Abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp
Abbaye d'Ourscamp (Oise) Ruines.JPG
Rovine dell'abbaziale
Stato bandiera Francia
Regione Piccardia
Dipartimento Alta Francia
Comune Chiry-Ourscamp
Diocesi Arcidiocesi di Reims
Religione Cattolica
Oggetto tipo Abbazia
Dedicazione Maria Vergine
Sigla Ordine qualificante O.Cist.
Sigla Ordine reggente O.Cist.
Inizio della costruzione 1129
Soppressione 1793
Coordinate geografiche
49°32′04″N 2°58′20″E / 49.534444, 2.972222 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp
Abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp
Abbazia di Cîteaux
Abbazia di Cîteaux
Parigi
Parigi

L'Abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp (Ursi-Campus) è un'antica abbazia cistercense situata nel comune di Chiry-Ourscamp in Piccardia.

Sul sito di un antico oratorio fondato da sant'Eligio di Noyon[1] nel 641, l'abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp fu fondata nel 1129 da San Bernardo di Chiaravalle su richiesta di Simon de Vermandois, vescovo di Noyon, e cugino del re di Francia Luigi VI il Grasso. Divenne uno dei più importanti monasteri cistercensi del nord della Francia.

Storia

Stemma dell'antica abbazia di Notre-Dame d'Ourscamp

L'abbazia fu fondata nel 1129 da San Bernardo e da dodici monaci cistercensi di Clairvaux. In questo secolo furono costruiti la chiesa abbaziale e un lazzaretto. Nel secolo successivo, l'abbazia contava più di cinquecento monaci e possedeva innumerevoli proprietà fondiarie con fattorie e fienili.

L'abbazia fu vittima della Grande Jacquerie[2] del 1358 durante la quale fu saccheggiata e incendiata.

Il cardinale Thibault di Lussemburgo(ch) fu abate commendatario di questa abbazia, prima di diventare vescovo di Le Mans negli anni 1460.

Il canonico Charles de Bovelles [3]vi fece frequenti visite.

Tra il 1677 e il 1745, Ourscamp fu ricostruita, la casa abbaziale fu trasformata per darle una facciata classica.

La Rivoluzione cacciò gli ultimi monaci nel 1792.

L'abbazia doveva essere venduta come bene nazionale durante la Rivoluzione, ma gli acquirenti non furono in grado di raccogliere i fondi necessari all'acquisizione. Sfuggì così alla demolizione e fu trasformata in ospedale militare. Nel 1798 divenne proprietà di un ex sovrintendente alle finanze, Maximilien Radix de Sainte-Foix (1736-1810). Si narra che fece demolire la navata della chiesa abbaziale per creare un paesaggio romantico che all'epoca andava molto di moda e trasformò la facciata in quello che, da allora, fu denominato il castello. A questo periodo risale l'orso scolpito sul frontone.

La tenuta fu riacquistata nel 1823 e trasformata in cotonificio. Durante la Prima Guerra Mondiale, l'abbazia, occupata dai tedeschi, fu bombardata dai francesi nel febbraio del 1915.

Il conte Paul Biver acquistò la tenuta nel 1940 e la affidò nel 1943 alla Congregazione dei Serviteurs de Jésus et de Marie, fondata nel 1930 da don Jean-Édouard Lamy[4].

Nel 2022, 17 fratelli risiedevano nell'abbazia. Per finanziare la manutenzione del sito, offre ritiri religiosi, preparativi per matrimoni e la vendita di vari prodotti (libri, miele, saponi, artigianato, ecc.). E' stata creata anche un'associazione per contribuire al suo restauro.

Cronotassi degli abati

Edifici

  • La chiesa abbaziale fu costruita nel XII secolo e ampliata nel XIII secolo. Era lungo 102 m, largo 24 m e alto 16 m. Tutto ciò che rimane oggi sono i resti del coro scandito da superbi portici eretti all'aperto. Il coro tardo gotico (XIIIsecolo) presenta un prospetto centrale su due livelli: un grande porticato e alte finestre gemelle sormontate da un oculo. Il triforio è posteriore.
  • L'attuale cappella si trova nell'antica infermeria chiamata salle des morts; superbo salone del XII secolo con le sue tre navate di nove campate voltate a ogiva. È l'unica infermeria cistercense gotica intatta in Francia. A capo di ciascuno dei cento letti dell'infermeria, una nicchia scavata nel muro permetteva ai pazienti di riporre i loro effetti personali. Sopra la pala d'altare – un dipinto di Gaspard de Crayer (1640) raffigurante Maria, regina di Cîteaux – si trova un altorilievo in marmo bianco che illustra la leggenda dell'orso. Il significato astronomico di questa leggenda è trasparente: infatti, la stella Alpha Ursae Minoris (la Stella Polare) traina il piccolo carro (la costellazione dell'Orsa Maggiore). Sullo sfondo della scena, vediamo la facciata dell'abbazia così com'era nel XIII secolo.
  • Gli attuali edifici conventuali risalgono al XVIII secolo con al centro la casa abbaziale.
Note
  1. Martirologio Romano festa 1º dicembre: A Noyon in Neustria, ora in Francia, sant'Eligio, vescovo, che, orefice e consigliere del re Dagoberto, dopo aver contribuito alla fondazione di molti monasteri e costruito edifici sepolcrali di insigne arte e bellezza in onore dei santi, fu elevato alla sede di Noyon e Tournai, dove attese con zelo al lavoro apostolico.
  2. La Grande Jacquerie, che si svolse nei mesi di maggio e giugno del 1358, fu una rivolta di contadini provenienti dalle campagne dell'Île-de-France, della Piccardia, della Champagne, dell'Artois e della Normandia, avvenuta durante la Guerra dei Cent'anni, in un contesto di crisi del regno di Francia. Infatti, il re Giovanni il Buono era in cattività in Inghilterra, mentre il Delfino Carlo dovette affrontare l'opposizione di due figure potenti: il re di Navarra Carlo II, pretendente al trono di Francia, e il prevosto dei mercanti di Parigi (carica equiparabile all'odierno sindaco di parigi), Étienne Marcel.
  3. Charles de Bovelles, latinizzato in Carolus Bovillus (1479 – 1566), fu un filosofo e matematico francese, professore al Collège du Cardinal-Lemoine, poi canonico di Noyon, che compose una Géométrie en françoys (1511), la prima opera scientifica stampata in francese.
  4. Jean-Édouard Lamy, nato nel 1853 a Le Pailly (Alta Marna) e morto nel 1931 a Jouy-en-Josas, fu un presbitero francese. Fu soggetto a molte visioni mistiche della Beata Vergine Maria e degli Angeli
  5. cfr. Archbishop Henri de Savoie-Nemours † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
  6. cfr. Mister Gaston Henri de Bourbon † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
  7. cfr. Bishop Jean-François de La Cropte de Bourzac † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
  8. cfr. Bishop Charles de Broglie † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
  9. cfr. Archbishop Yves-Alexandre de Marbeuf † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
  10. cfr. Archbishop Jérôme-Marie Champion de Cicé † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 28-08-2020
Collegamenti esterni