San Martino di Tours

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San Martino di Tours
Vescovo
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al secolo
battezzato
Santo
'

Assisi BasilicaS.Francesco S.Martini S.MartinoinMeditazione.part 1312-17.jpg

Simone Martini, San Martino di Tours in meditazione in chiesa (part.), 1312 - 1317, affresco; Assisi, Basilica di San Francesco
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 81 anni
Nascita Sabaria Sicca
316 ca.
Morte Candes-Saint-Martin
8 novembre 397
Sepoltura Tours, Basilica di San Martino
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti Vescovo di Tours
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
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Segretario {{{segretario}}}
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Extra San Martino di Tours
Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza 11 novembre
Altre ricorrenze Nel Rito Ambrosiano ha grado di Festa
Santuario principale
Attributi Baculo pastorale, globo di fuoco, mantello, cavallo, mitria, spada
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Francia, mendicanti, albergatori, cavalieri, fabbricanti di maioliche, forestieri, militari, osti, sarti, sinistrati, vendemmiatori, viticoltori; diverse località vedi elenco
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
Dinastia {{{dinastia}}}
Padre {{{padre}}}
Madre {{{madre}}}
Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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{{{Festività}}}
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 11 novembre, n. 1 (Nel Rito Ambrosiano ha grado di Festa):
« Memoria di san Martino, vescovo, nel giorno della sua deposizione: nato da genitori pagani in Pannonia, nel territorio dell'odierna Ungheria e chiamato al servizio militare in Francia, quando era ancora catecumeno coprì con il suo mantello Cristo stesso celato nelle sembianze di un povero. Ricevuto il battesimo, lasciò le armi e condusse presso Ligugé vita monastica in un cenobio da lui stesso fondato, sotto la guida di sant'Ilario di Poitiers. Infine, ordinato sacerdote ed eletto vescovo di Tours, manifestò in sé il modello del buon pastore, fondando altri monasteri e parrocchie nei villaggi, istruendo e riconciliando il clero ed evangelizzando i contadini, finché a Candes fece ritorno al Signore. »

San Martino di Tours, in latino: Martinus (Sabaria Sicca, 316 ca.; † Candes-Saint-Martin, 8 novembre 397), è stato un vescovo, monaco, fondatore e confessore francese.

Biografia

Martino nacque, intorno al 316, a Sabaria Sicca (odierna Szombathely, in Ungheria), un avamposto dell'impero romano, nella Pannonia inferiore, dove il padre, tribuno militare, si trovava con la propria legione. Fu chiamato Martinus, ossia "dedicato a Marte", il dio della guerra. Ancora bambino si trasferì con la famiglia a Pavia, dove suo padre, in qualità di veterano aveva ricevuto un podere, e in quella città trascorse l'infanzia.

Nel 331 un editto imperiale obbligò tutti i figli dei veterani ad arruolarsi nell'esercito, per questo fu reclutato nelle Scholae, corpo scelto di 5.000 unità perfettamente equipaggiate, dove disponeva anche di un cavallo e di un servo. Fu inviato in Gallia, presso la città di Amiens, nei pressi del confine, e lì passò la maggior parte della sua vita militare. Faceva parte, all'interno della guardia imperiale, di truppe non combattenti che garantivano l'ordine pubblico, la protezione della posta, il trasferimento dei prigionieri e la sicurezza di personaggi importanti.

La tradizione del mantello e la sua conversione

Simone Martini, San Martino di Tours dona parte del mantello al povero (1312 - 1317), affresco; Assisi, Basilica di San Francesco

In qualità di circitor, il suo compito era la ronda notturna, l'ispezione dei posti di guardia e la sorveglianza delle guarnigioni. Durante uno di questi giri di controllo avvenne l'episodio che gli cambiò completamente la vita (e che ancora oggi è quello più ricordato e più usato nell'iconografia). Nel rigido inverno del 335 Martino incontrò un povero seminudo, vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare (la clamide bianca) e lo condivise con lui.

