Abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp
Abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp | |
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Rovine dell'abbaziale | |
Stato | Francia |
Regione | Piccardia |
Dipartimento | Alta Francia |
Comune | Chiry-Ourscamp |
Diocesi | Arcidiocesi di Reims |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Abbazia |
Dedicazione | Maria Vergine |
Sigla Ordine qualificante | O.Cist. |
Inizio della costruzione | 1129 |
Soppressione | 1793 |
Coordinate geografiche | |
Francia | |
L'Abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp (Ursi-Campus) è un'antica abbazia cistercense situata nel comune di Chiry-Ourscamp in Piccardia.
Sul sito di un antico oratorio fondato da sant'Eligio di Noyon[1] nel 641, l'abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp fu fondata nel 1129 da San Bernardo di Chiaravalle su richiesta di Simon de Vermandois, vescovo di Noyon, e cugino del re di Francia Luigi VI il Grasso. Divenne uno dei più importanti monasteri cistercensi del nord della Francia.
Storia
L'abbazia fu fondata nel 1129 da San Bernardo e da dodici monaci cistercensi di Clairvaux. In questo secolo furono costruiti la chiesa abbaziale e un lazzaretto. Nel secolo successivo, l'abbazia contava più di cinquecento monaci e possedeva innumerevoli proprietà fondiarie con fattorie e fienili.
L'abbazia fu vittima della Grande Jacquerie[2] del 1358 durante la quale fu saccheggiata e incendiata.
Il cardinale Thibault di Lussemburgo(ch) fu abate commendatario di questa abbazia, prima di diventare vescovo di Le Mans negli anni 1460.
Il canonico Charles de Bovelles [3]vi fece frequenti visite.
Tra il 1677 e il 1745, Ourscamp fu ricostruita, la casa abbaziale fu trasformata per darle una facciata classica.
La Rivoluzione cacciò gli ultimi monaci nel 1792.
L'abbazia doveva essere venduta come bene nazionale durante la Rivoluzione, ma gli acquirenti non furono in grado di raccogliere i fondi necessari all'acquisizione. Sfuggì così alla demolizione e fu trasformata in ospedale militare. Nel 1798 divenne proprietà di un ex sovrintendente alle finanze, Maximilien Radix de Sainte-Foix (1736-1810). Si narra che fece demolire la navata della chiesa abbaziale per creare un paesaggio romantico che all'epoca andava molto di moda e trasformò la facciata in quello che, da allora, fu denominato il castello. A questo periodo risale l'orso scolpito sul frontone.
La tenuta fu riacquistata nel 1823 e trasformata in cotonificio. Durante la Prima Guerra Mondiale, l'abbazia, occupata dai tedeschi, fu bombardata dai francesi nel febbraio del 1915.
Il conte Paul Biver acquistò la tenuta nel 1940 e la affidò nel 1943 alla Congregazione dei Serviteurs de Jésus et de Marie, fondata nel 1930 da don Jean-Édouard Lamy[4].
Nel 2022, 17 fratelli risiedevano nell'abbazia. Per finanziare la manutenzione del sito, offre ritiri religiosi, preparativi per matrimoni e la vendita di vari prodotti (libri, miele, saponi, artigianato, ecc.). E' stata creata anche un'associazione per contribuire al suo restauro.
