Utente:Quarantena/Basilica di San Martino (Tours)

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Basilica di San Martino di Tours
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Tours, Saint Martin.JPG
Interno della basilica di San Martino a Tours
Altre denominazioni
Stato Francia
Regione Indre e Loira
Dipartimento {{{Provincia}}}
Comune Tours
Località {{{Località}}}
Diocesi Arcidiocesi di Tours
Religione Cattolica
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Telefono {{{Telefono}}}
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Posta elettronica [mailto: ]
Sito web

Sito ufficiale

Sito web 2
Proprietà {{{Proprietà}}}
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione basilicale
Dedicazione San Martino di Tours
Vescovo {{{Vescovo}}}
Fondatore {{{Fondatore}}}
Data fondazione {{{Data fondazione}}}
Architetto

Victor Laloux

Stile architettonico Neobizantino
Inizio della costruzione 1886
Completamento 1924
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Soppressione
Ripristino
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Data di inaugurazione {{{AnnoInaugur}}}
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Data di consacrazione 1925
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Titolo
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Coordinate geografiche
47°23′33″N 0°40′59″E / 47.39260, 0.68304 bandiera Francia
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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La basilica di San Martino di Tours, la cui cripta ospita la tomba di san Martino di Tours, è stata ricostruita per la seconda volta fra il 1886 e il 1924 ad opera di Victor Laloux, in stile neobizantino. Per i dipinti murali l'architetto si rivolse a Pierre Fritel, ed i lavori di decorazione furono eseguiti con l'aiuto del pittore Adrien Lavieille, figlio d'Eugène Lavieille. La basilica è stata consacrata il 4 luglio 1925.

Storia

La basilica del V secolo

Il vescovo san Brizio (in latino Brictius) aveva fatto erigere nel 437 una chiesa in legno per ospitare la tomba ed il piviale di san Martino di Tours. Constatata la grande popolarità e frequentazione di questo santuario, il vescovo san Perpetuo fece costruire al posto del medesimo una prima basilica nel 471. San Gregorio di Tours ne dà la seguente descrizione :[1]

« Il vescovo Perpetuo (..) fece costruire la grande basilica che esiste ancora a tutt'oggi e che si trova a cinquanta passi dalla città. Essa è lunga centosessanta piedi e larga sessanta. La sua altezza fino alla volta è di quarantacinque piedi. Ha trentadue finestre dalla parte dell'altare e venti nella navata che è ornata da quarantadue colonne. In tutto l'edificio vi sono cinquantadue finestre, centoventi colonne, otto porte, tre presso l'altare e cinque nella navata (..) Siccome il rivestimento in legno della precedente cappella era di elegante fattura, il pontefice non credette opportuno distruggerlo e fece costruire, in onore dei santi Pietro e Paolo, un'altra basilica ove fece piazzare questo rivestimento. »
(San Gregorio di Tours)

La salma di san Martino fu trasferita dalla cappella dell'eremo di Candes-Saint-Martin fino a Tours ed il suo sarcofago fu inumato dietro l'altare principale della nuova basilica[2].

Un gran blocco di marmo sovrastante la tomba, dono del vescovo sant'Eufronio d'Autun (472-475), ne indicava la posizione ai fedeli raccolti dietro quest'altare e, secondo Werner Jacobsen[3] il blocco era visibile anche ai pellegrini che, contrariamente all'uso corrente, si trovavano dietro la chiesa, cioè a lati abside, attraverso una finestrella aperta nel muro dell'abside stessa.

La basilica romanica (XII secolo - 1860)

Tomba posta nella cripta della basilica

Divenuta collegiale, la basilica fu incendiata dai Normanni e ricostruita nell'XI secolo. Consacrata nel 1014, essa fu praticamente ancora ricostruita fra il 1070 e il 1100 per farne un'importante tappa sulla via Turonensis del cammino di Santiago di Compostela.

Essa divenne allora una delle cinque chiese del "pellegrinaggio maggiore" con l'abbaziale di Saint-Foy de Conques, l'abbazia di San Marziale a Limoges, la basilica di Saint-Sernin a Tolosa e la cattedrale di Santiago di Compostela stessa.

A seguito dell'iconoclastia protestante nel 1562 la cassa contenente il corpo di san Martino fu data alle fiamme e si poterono recuperare solo una parte del cranio e l'osso di un braccio. Il vecchio edificio sopravvisse fino alla Rivoluzione francese, quando, tolta l'incatenatura della basilica, la navata si afflosciò. L'organo monumentale di JBN Lefevre scomparve parimenti nel collasso della basilica. Rimasero solo in piedi la Torre Carlomagno (crollata per metà nel 1928 e restaurata nel 1963) e quella dell'orologio. La pavimentazione al suolo consente di individuare la posizione delle colonne della navata originale.

L'edificio attuale

Classificata "Monumento storico" nel 1840 e confermata tale con l'inventario nel 1858 e poi nel 1862, la basilica romanica fu oggetto di lavori di ricostruzione sotto la spinta del militante cattolico Léon Dupont, che nel 1860 annunciò il ritrovamento della tomba di san Martino.[4]

Di fronte a questa scoperta si decise di costruire un nuovo edificio per rimpiazzare l'antica collegiata di San Martino (divenuta una scuderia nel 1797 e distrutta l'anno successivo con l'apertura della rue des Halles) ma con dimensioni più contenute. Perpendicolarmente all'antica basilica, cioè orientata in direzione nord-sud, la nuova basilica ne condivide l'antica parte absidale. È costruita in calcare, pietra da taglio, granito e marmo e la copertura è in ardesia.

La cripta fu inaugurata nel 1889, la basilica nel 1890 mentre la consacrazione ebbe luogo nel 1925.

Note
  1. Gregorio di Tours, Histoire des Francs, II,14. Sempre Gregorio di Tours, in Libri historiarum 10.31 :
    (LA) (IT)
    « Hic aedificavit basilicam parvulam super corpus beati Martini, in qua et ipse sepultus est. » « Qui edificai la piccola basilica sul corpo del beato Martino, nella quale egli è sepolto »
    (Iscrizione latina nella prima basilica )
  2. May Vieillard-Troiëkouroff, La basilique de Saint-Martin de Tours de Perpetuus (470) d'après les fouilles archéologiques, Actes du 22º congrès international d'histoire d'art, 1966, 1972, Budapest; Charles Lelong, La basilique de Saint-Martin de Tours, 1986, Chambray-lès-Tours.
  3. Werner Jacobsen, Saints' Tombs in Frankish Church Architecture, su " Speculum" di ottobre 1977, pp. 1108 e segg.
  4. May Vieillard-Troiekouroff, Le tombeau de Saint M. retrouvé en 1860, RHÉF n. 47, 1961, pp. 151 - 183.
Collegamenti esterni