La notte seguente vide in sogno Gesù Cristo, avvolto nella metà del suo mantello, e gli udì dire agli angeli:

« Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito. »

Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.[1] Il sogno ebbe un tale impatto su Martino, che si fece battezzare la Pasqua seguente, divenendo cristiano, all'età di 22 anni, nel 339. Rimase nell'esercito ancora per circa vent'anni raggiungendo il grado di ufficiale nelle alae scholares (un corpo scelto). Intorno ai quarant'anni, decise di lasciare la vita militare, secondo lo storico e scrittore Sulpicio Severo (360 ca. – 420 ca.), dopo un acceso confronto con Giuliano (331363), all'epoca comandante delle Gallie in seguito imperatore noto con l'appellativo di Apostata: lì iniziò la seconda parte della sua vita.

Vita monastica ed episcopato

Dopo il congedo, si recò a Poitiers, dal vescovo e teologo Ilario (315 ca.-367), di cui conosceva la fama e che forse aveva già incontrato in una delle molte località visitate durante il servizio militare, il quale per vincolarlo a lui gli offrì la carica di diacono, ma Martino preferì accettare l'umile funzione di esorcista.

Dopo qualche mese, andò a Milano e poi in Pannonia dai suoi genitori, dove ebbe la gioia di convertire la madre al cristianesimo, e ancora nei Balcani e nell'Illiria.

Nel frattempo l'imperatore Costanzo II (317-361), aveva esiliato Ilario in Asia Minore, dove rimase fino al 359, entrando in contatto con il pensiero teologico orientale e scrivendo la sua maggiore opera De Trinitate.

Avendo saputo che Ilario era stato allontanato da Poitiers, Martino prese dimora in un eremo alle porte di Milano da dove venne però ben presto cacciato dal vescovo ariano Aussenzio (IV secolo-374), che si era impadronito della sede episcopale dopo la morte del vescovo Dionisio. Si ritirò allora, nel 357, sull'isola Gallinara, nella riviera ligure davanti ad Albenga, abitata all'epoca da numerosi anacoreti, dove condusse per quattro anni una vita in eremitaggio parziale, poiché non del tutto solo, visto che le cronache segnalano che sarebbe stato in compagnia di un prete, uomo di grandi virtù.

Tornato quindi a Poitiers, al rientro del vescovo cattolico nel 360 e, con la sua benedizione, divenne monaco, presto seguito da nuovi compagni, fondò a Ligugé, nei pressi di Tours, intorno al 361, il primo monastero maschile della Gallia: questo era più simile ad un eremo antoniano che a un cenobio, dove i religiosi abitavano ognuno in celle separate o capanne e si riunivano solo per la preghiera, dove il Santo era il superiore, ma dirigeva tutti più con l'esempio che con il comando.

Martino si adoperò per la conversione della popolazione delle campagne, recandosi molte volte a predicare in varie località della Francia centrale e occidentale. Questa sua opera lo rese celebre, tantoché nel 371 fu acclamato, dal clero e dalla gente, vescovo di Tours, anche se alcuni chierici avanzarono resistenze per il suo aspetto dimesso e le origini plebee. Come vescovo, Martino continuò ad abitare nella sua semplice casa e proseguì la sua missione di propagatore della fede, creando nel territorio nuove piccole comunità monastiche, avviò un'energica lotta contro l'eresia ariana e il paganesimo rurale. La sua fama si diffuse ampliamente nella comunità cristiana dove, oltre alle doti di taumaturgo, veniva riconosciuto come un uomo dotato di carità, giustizia e sobrietà. Martino aveva della sua missione di "pastore" un concetto assai diverso da molti vescovi del tempo, uomini spesso di abitudini cittadine e, quindi, poco conoscitori della campagna e dei suoi abitanti. Uomo di preghiera e di azione, percorreva personalmente i distretti abitati dai servi e dagli agricoltori, dedicando particolare attenzione all'evangelizzazione delle campagne.

Simone Martini, Funerali di san Martino di Tours (1312 - 1317), affresco; Assisi, Basilica di San Francesco

Nel 375 fondò a Tours un monastero, a poca distanza dalle mura (che per qualche tempo fu anche la sua residenza), noto in latino come Maius monasterium (in italiano, "monastero grande"), conosciuto successivamente come Marmoutier. Nelle comunità monastiche fondate da Martino non c'era, comunque, ancora una vera e propria Regola come si riscontrerà successivamente nell'esperienza benedettina: la vita era piuttosto incentrata nella condivisione, nella preghiera e, soprattutto, nell'impegno di evangelizzazione.