Cronotassi degli abati
- Valeran de Baudement (1129 - 1142)
- Hervé de Beaugency (1142 - 1143)
- Robert (1143 - 1147)
- Gilbert (1157 - 1163), poi abate di Cîteaux
- Etienne I (1164 - 1167)
- Eudes (1167 - 1170)
- Guy (1170 - 1195), poi Abate di Clairvaux
- Hugues (1195 - 1197)
- Baudouin I (1197 - 1211)
- Jean I (1221 - 1223)
- Albert ou Aubry (1223 - 1229)
- Dreux (1230 - 1232), poi abate di Clairvaux
- Guillaume I (1233 - 1256 o 1257)
- Gilles I (1257 - 1265)
- Jobert (1265 - 1275)
- Guillaume II (1276 - 1289)
- Jean II (1289 - 1290)
- Gilles II (1291 - 1295)
- Etienne II (1296 - 1298)
- Jean III d'Orléans (1299 - 1312 o 1313)
- Nicolas I(1318 - 1332)
- Pierre I d'Orchies (1333 - 1356)
- Nicolas II de Framerville (1357 - 1358)
- Jean IV de Brugelettes ou Vingeleez (1359 - 1370)
- Jean V de Nesle (1371 - 1410)
- Jean VI Picard (1412 - 1424 poi abate di Citeaux, morto nel 1428)
- Baudouin II (1424 poi abate genearale dei cistercensi 1441)
- Jean VII Ratton (? - 1459 o 1460)
- Thibaut de Luxembourg (1461 - 1477) poi cardinale
- Nicolas III d'Aubenton (1477 - deposto nel 1488, deceduto nel 1493)
- Nicolas IV Boutry (1493 - 1514 o 1515)
- Nicolas V Parent (1514 o 1515 - 1519 o 1520)
- Antoine Loffroy (1521 - 1556)
- cardinal Charles I de Bourbon (1556 - 1590)
- cardinal Charles II de Bourbon (1590 - 1594)
- cardinal Louis I de Lorraine (1594 - 1621)
- arcivescovo Henri de Lorraine[5] (1621 - 1641)
- cardinal Giulio Mazarino, (1642 - 1651)
- vescovo Henri I de Bourbon[6] (1651 - 1668)
- cardinal Jean VIII Casimir Vasa
- Henri II de Bourbon, priore di Condé (1673 - 1675)
- Louis II Henri de Bourbon, conte di La Marche (1675 - 1677)
- Louis III de Lorraine-Elbeuf, duca d'Elbeuf (1677 - 1693)
- Pierre II Henri-Thibaut de Montmorency-Luxembourg (1693 - 1700)
- René de Mornay de Montchevreuil (1700 - 1721)
- cardinal Étienne-René Potier de Gesvres
- vescovo Jean-François de la Cropte de Bourzac[7] (1734 - 1765)
- vescovo Charles III de Broglie[8] (1766 - 1777)
- vescovo Yves Alexandre de Marbeuf[9] (1777 - 1787)
- arcivescovo Jérôme Marie Champion de Cicé[10] (1787 - 1791)
Edifici
- La chiesa abbaziale fu costruita nel XII secolo e ampliata nel XIII secolo. Era lungo 102 m, largo 24 m e alto 16 m. Tutto ciò che rimane oggi sono i resti del coro scandito da superbi portici eretti all'aperto. Il coro tardo gotico (XIIIsecolo) presenta un prospetto centrale su due livelli: un grande porticato e alte finestre gemelle sormontate da un oculo. Il triforio è posteriore.
- L'attuale cappella si trova nell'antica infermeria chiamata salle des morts; superbo salone del XII secolo con le sue tre navate di nove campate voltate a ogiva. È l'unica infermeria cistercense gotica intatta in Francia. A capo di ciascuno dei cento letti dell'infermeria, una nicchia scavata nel muro permetteva ai pazienti di riporre i loro effetti personali. Sopra la pala d'altare – un dipinto di Gaspard de Crayer (1640) raffigurante Maria, regina di Cîteaux – si trova un altorilievo in marmo bianco che illustra la leggenda dell'orso. Il significato astronomico di questa leggenda è trasparente: infatti, la stella Alpha Ursae Minoris (la Stella Polare) traina il piccolo carro (la costellazione dell'Orsa Maggiore). Sullo sfondo della scena, vediamo la facciata dell'abbazia così com'era nel XIII secolo.
- Gli attuali edifici conventuali risalgono al XVIII secolo con al centro la casa abbaziale.
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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