Sant'Eligio di Noyon

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Sant'Eligio di Noyon
Vescovo
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battezzato
Santo
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Petrus Christus, Sant'Eligio nella bottega di orafo (1449), olio su tavola; New York, Metropolitan Museum]]
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 72 anni
Nascita Chaptelat
588 ca.
Morte Noyon
1º dicembre 660
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale VII secolo
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Consacrazione vescovile
Consacrazione vescovile 13 maggio 641
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pseudocardinale
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 1º dicembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi Strumenti dell'orafo e del maniscalco, cavallo
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Orafi, fabbri, numismatici, maniscalchi, veterinari
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 1º dicembre, n. 7:
« A Noyon in Neustria, ora in Francia, sant'Eligio, vescovo, che, orefice e consigliere del re Dagoberto, dopo aver contribuito alla fondazione di molti monasteri e costruito edifici sepolcrali di insigne arte e bellezza in onore dei santi, fu elevato alla sede di Noyon e Tournai, dove attese con zelo al lavoro apostolico. »

Sant'Eligio di Noyon, o Alo o (Chaptelat, 588 ca.; † Noyon, 1º dicembre 660), è stato un vescovo franco. Fu un orafo e poi alto funzionario della corte dei re merovingi; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia

Figlio di Eucherio e Terrigia, era di umili natali e apprese l'arte dell'oreficeria a Limoges presso il monetiere Abbone.

Secondo la tradizione, Clotario II gli avrebbe commissionato un trono consegnandogli l'oro necessario per l'opera ed Eligio ne avrebbe realizzati due: fortemente impressionato dalla sua perizia e dalla sua onestà, il Re lo nominò orafo di corte e maestro della zecca.

Continuò a farsi promotore dell'arte orafa. La leggenda gli attribuisce numerose opere (oggi in gran parte perdute): i vasi sacri e altri arredi per le chiese parigine di Notre Dame e Saint Denis, di Saint Loup a Noyon, di San Martino a Limoges e per l'abbazia di Chelles.

Sotto il successore di Clotario, Dagoberto I (629-639), ricoprì la carica di tesoriere: fu anche incaricato di alcune delicate missioni diplomatiche (ristabilì la pace tra i Franchi e i Bretoni convincendo il re Giudicaele a dichiararsi suddito di Dagoberto). Alla corte franca ebbe modo di conoscere numerosi personaggi destinati a essere proclamati santi, come Sulpizio, Desiderio e Audoeno.

Si dedicò incessantemente a opere di carità in favore dei poveri e dei malati e finanziando il riscatto dei prigionieri: finanziò la costruzione di numerose chiese e nel 632 fondò un monastero a Solignac, a capo del quale pose l'abate Remaclo.

Dopo la morte di Dagoberto I, fu eletto vescovo della diocesi di Tournai e Noyon nel 640 e venne consacrato il 13 maggio 641: si dedicò alla conversione dei pagani ancora presenti nella sua vasta diocesi (soprattutto nella parte settentrionale); promosse il culto dei santi di cui rinvenne alcuni corpi (San Quintino, San Luciano di Beauvais) e di cui avrebbe realizzato anche i rispettivi reliquiari.

Il culto

Bastarolo, Sant'Eligio di Noyon in preghiera davanti a Gesù Cristo crocifisso (XVI secolo), olio su tela; Rovigo, Palazzo Roverella

Dopo la sua morte, sant'Audoeno redasse la sua biografia; ispirandosi a questa anche Jacopo da Varagine scrisse una sua vita, arricchendola di numerosi episodi desunti dalla tradizione popolare, che inserì nella Legenda Aurea.

È patrono degli orafi, dei numismatici, dei maniscalchi e dei veterinari; ebbe grande popolarità nel medioevo; avrebbe miracolosamente riattaccato la zampa a un cavallo.

Il Martirologio Romano fissa per la sua memoria liturgica la data del 1º dicembre. Oggi, nel giorno della sua festa, in alcune località francesi si effettua la benedizione dei cavalli. La tradizione si rileva anche in Italia, ad esempio a Sciara, in provincia di Palermo.

Chiese

Predecessore: Vescovo di Tournai Successore: Bishopcoa.png
Acharius
circa 626 - circa 638
641 - 660 Mummolenus
circa 661 - circa 686
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Acharius
circa 626 - circa 638
{{{data}}} Mummolenus
circa 661 - circa 686

Nell'arte

Fra le opere di maggior rilievo storico-artistico, che lo raffigurano, si ricorda:

Bibliografia
  • Sant'Audoeno, Vita Eligii, in Monumenta Germaniae Historica, Scriptores rerum Merovingicarum, IV, 2, 635 e seguenti, Ed. Bruno Krusch, Hannover, 1902
  • Rosa Giorgi, Santi, col. "Dizionari dell'Arte", Mondadori Electa Editore, Milano 2002, pp. 114 - 115 ISBN 9788843596744
Voci correlate
Collegamenti esterni