Spesso Martino proteggeva i deboli affrontando, quando era necessario, i potenti e perfino l'imperatore. Celebre è il suo viaggio a Trevisi, dove si era recato per incontrare Valentiniano I (321375) che si rifiutava di riceverlo. Martino non si arrese e riuscì ad entrare nel palazzo al cospetto dell'imperatore che lo accolse scortesemente senza alzarsi in piedi difronte all'ospite. Improvvisamente il trono prese fuoco e Valentiniano fu costretto ad alzarsi ed ascoltare le richieste del vescovo.

Martino morì l'8 novembre 397 a Candes-Saint-Martin, dove si era recato per mettere pace tra il clero locale. La sua morte, avvenuta in fama di santità anche grazie ai miracoli attribuitigli, segnò l'inizio di un culto nel quale la generosità del cavaliere, la rinuncia ascetica e l'attività missionaria erano associate.

Agiografia

Tra gli agiografi del Santo vanno menzionati: il primo biografo di san Martino che su il suo discepolo Sulpicio Severo, la cui biografia influenzò notevolmente tutte le opere successive.

Inoltre, va ricordato il poeta e scrittore Paolino di Périgueux (inizio V secolo478)) che redasse una biografia del Santo, in versi, distribuita in sei libri, commissionatagli da san Perpetuo, vescovo di Tours dal 461 al 491, e san Venanzio Fortunato (530607), poeta e scrittore, che fu autore di un'agiografia in versi, il poema in quattro libri De vita sancti Martini.

Culto e patronati

San Martino di Tours viene ricordato l'11 novembre, sebbene questa non sia la data della sua morte, ma quella della sua sepoltura. Questa data è diventata una festa straordinaria in tutto l'Occidente, grazie alla sua popolare fama di santità e al numero notevole di cristiani che portavano il nome di Martino. Nel Concilio di Mâcon (585) era stato deciso che sarebbe stata una festa non lavorativa.

In Europa sono state dedicate al Santo moltissime chiese, fin dal pieno Medioevo. La basilica a lui dedicata in Tours, l'edificio religioso francese più grande del tempo, era tradizionale meta di pellegrinaggi. Nel 1562, in seguito alle lotte di religione che insanguinarono la Francia, fu messa a sacco dai protestanti e le sue spoglie date alle fiamme, tanto era forte il suo richiamo simbolico. Durante il periodo della Rivoluzione francese la chiesa fu demolita quasi completamente; rimasero solo due torri, ancora oggi visibili. Nel 1884 fu progettata una nuova basilica che venne consacrata nel 1925.

In Italia il culto del Santo è legato sia a varie feste tradizionali popolari, sia alla cosiddetta "estate di San Martino", che si manifesta, in senso meteorologico, all'inizio di novembre, ed è celebrato come patrono di numerosi comuni e della fanteria dell'Esercito Italiano.

Patronati

In Italia, San Martino è considerato patrono dell'Arma di Fanteria dell'Esercito; è stato proclamato patrono del volontariato dalla Conferenza Episcopale Italiana del 2021; inoltre dei seguenti comuni e frazioni italiani:

