Conclave del 1963

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Conclave del 1963
Sede vacante.svg
Paulus VI, by Fotografia Felici, 1969.jpg
Papa Paolo VI
Duratadal 19 al 21 giugno 1963
LuogoCappella Sistina del Palazzo Apostolico (Vaticano)
Partecipanti80 (2 assenti)
Scrutini6
DecanoEugène Tisserant
Vice DecanoClemente Micara
CamerlengoBenedetto Aloisi Masella
ProtodiaconoAlfredo Ottaviani
Segretario del conclaveFrancesco Carpino
Eletto
Papa
Giovanni Battista Montini
Paolo VI
PrecedenteConclave del 1958
eletto
Angelo Giuseppe Roncalli
Giovanni XXIII
SuccessivoConclave dell'agosto 1978
eletto
Albino Luciani
Giovanni Paolo I
Collegamenti esterni
(EN) Scheda su Salvador Miranda
(EN) Scheda su Chatolic Herarchy

Il Conclave del 1963 si è tenuto a seguito della morte di papa Giovanni XXIII, avvenuta in Vaticano il 3 giugno dello stesso anno. Si è svolto nella Cappella Sistina dal 19 al 21 giugno 1963, e ha visto l'elezione a Sommo Pontefice del cardinale Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, il quale ha scelto il nome di Paolo VI.

Cronaca

La sera del 19 giugno 1963 si sono ritrovati in conclave ottanta cardinali: era il più numeroso che si fosse tenuto fino ad allora. La maggioranza richiesta per la nomina del nuovo pontefice era di 54 voti, ovvero i due terzi dei membri del Sacro Collegio dei Cardinali.

Fin dall'inizio una fazione di cardinali conservatori, guidati da Alfredo Ottaviani e Giuseppe Siri, si è opposta alla candidatura di Montini. Nel corso di tutto il conclave, le due parti non sono riuscite a scendere a un compromesso.

Giovanni Battista Montini, allora arcivescovo di Milano, era infatti il candidato al Soglio pontificio che godeva alla vigilia dei favori del pronostico, in quanto sembrava l'unico in grado di dare continuità al magistero di Giovanni XXIII e, soprattutto, di portare a compimento il Concilio ecumenico, grazie alla sua nota capacità di mediazione tra estremi opposti.

Secondo la ricostruzione di qualche vaticanista, nelle prime due votazioni avvenute la mattina del 20 giugno, Montini ha ottenuto circa 30 voti, mentre il candidato dei conservatori, Ildebrando Antoniutti, è arrivato a circa 20, come pure Giacomo Lercaro, candidato dell'ala progressista. Nella terza votazione, la prima del pomeriggio, i voti di Lercaro sono confluiti su Montini, che e arrivato a 50, a soli 4 voti dalla maggioranza richiesta. Alcuni voti andarono anche al curiale Francesco Roberti.

Il partito conservatore, tuttavia, continuava a non volere far confluire su Montini i voti necessari per l'elezione e la fazione montiniana sapeva che sarebbe stato molto difficile guadagnarne ulteriori. Poiché, oltre Montini, non era stato proposto nessun altro candidato in maniera seria, restava da insistere su di lui o metterlo da parte per cercare un nuovo candidato, forse proprio il cardinale Roberti, che sembrava il solo a poter rivestire il ruolo di candidato di compromesso.

Durante la pausa fra la terza e la quarta votazione del 20 giugno, il cardinale Gustavo Testa si avvicinò ai cardinali Carlo Confalonieri e Alberto di Jorio e, con voce abbastanza forte affinché tutti sentissero, chiese loro di adoperarsi in modo che le logiche dei blocchi fossero superate, votando per Montini. Dopo la quarta e la quinta votazione, comunque, Montini aveva guadagnato qualche voto, ma non aveva ancora raggiunto la quota necessaria per la sua elezione.

Elezione

La mattina del 21 giugno, dopo tre giorni di conclave, Montini è stato eletto papa al sesto scrutinio, con 57 voti, tre più del necessario, assumendo il nome di Paolo VI. Un gruppo di 22 cardinali, fra cui Giuseppe Siri e Alfredo Ottaviani, ha mantenuto il proprio rifiuto fino alla fine del conclave.

L'elezione, nonostante fosse una delle più scontate del XX secolo, non è stata immediata in quanto che si è dovuto superare anche l'opposizione di quella parte del Sacro Collegio ostile agli sviluppi conciliari. Tuttavia, è toccato al cardinale Ottaviani, cardinale protodiacono, dare l'annuncio dell'Habemus Papam con l'elezione al pontificato del cardinale Montini che, richiamandosi all'Apostolo delle genti, ha scelto il nome di Paolo VI.

