Domenico di Gesù Maria

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Venerabile Domenico di Gesù Maria, O.C.D.
Religioso
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al secolo Domenico Ruzzola
battezzato
Venerabile
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Sebastiano Conca, Venerabile Domenico di Gesù Maria (part. da Massimiliano di Baviera dona il cavallo al venerabile Domenico di Gesù Maria), 1730-1740, olio su tela; Roma, Chiesa di Santa Maria della Vittoria
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 70 anni
Nascita Calatayud
16 maggio 1559
Morte Vienna
16 febbraio 1630
Sepoltura
Appartenenza
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Vestizione Calatayud, 8 dicembre 1578
Professione religiosa Pastrana, 22 novembre 1590
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Attributi
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Il Venerabile Domenico di Gesù Maria, al secolo Domenico Ruzzola (Calatayud, 16 maggio 1559; † Vienna, 16 febbraio 1630) è stato un religioso spagnolo dell'ordine dei Carmelitani Scalzi.

Biografia

Nacque a Calatayud, Saragozza in Spagna, il 16 maggio 1559. Nel 1574 entrò nel convento dei Carmelitani dell'Antica Osservanza di Calatayud e qui fece la sua professione religiosa l'8 dicembre 1578. Nel 1589 passava ai Carmelitani Scalzi, ai quali si legò con i voti a Pastrana il 22 novembre 1590.

Durante la sua permanenza in Spagna fu priore di Toledo (1598) e superiore di Madrid (1600). Fu anche maestro dei novizi.

Chiamato a Roma da Padre Pietro della Madre di Dio (1604) fu aggregato alla Congregazione d'Italia nella quale esercitò l'ufficio di definitore generale (in vari mandati dal 1608 al 1629), di procuratore generale (1614) e di preposito generale (1617).

Fondò conventi a Roma, Palermo, Genova, Firenze e nei territori dell'imperatore cattolico Ferdinando II. Fu maestro dei novizi a Roma, a Santa Maria della Scala (1605), priore dello stesso convento (1608, 1611), fondatore del convento della Conversione di San Paolo (1612) (oggi Santa Maria della Vittoria) e prezioso collaboratore nella costruzione dei conventi di Terni e Caprarola.

Importante fu anche il ruolo che Domenico di Gesù Maria ebbe nelle missioni in Europa. I conventi carmelitani fondati nel territorio dell'Impero rispondevano a una logica di missione tra gli eretici e di rafforzamento della presenza cattolica, soprattutto in un momento in cui l'autorità dell'imperatore, tradizionale baluardo del partito cattolico, veniva messa in crisi.

Durante la [[Guerra dei Trent'anni (fase boema), nel 1620 il duca Massimiliano di Baviera (15731651), chiese a papa Paolo V (1605-1621) l'invio presso il suo esercito di Domenico di Gesù Maria, come cappellano militare, poiché era celebre in Roma come visionario e taumaturgo. La vittoria riportata dai cattolici l'8 novembre 1620 presso Praga fu da più parti attribuita al miracoloso ritrovamento da parte del religioso, tra le rovine del castello di Pilsen, di un'immagine sacra raffigurante la Madonna in adorazione di Gesù Bambino.[1]

Successivamente padre Domenico venne invitato a Vienna da Ferdinando Il, del quale si guadagnò la fiducia. Questo ascendente aprì le porte dell'Impero ai Carmelitani Scalzi e, data l'urgenza di avere religiosi riformati per restaurare la religione cattolica, permise di realizzare in tempi brevi le fondazioni di Vienna e di Praga. All'influsso di Domenico di Gesù Maria si devono ancora la fondazione del convento di Graz, patrocinato da Ulrich von Eggenberg, ministro di Ferdinando Il, e la fondazione di Munchen, offerta da Massimiliano di Baviera, entrambe del 1629.

Il 16 febbraio 1630 Domenico di Gesù Maria morì a Vienna nel Palazzo Imperiale. Nel 1676 fu iniziata la sua causa di beatificazione.

I rapporti con Propaganda Fide

Domenico di Gesù Maria si distinse nell'ambito della collaborazione tra i Carmelitani Scalzi e la Santa Sede per quanto riguarda i progetti missionari che in quell'epoca si stavano elaborando. Giunto in Italia nel 1604 per partecipare alla spedizione persiana, Domenico si stabilì invece a Roma, entrando presto a contatto con gli ambienti della curia. Alla morte di Pietro della Madre di Dio, Paolo V gli affidò l'incarico di sovrintendente delle missioni, già ricoperto dal defunto. Domenico di Gesù Maria prese parte alle attività della congregazione di Propaganda Fide, alla quale fu ascritto come membro effettivo mediante la bolla di fondazione Inscrutabili divinae providentiae. A partire dall'8 marzo 1622 il religioso presenziò regolarmente alle sedute di Propaganda, «iussu Sanctissimi Domini nostri propter famam sanctitatis ipsius in Congregatione adscriptus»

Padre Domenico operò soprattutto come collettore di offerte, incarico che gli venne conferito da Gregorio XV mediante il breve Tua singularis pietas del 1º marzo 1622. Il religioso si valse delle sue numerose conoscenze a Roma e in Europa, provenienti dagli ambienti più diversi, per espletare il suo compito. Gli atti delle sedute di Propaganda Fide registrano puntualmente le somme da lui raccolte e consegnate di volta in volta, assieme ai nomi dei donatori.

Note
  1. L'icona fu solennemente trasportata a Roma e l'8 maggio 1622 intronizzata sull'altare maggiore nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria. Purtroppo la stessa andò distrutta nell'incendio del 1833 che colpì gravemente l'edificio sacro.
Bibliografia
  • Onorio Di Ruzza, Sintesi storico-cronologica della Provincia Romana dei Padri Carmelitani Scalzi, Roma 1987.
  • Romano Zaffina, Il carisma teresiano nella storia. Maestri e testimoni, Roma 2005.
Voci correlate
Collegamenti esterni