  • Adrara San Martino Provincia di Bergamo
  • Albiolo Provincia di Como
  • Alseno Provincia di Piacenza
  • Alzano Lombardo Provincia di Bergamo
  • Apecchio Provincia di Pesaro e Urbino
  • Arnad Provincia di Aosta
  • Aterrana Provincia di Avellino
  • Ayas Provincia di Aosta
  • Barasso Provincia di Varese
  • Batignano Provincia di Grosseto
  • Belluno;
  • Besano Provincia di Varese
  • Besnate Provincia di Varese
  • Bessude Provincia di Sassari
  • Biassa Provincia della Spezia
  • Biassono Provincia di Monza e Brianza
  • Bibano Provincia di Treviso
  • Bollate Città metropolitana di Milano
  • Borgarello Provincia di Pavia
  • Bovisio Masciago Provincia di Monza e Brianza
  • Brezza di Grazzanise Provincia di Caserta
  • Brogliano Provincia di Vicenza
  • Bruino Città metropolitana di Torino
  • Cadorago Provincia di Como
  • Caldarola Provincia di Macerata
  • Calolziocorte Provincia di Lecco
  • Camburzano Provincia di Biella
  • Campalto Città metropolitana di Venezia
  • Campodipietra Provincia di Campobasso
  • Campo San Martino Provincia di Padova
  • Canossa Provincia di Reggio nell'Emilia
  • Carema Provincia di Torino
  • Carruba Provincia di Catania
  • Carvico Provincia di Bergamo
  • Casanova Elvo Provincia di Vercelli
  • Casalecchio di Reno Città metropolitana di Bologna
  • Casalpusterlengo Provincia di Lodi - compatrono
  • Castelnuovo Bozzente Provincia di Como
  • Castel San Niccolò Provincia di Arezzo
  • Castel San Vincenzo Provincia di Isernia
  • Castelvecchio di Sante Marie Provincia dell'Aquila
  • Castevoli Provincia di Massa-Carrara
  • Cazzago di Pianiga Città metropolitana di Venezia
  • Cerveno Provincia di Brescia
  • Cesate Città metropolitana di Milano - compatrono
  • Chiampo Provincia di Vicenza
  • Cigole Provincia di Brescia
  • Cimego Provincia di Trento
  • Codigoro Provincia di Ferrara
  • Conselice Provincia di Ravenna
  • Cornuda Provincia di Treviso
  • Cusano Milanino Città metropolitana di Milano
  • San Martino della Battaglia Provincia di Brescia
  • Drosi Provincia di Reggio Calabria
  • Elice Provincia di Pescara
  • Entratico Provincia di Bergamo
  • Fabro Provincia di Terni
  • Falzè di Piave Provincia di Treviso
  • Fanna Provincia di Pordenone
  • Foiano della Chiana Provincia di Arezzo
  • Follo Provincia della Spezia
  • Gagliano Aterno Provincia dell'Aquila
  • Gargnano Provincia di Brescia
  • Giffoni Sei Casali Provincia di Salerno
  • Gordona Provincia di Sondrio
  • Gorno Provincia di Bergamo
  • Greco Milanese Città metropolitana di Milano
  • Graffignano Provincia di Viterbo
  • Inveruno Città metropolitana di Milano
  • Ispra Provincia di Varese
  • Ladino Fazione di Forlì)
  • Langosco Provincia di Pavia
  • Lastra a Signa Città metropolitana di Firenze
  • Laureana Cilento Provincia di Salerno
  • Lambrate Città metropolitana di Milano
  • Latisana Provincia di Udine
  • Lazise Provincia di Verona
  • Legnago Provincia di Verona
  • Legnano Città metropolitana di Milano
  • Co-patrono di Leffe Provincia di Bergamo
  • Levane Provincia di Arezzo
  • Macerata Campania Provincia di Caserta
  • Magenta Città metropolitana di Milano
  • Malnate Provincia di Varese
  • Marano Lagunare Provincia di Udine
  • Marone Provincia di Brescia
  • Marchirolo Provincia di Varese
  • Martina Franca Provincia di Taranto
  • Masera Provincia del Verbano-Cusio-Ossola
  • Moniga del Garda Provincia di Brescia
  • Monte Colombo Provincia di Rimini
  • Montemagno Provincia di Asti
  • Monte San Martino Provincia di Macerata
  • Morgano Provincia di Treviso
  • Mosnigo Provincia di Treviso
  • Mulazzo Provincia di Massa-Carrara
  • Negrar Provincia di Verona
  • Nembro Provincia di Bergamo
  • Nereto Provincia di Teramo
  • Nogaredo di Prato Provincia di Udine
  • Noriglio Provincia di Trento
  • Noceto Provincia di Parma
  • Onzo Provincia di Savona
  • Ormea Provincia di Cuneo
  • Orsenigo Provincia di Como
  • Paese Provincia di Treviso