« Accepto in nomine Domini», è la risposta alla domanda rituale che l'eletto deve dare nell'accettare l'elezione. E proprio in questo incipit, che richiama il suo motto episcopale, si è improntato il pontificato di Paolo VI, votato al servizio di Dio e, quindi, dell'Uomo. Non a caso all'indomani della sua elezione, annunciando la prosecuzione del Concilio e della riforma della codificazione canonica, il Papa si è rivolto per radio all’intera famiglia umana, invitata a procedere in pace «nel nome del Signore.»

Per Jean Guitton, filosofo e suo amico, Montini aveva infatti capito « che il cristianesimo non poteva isolarsi dalla realtà del mondo» e che il cattolicesimo fosse « dinamico, e non statico, orientato ugualmente alla propria riforma e a quella del mondo.»

Sarà però un critico del suo pontificato, il teologo Romano Amerio, ad individuare, tra i tanti discorsi papali, quello da cui emerge la vera disposizione del Pontefice. Interrogandosi nove anni dopo sul perché il Signore lo avesse chiamato a questo servizio, Paolo VI avrebbe risposto:

« non già perché io vi abbia qualche attitudine, o perché governi e salvi la Chiesa dalle sue presenti difficoltà, ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa e sia chiaro che Egli, non altri, la guida e la salva. »

