito negativo;
- se il colore della fumata è bianco, ciò segnala che il papa è stato eletto.
Il fumo è prodotto dalla bruciatura delle schede e dei documenti di ogni votazione.
- Le fumate nere sono ottenute con la semplice bruciatura delle schede.
- La fumata bianca è ottenuta mescolando alle schede da bruciare paglia umida.
Prima delle votazioni viene provato il tiraggio con delle fumate di color giallo.
Dati fisici
La stufa, che viene montata nel recinto del Conclave, consiste in realtà in due stufe; esse condividono la stessa canna fumaria che, partendo dalla Cappella Sistina, sfocia sulla copertura dell'edificio.
La stufa è in ghisa, di forma cilindrica rastremata; l'altezza è circa un metro e il diametro medio di circa 45 centimetri. È dotata di uno sportello inferiore per l'accensione dell'innesco, con valvola manuale di regolazione del tiraggio; ha poi uno sportello superiore per l'introduzione dei documenti da bruciare.
La stufa attuale è stata utilizzata per la prima volta durante il Conclave del 1939. Sulla calotta superiore essa riporta, punzonate, le date (anno e mese) dei Conclavi nei quali venne utilizzata:
- 1939/III: Conclave che elesse Papa Pio XII;
- 1958/X: Conclave che elesse Papa Giovanni XXIII;
- 1963/VI: Conclave che elesse Papa Paolo VI;
- 1978/VIII: Conclave che elesse Papa Giovanni Paolo I;
- 1978/X: Conclave che elesse Papa Giovanni Paolo II;
- 2005/IV: Conclave che elesse Papa Benedetto XVI.
I nuovi apparati ausiliari
Nel 2005 è stata utilizzata per la prima volta anche un'apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, per incrementare la visibilità delle fumate. Tale apparato, installato a fianco dell'antica stufa, è dotato di uno scomparto con sportello, nel quale vengono inserite, a seconda dell'esito della votazione, delle cassette contenenti i fumogeni; questi vengono avviati da una centralina elettronica, per una durata complessiva di alcuni minuti, durante il corso della bruciatura delle schede.
Il comignolo
Per migliorare il tiraggio, la canna fumaria è preriscaldata mediante resistenze elettriche ed è dotata di un ventilatore da avviare in caso di necessità.
Il comignolo è di stile cinese. Esso è la parte terminale della canna fumaria che dalle due stufe collocate dentro la Cappella Sistina convoglia i fumi verso l'uscita. La struttura è alta circa 30 metri. Il primo tratto è composto da 32 tubi e curve, seguiti da una ventina di metri circa di canna premontata fissa, che arriva fino al sottotetto. La parte superiore, quella che esce all'aperto, è lunga un metro e mezzo ed è antipioggia.
La struttura della canna fumaria è doppia: all'interno è in acciaio e all'esterno in rame.
Ulteriori segnalazioni dell'avvenuta elezione
Nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II (22 febbraio 1996) che regolamenta tutto quello che concerne il periodo della Sede vacante e l'elezione del nuovo Pontefice, all'uso antico della segnalazione di fumo che fuoriesce dalla Cappella Sistina per indicare l'esito delle votazioni è stato aggiunto il suono delle campane della Basilica di San Pietro. Il suono delle campane ha un duplice scopo:
- manifestare la grande gioia per l'avvenuta elezione del nuovo papa[1];
- confermare la fumata bianca, oltre ogni ragionevole dubbio: gli agenti atmosferici, come il forte vento, o l'ora particolare, come il sole al tramonto, potrebbero rendere dubbio o incerto il colore della fumata.
Il colore della fumata e il suono delle campane sono gli unici consentiti per indicare l'esito delle votazioni. Sono proibiti tutti gli altri mezzi di segnalazione o di comunicazione, ivi compresi i telefonini.[2]
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