  • Palanzano Provincia di Parma
  • Palestro Provincia di Pavia
  • Passons Provincia di Udine
  • Perticara Provincia di Rimini
  • Perledo Provincia di Lecco
  • Peschiera del Garda Provincia di Verona
  • Petriano Provincia di Pesaro e Urbino
  • Pianiga Città metropolitana di Venezia
  • Pietrasanta Provincia di Lucca
  • Piove di Sacco Provincia di Padova
  • Pinzano al Tagliamento Provincia di Pordenone
  • Pontey Provincia di Aosta
  • Povegliano Veronese Provincia di Verona
  • Premilcuore Provincia di Forlì-Cesena
  • Reda Faenza) Provincia di Ravenna
  • Rezzo Provincia di Imperia
  • Riccione Provincia di Rimini
  • Riola Sardo Provincia di Oristano
  • Rocca di Neto Provincia di Crotone
  • Roccatederighi Provincia di Grosseto
  • Rufina Città metropolitana di Firenze
  • Salizzole Provincia di Verona
  • Sarnico Provincia di Bergamo
  • Scarlino Provincia di Grosseto
  • San Martino al Cimino Provincia di Viterbo
  • San Martino al Tagliamento Provincia di Pordenone
  • San Martino Buon Albergo Provincia di Verona
  • San Martino del Carso Provincia di Gorizia[GO);
  • San Martino Cilento Provincia di Salerno
  • San Martino Alla Palma Provincia di Firenze
  • San Martino delle Scale Provincia di Palermo
  • San Martino di Castrozza Provincia di Trento
  • San Martino Colle Umberto) Provincia di Treviso
  • San Martino di Finita Provincia di Cosenza
  • San Martino di Lupari Provincia di Padova
  • San Martino di Taurianova Provincia di Reggio Calabria
  • San Martino di Venezze Provincia di Rovigo
  • San Martino in Rio Provincia di Reggio nell'Emilia
  • San Martino in Strada Provincia di Lodi
  • San Martino Sannita Provincia di Benevento
  • San Martino Siccomario Provincia di Pavia
  • San Martino Spino Provincia di Modena
  • San Martino Valle Caudina Provincia di Avellino
  • Sergnano Provincia di Cremona
  • Serravalle Scrivia Provincia di Alessandria
  • Serre Provincia di Salerno
  • Sesto Fiorentino Città metropolitana di Firenze
  • Settingiano Provincia di Catanzaro
  • Sinalunga Provincia di Siena
  • Socchieve Provincia di Udine
  • Solopaca Provincia di Benevento
  • Soncino Provincia di Cremona
  • Sorbo Serpico Provincia di Avellino
  • Soriano Calabro Provincia di Vibo Valentia
  • Sovere Provincia di Bergamo
  • Spadafora Provincia di Messina - ME) Nell'omonima frazione si tiene ogni anno la processione del Santo: i portatori fanno ballare il fercolo al ritmo delle marce suonate dalla banda locale come: "Pippo", "Brulisan", "Vendemmiale", "Salernitana". Poiché il paese in dialetto si chiama "San Mattinu", il santo viene chiamato "Santu San Mattinu"
  • Stella San Martino Provincia di Savona
  • Tavernerio Provincia di Como
  • Taviano Provincia di Lecce
  • Terruggia Provincia di Alessandria
  • Tirano Provincia di Sondrio
  • Toirano Provincia di Savona
  • Tolmezzo Provincia di Udine
  • Torgnon Provincia di Aosta
  • Torre Boldone Provincia di Bergamo
  • Torre d'Arese Provincia di Pavia
  • Torre di Mosto Provincia di Venezia
  • Torreano Provincia di Udine
  • Torria Chiusanico - Imperia
  • Traversetolo Provincia di Parma
  • Tregnago Provincia di Verona
  • Treviglio Provincia di Bergamo
  • Treviso Bresciano Provincia di Brescia
  • Tromello Provincia di Pavia
  • Vedelago Provincia di Treviso
  • Uzzano Provincia di Pistoia
  • Verrayes Provincia di Aosta
  • Valdieri Provincia di Cuneo
  • Vallecorsa Provincia di Frosinone
  • Varano de' Melegari Provincia di Parma
  • Veduggio con Colzano Provincia di Monza e della Brianza
  • Velva Castiglione Chiavarese) Provincia di Genova
  • Vezza d'Oglio Provincia di Brescia
  • Vignone Provincia del Verbano-Cusio-Ossola
  • Vigo di Cadore Provincia di Belluno
  • Vigodarzere Provincia di Padova
  • Villa San Martino Lugo) Provincia di Ravenna
  • Vergiate Provincia di Varese
  • Villapizzone Città metropolitana di Milano
  • Zoppola Provincia di Pordenone
  • Zuclo Provincia di Trento