Collegio cardinalizio

Cardinali partecipanti

  1. Eugène-Gabriel-Gervais-Laurent Tisserant, Cardinale vescovo di Ostia;
  2. Clemente Micara, Vicario Generale di Sua Santità per la Città di Roma e Distretto
  3. Giuseppe Pizzardo, Prefetto della Congregazione per i Seminari e le Università degli Studi
  4. Benedetto Aloisi Masella, Prefetto della Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti
  5. Amleto Giovanni Cicognani, Prefetto della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari;
  6. Giuseppe Antonio Ferretto, Cardinale titolare di Sabina-Poggio Mirteto ;
  7. Manuel Gonçalves Cerejeira, Patriarca di Lisbona (Portogallo);
  8. Achille Liénart, Vescovo di Lilla (Francia);
  9. Maurilio Fossati, O.Ss.G.C. Arcivescovo di Torino;
  10. Ignazio Gabriele I Tappouni, Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano);
  11. Santiago Luis Copello, Cancelliere di Santa Romana Chiesa;
  12. Pierre-Marie Gerlier, Arcivescovo metropolita di Lione (Francia);
  13. Grégoire-Pierre XV (François) Agagianian, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli;
  14. James Charles McGuigan, Arcivescovo di Toronto, Ontario, (Canada);
  15. Clément-Emile Roques, Arcivescovo metropolita di Rennes (Francia);
  16. Carlos Carmelo de Vasconcelos Motta, Arcivescovo metropolita di San Paolo (Brasile);
  17. Norman Thomas Gilroy, Arcivescovo di Sydney (Australia);
  18. Francis Joseph Spellman, Arcivescovo di New York, New York (USA);
  19. Jaime de Barros Câmara, Arcivescovo metropolita di Rio de Janeiro (Brasile);
  20. Enrique Pla y Deniel, Arcivescovo di Toledo (Spagna);
  21. Josef Frings, Arcivescovo metropolita di Colonia (Germania);
  22. Ernesto Ruffini, Arcivescovo di Palermo;
  23. Antonio Caggiano, Vescovo di Rosario (Argentina);
  24. Thomas Tien Ken-sin, S.V.D., Arcivescovo metropolita di Pechino (Cina);
  25. Augusto Álvaro da Silva, Arcivescovo metropolita di San Salvador di Bahia (Brasile);
  26. Valerio Valeri, Prefetto della Congregazione dei Religiosi e gli Istituti Secolari;
  27. Pietro Ciriaci, Prefetto della Sacra Congregazione del Concilio;
  28. Maurice Feltin, Arcivescovo di Parigi (Francia);
  29. Giuseppe Siri, Arcivescovo di Genova;
  30. James Francis Aloysius McIntyre, Arcivescovo metropolita di Los Angeles, California, (USA);
  31. Giacomo Lercaro, Arcivescovo metropolita di Bologna;
  32. Stefan Wyszyński, Arcivescovo di Gniezno (Polonia);
  33. Benjamín de Arriba y Castro, Arcivescovo metropolita di Tarragona (Spagna);
  34. Fernando Quiroga y Palacios, Arcivescovo metropolita di Santiago di Compostela (Spagna);
  35. Paul-Émile Léger, P.S.S., Arcivescovo metropolita di Montréal, Québec (Canada);
  36. Valerian Gracias, Arcivescovo metropolita di Bombay (India);
  37. Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini, Arcivescovo metropolita di Milano;
  38. Giovanni Urbani, Patriarca di Venezia;
  39. Paolo Giobbe, Datario della Dataria Apostolica;
  40. Fernando Cento, Penitenziere Maggiore della Penitenzieria Apostolica;
  41. Carlo Chiarlo, officiale emerito della Segreteria di Stato
  42. José Garibi y Rivera, Arcivescovo metropolita di Guadalajara (Messico);
  43. Antonio María (Alfredo) Barbieri, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Montevideo (Uruguay);
  44. Carlo Confalonieri, Segretario della Congregazione concistoriale;
  45. Richard James Cushing, Arcivescovo metropolita di Boston Massachusetts, (USA);
  46. Alfonso Castaldo, Arcivescovo metropolita di Napoli;
  47. Paul-Marie-Alexandre Richaud, Arcivescovo metropolita di Bordeaux, (Francia);
  48. José María Bueno y Monreal, Arcivescovo metropolita di Siviglia (Spagna);
  49. Franz König, Arcivescovo di Vienna (Austria);
  50. Julius August Döpfner, Arcivescovo di Monaco e Frisinga (Germania);
  51. Paolo Marella, Arciprete della Basilica di San Pietro;
  52. Gustavo Testa, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali;
  53. Albert Gregory Meyer, Arcivescovo metropolita di Chicago Illinois (USA);
  54. Luigi Traglia, Vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma;
  55. Peter Tatsuo Doi, Arcivescovo metropolita di Tokyo (Giappone);
  56. Joseph-Charles Lefèbvre, Arcivescovo metropolita di Bourges (Francia);
  57. Bernardus Johannes Alfrink, Arcivescovo metropolita di Utrecht (Olanda);
  58. Rufino Jiao Santos, Arcivescovo metropolita di Manila (Filippine);
  59. Laurean Rugambwa, Vescovo di Bukoba (Tanzania);
  60. Joseph Elmer Ritter, Arcivescovo metropolita di Saint Louis, Missouri (USA);
  61. José Humberto Quintero Parra,Arcivescovo metropolita di Caracas (Venezuela);
  62. Luis Concha Córdoba, Arcivescovo metropolita di Bogotà Colombia;
  63. José da Costa Nunes; Cardinale presbitero di Santa Prisca;
  64. Ildebrando Antoniutti, Cardinale presbitero di San Sebastiano alle Catacombe;
  65. Efrem ForniCardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme;
  66. Juan Landázuri Ricketts, O.F.M., Arcivescovo di Lima Peru;
  67. Raúl Silva Henríquez, S.D.B., Arcivescovo metropolita di Santiago del Cile (Cile);
  68. Leo Jozef Suenens, Arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio);
  69. Alfredo Ottaviani, Segretario della Congregazione del Sant'Uffizio;
  70. Alberto di Jorio, Pro-governatore della Città del Vaticano;
  71. Francesco Bracci Cardinale diacono di San Cesareo in Palatio;
  72. Francesco Roberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica;
  73. André-Damien-Ferdinand Jullien Cardinale diacono di San Giorgio in Velabro;
  74. Arcadio María Larraona Saralegui, C.M.F. Penitenziere Maggiore;
  75. Francesco Morano Cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano;
  76. William Theodore Heard Cardinale diacono e presbitero di San Teodoro;
  77. Augustin Bea, S.J., Presidente del Segretariato per la Promozione dell'Unità dei Cristiani;
  78. Antonio Bacci Cardinale diacono di Sant'Eugenio;
  79. Michael David Browne, O.P. Cardinale diacono di San Paolo alla Regola;
  80. Joaquín Anselmo María Albareda y Ramoneda, O.S.B. Cardinale diacono di Sant'Apollinare alle Terme Neroniane-Alessandrine.

Cardinali assenti

  1. József Mindszenty, Arcivescovo metropolita di Esztergom (Ungheria);
  2. Carlos María Javier de la Torre, Arcivescovo di Quito (Ecuador).
Note
Bibliografia
  • Giancarlo Zizola, Il conclave, storia e segreti, Newton & Compton, Roma, 1997
  • Benny Lai, Il Papa non eletto: Giuseppe Siri, cardinale di Santa Romana Chiesa, Laterza, Roma, 1993
Collegamenti esterni
Voci correlate