La Cattedrale di Pistoia venne dedicata a San Martino data la sua dipendenza dalla diocesi di Lucca dall'VIII secolo.[2]

Liturgia

Nel Rito ambrosiano

San Martino di Tours
Mistero celebrato Deposizione
Data 11 novembre
Colore liturgico Bianco
Rito romano
Tipologia Memoria
Periodo Tempo ordinario
Bianco
Rito ambrosiano
Tipologia Festa
Periodo Tempo Dopo Dedicazione
Ultima settimana dell'anno liturgico.
Bianco
Note di Rito ambrosiano
Scandisce l'inizio dell'Avvento ambrosiano

Nel Rito ambrosiano si celebra la ricorrenza del santo vescovo con grado di Festa. L'Avvento ambrosiano, infatti, inizia la prima domenica dopo il giorno di San Martino, ragione per la quale nella tradizione ambrosiana prende anche il nome di Quaresima di San Martino.

Letture

oppure:

  • Canto al Vangelo - cfr. Mt 25,34b.40b : Venite, benedetti del Padre mio, ricevete il Regno preparato per voi, perché quanto avete fatto ai miei fratelli, l'avete fatto a me: ero straniero alla porta della città e mi avete accolto, ero nudo e mi avete vestito.
  • Vangelo - Lc 6,29b-38 : Dà a chiunque ti chiede.
  • Dopo il Vangelo - cfr. 1Sam 2,35 : «Farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore e i miei desideri» – dice il Signore –.

Nel Rito ambrosiano antico

  • Lectio: Brano riassuntivo tratto dal Libro del Siracide dal capitolo 44 e 45.
  • Psalmellus: In Deo speravit cor meum, ed adjustus sum. Et refloruit caro mea: et ex voluntate mea confitebur illi.

℣. Ad te, Domine, clamabo; Deus meus, ne sileas a me: et ero similis descendentibus in lacum. (Il mio cuore ha confidato in Dio, ed io ne fui aiutato. La mia carne rifiorì, e con tutta l'anima lo loderò. Alzerò il mio grido a te, o Signore; mio Dio, non esser sordo con me, e che io non divenga come chi discende nella fossa.)

(LA) (IT)
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{{{commento1}}}
« Adesto, quæsumus, Domine, plebi tuæ: et intercessione beati Sacerdotis et Confessoris tui Martini confidenter tribue cònsequi, quod sperare donasti. Per Dominum nostrum. » « Sii propizio, o Signore, al tuo popolo, e per intercessione del beato Sacerdote e Confessore tuo Martino, fa che noi fiduciosi conseguiamo la grazia di sperare. Per il Signore nostro. »
({{{4}}})

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Tours Successore: 651px-BishopCoA PioM.svg.png
San Litorio 371 - 8 novembre 397 San Brizio I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
San Litorio {{{data}}} San Brizio
Note
  1. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione sacra dei Merovingi, prima dinastia di re dei Franchi. Inoltre, va qui ricordato che il termine latino medievale per "mantello corto", cappella, fu esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino (i cappellani) e da questi venne applicato all'oratorio reale, che non era una chiesa, ma era detto cappella.
  2. Cattedrale di S. Zeno su pistoia.turismo.toscana.it. URL consultato il 30 maggio 2013 (archiviato dall'url originale in data 14 marzo 2013)
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni